«Questo è un territorio in pericolo, in fortissimo pericolo»
Montaruli (Unibat): «La sicurezza di cittadini ed imprese non è solo un problema di “pubblica sicurezza”»
giovedì 14 aprile 2022
«Una provincia in pericolo». Così Savino Montaruli, presidente Unibat, intitola il suo intervento dopo i recenti fatti di cronaca avvenuti in città. «L'ennesimo, drammatico episodio di violenza nella città di Barletta, unitamente ai fatti quotidiani di piccola e grande criminalità locale, inducono ad una profonda riflessione. Una riflessione che, nonostante non sia per nulla nuova se non a coloro che si avvicendano alla guida delle Istituzioni ma solo per il tempo necessario a conoscere non completamente la realtà che sono chiamati a governare, ancora non produce risultati apprezzabili e concreti. Credere che la sicurezza dei cittadini sia solo un problema di pubblica sicurezza e di ordine pubblico è un errore gravissimo che, seppur possa portare ad affrontare nell'immediato e tempestivamente ogni evento criminoso, non da le risposte a lungo termine e soprattutto non fa quell'indispensabile opera di prevenzione, formazione e crescita culturale.
L'assenza delle politiche del lavoro in un territorio che continua a far registrare tassi di disoccupazione , tra quella reale e fittizia non contrastata, di percentuali superiori al 60% rappresenta un problema reale così come un problema reale è l'assenza di azioni istituzionali che siano finalizzate a quell'opera preventiva senza la quale restano inutili i protocolli, le installazioni di videosorveglianza che ci fanno vedere l'omicidio solo quando è già avvenuto così come l'assenza di un'azione di "Intelligence" professionale e realmente presente sui territori diventa un punto di debolezza incolmabile. L'aver minimizzato quella micro criminalità di strada, pericolosa, spavalda, senza regole ed estremamente tollerata, ha portato a far "crescere" quella micro criminalità sottovalutata, consentendole di diventare crimine violento e spregiudicato. Quando la politica debole ed incapace, spesso al limite dell'inesistente, ha voluto crearsi l'alibi di distinguere "la percezione di insicurezza" con il reale pericolo che cittadini ed imprenditori avvertivano ed avvertono sulla propria pelle, è stato ulteriore elemento di sottovalutazione, persino aggravato dalla consapevolezza di non avere capacità e mezzi adeguati per intervenire e per dare le risposte attese. Questo è un territorio in pericolo, in fortissimo pericolo. Aver fatto credere che la realizzazione della Questura avrebbe posto fine a decenni di carenza di personale, di mezzi e di strumenti operativi è stata l'ulteriore strumentalizzazione politica di coloro che oltre che tagliare i nastri ad opere di cui neppure ne siano stati autori o protagonisti reali non hanno saputo e non sanno dare le risposte alle Comunità in forte disagio psicologico, con i cittadini che continuano ad avere paura. Con la paura "addosso" si vive male, si lavora male e soprattutto si perde quel po' di fiducia che ancora resta nelle Istituzioni deboli e nella gestione politica ed amministrativa tutta protesa all'apparenza e al futile, spesso all'inutile».
L'assenza delle politiche del lavoro in un territorio che continua a far registrare tassi di disoccupazione , tra quella reale e fittizia non contrastata, di percentuali superiori al 60% rappresenta un problema reale così come un problema reale è l'assenza di azioni istituzionali che siano finalizzate a quell'opera preventiva senza la quale restano inutili i protocolli, le installazioni di videosorveglianza che ci fanno vedere l'omicidio solo quando è già avvenuto così come l'assenza di un'azione di "Intelligence" professionale e realmente presente sui territori diventa un punto di debolezza incolmabile. L'aver minimizzato quella micro criminalità di strada, pericolosa, spavalda, senza regole ed estremamente tollerata, ha portato a far "crescere" quella micro criminalità sottovalutata, consentendole di diventare crimine violento e spregiudicato. Quando la politica debole ed incapace, spesso al limite dell'inesistente, ha voluto crearsi l'alibi di distinguere "la percezione di insicurezza" con il reale pericolo che cittadini ed imprenditori avvertivano ed avvertono sulla propria pelle, è stato ulteriore elemento di sottovalutazione, persino aggravato dalla consapevolezza di non avere capacità e mezzi adeguati per intervenire e per dare le risposte attese. Questo è un territorio in pericolo, in fortissimo pericolo. Aver fatto credere che la realizzazione della Questura avrebbe posto fine a decenni di carenza di personale, di mezzi e di strumenti operativi è stata l'ulteriore strumentalizzazione politica di coloro che oltre che tagliare i nastri ad opere di cui neppure ne siano stati autori o protagonisti reali non hanno saputo e non sanno dare le risposte alle Comunità in forte disagio psicologico, con i cittadini che continuano ad avere paura. Con la paura "addosso" si vive male, si lavora male e soprattutto si perde quel po' di fiducia che ancora resta nelle Istituzioni deboli e nella gestione politica ed amministrativa tutta protesa all'apparenza e al futile, spesso all'inutile».