Restano in carcere i due presunti assassini di Petru Popa Marinel
Confermato il fermo per i due uomini: lo avrebbero ucciso gettandolo poi in una condotta
sabato 15 marzo 2014
Restano in carcere i tunisini Hadi Mahjoubi, 56 anni, e Alì El Hosmi, 37, fermati lunedì con l'accusa di esser gli assassini del 28enne rumeno Petru Moa Marinel, il cui cadavere fu scorto per caso il 6 marzo in un tombino adiacente la Provinciale Barletta-Andria. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trani Francesco Zecchillo ha, infatti, convalidato il fermo disposto dal pubblico ministero Marcello Catalano ed eseguito dai Carabinieri sul presupposto del pericolo di fuga. Nel corso dell'udienza di convalida, Hadi Mahjoubi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Diversa la scelta del connazionale Alì El Hosmi che ha invece risposto alle domande di gip e pm respingendo però gli addebiti, negando quindi d'aver ucciso Petru Moa Marinel, di cui ha però ammesso la conoscenza.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il rumeno sarebbe stato ucciso dai due indagati al termine di una cena per questioni legate alla rivendicazione di una baracca dove trascorrere la notte. L'omicidio sarebbe avvenuto il 17 febbraio. La denuncia di scomparsa della vittima fu presentata cinque giorni dopo ai Carabinieri di Benevento dalla fidanzata che non aveva avuto più notizie proprio dal 17 febbraio. Alla luce di quanto accertato dall'autopsia del dr. Franco Introna, il rumeno fu pesantemente picchiato ed accoltellato. Poi i due tunisini si sarebbero disfatti del cadavere buttandolo nella fogna senza alcuna pietà. All'identificazione del corpo, ormai in fase di decomposizione, si giunse grazie ai documenti rinvenuti nei pantaloni.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il rumeno sarebbe stato ucciso dai due indagati al termine di una cena per questioni legate alla rivendicazione di una baracca dove trascorrere la notte. L'omicidio sarebbe avvenuto il 17 febbraio. La denuncia di scomparsa della vittima fu presentata cinque giorni dopo ai Carabinieri di Benevento dalla fidanzata che non aveva avuto più notizie proprio dal 17 febbraio. Alla luce di quanto accertato dall'autopsia del dr. Franco Introna, il rumeno fu pesantemente picchiato ed accoltellato. Poi i due tunisini si sarebbero disfatti del cadavere buttandolo nella fogna senza alcuna pietà. All'identificazione del corpo, ormai in fase di decomposizione, si giunse grazie ai documenti rinvenuti nei pantaloni.