"Quel ramo di un lago di c...." in Via Manzoni

A un mese dalla denuncia, nulla è cambiato. Deiezioni canine e sporcizia continuano a deturpare la pista ciclabile

sabato 14 aprile 2012
A cura di Luca Guerra

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un'ampia costiera dall'altra parte;

Alessandro Manzoni apriva così, nel lontano 1827, la prima edizione de "I Promessi Sposi". Chissà cosa penserebbe oggi lo scrittore nato a Milano nel 1785 e morto all'ombra della "Madunina" nel 1873, guardando a quella via che a Barletta è stata dedicata alla sua memoria: sicuramente non sarebbe affatto fiero dei "promontori", rappresentati dalle deiezioni canine, che tagliano in due la pista ciclabile della via barlettana posizionata nel quartiere "Patalini", zona che attraversa oggi è un'epoca caratterizzata dalla mancanza di civiltà di alcuni proprietari di esemplari canini, che lasciano liberamente scorrazzare i loro quadrupedi sulla lunga pista ciclabile che taglia la strada, facendo sì che i cani scarichino liberamente i loro "doni" i alla vista di tutti nel verde pubblico presente al centro della pista, se non addirittura sullo spazio sovraelevato riservato alle bici.

Già un mese fa, a seguito delle numerose segnalazioni giunte in redazione da alcuni residenti nauseati dagli olezzi e dalla mancanza di civiltà di alcuni fruitori della pista ciclabile e dell'aiuola che la taglia in due, avevamo deciso di recarci in zona e percorrere a piedi il tratto di pista ciclabile che percorre via Manzoni, dall'incrocio con via Giacomo Leopardi a quello con via Salvatore Quasimodo, passando per via Luigi Pirandello e via Giuseppe Ungaretti. Una zona dedicata a celebri scrittori, che hanno fatto la storia della cultura italiana, sui quali i proprietari degli "amici a quattro zampe" non esitano, mancando nell'educazione e nella pulizia, di gettare fango…et similia. Ne era sorto un reportage fotografico dove a farla da padrone erano l'incuria e lo scarso senso civico, insieme alle "pepite canine" di varie dimensioni e ai rifiuti vari sparsi nella monnezza.

Siamo tornati sul luogo del "delitto" un sabato, proprio intorno a mezzogiorno, inteso come orario stavolta e non come meridione come dal Manzoni nella sua opera maestra, per dialogare con qualche proprietario dei cani che "circolano" sulla pista ciclabile: l'approccio non è stato incoraggiante. Una signora, con il suo chihuaua bello intento a scaricare i propri bisogni corporali nell'erba, ha preso il largo alla vista di microfono e macchina fotografica, quasi ad ammettere le proprie "colpe". Meno solerte e più loquace è stato invece il signor Gianni, con il suo bassotto al guinzaglio, il quale non ha mancato di evidenziare che «ci sono alcuni proprietari di cani che si disinteressano totalmente del posto in cui vivono. Certe volte mi chiedo se pensino di trovarsi in una foresta. Non è possibile non utilizzare mai paletta e guanti per raccogliere i bisogni dei propri animali, eppure si tratta di un piccolo sforzo; un j'accuse al quale fa da contraltare il parere della nostra seconda interlocutrice, Antonella, una ragazza sulla trentina, proprietaria di un attempato bastardino, si chiede «quando l'amministrazione comunale provvederà a realizzare degli spazi verdi appositi per noi e i nostri cani, in modo da non essere sempre costretti a ricavarci luoghi idonei per portare i nostri amici a quattro zampe in giro. E' vero che qualcuno manca di civiltà, ma guardate quest'aiuola: oltre ai bisogni dei cani, ci sono cartacce, depliants pubblicitari, scontrini, cartoni, segno di una cattiva cura del verde anche da parte del Comune».

Opinioni discordi, alle quali dobbiamo però rendere ragione come due volti della stessa medaglia, che non può certo essere occultata da considerazioni come "meglio che le deiezioni siano nell'erba, che non sul marciapiede": sarebbe come accontentarsi di scegliere il male minore. Oggi in via Manzoni l'incuria del verde e quella dei sani principi di convivenza vengono ancora violate parallelamente, e a noi non resta che continuare a denunciarlo attraverso le immagini raccolte nella nostra dettagliata photogallery (vi abbiamo risparmiato, per buoncostume, le più "crude") per esemplificare la triste situazione e lanciare l'allarme. Qualcuno che utilizza la pista ciclabile per scorrazzarvi sulle due ruote non elettriche c'è ancora (mentre fotografiamo un gruppetto di ragazzini ci passa accanto sulle loro bici): se vogliamo che questo sparuto gruppo di "coraggiosi", così vanno definiti per i nauseabondi odori che devono sopportare, aumenti e non scompaia del tutto, e in attesa di una risposta fattiva dell'amministrazione comunale addetta alla cura del verde pubblico, bisogna cambiare registro. "Yes, we can" avrebbe pensato Barack Obama. Speriamo che nessuno invece pensi "Yes, weekend", dimenticando da martedì i buoni propositi....
(twitter@GuerraLuca88)
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
Ancora deiezioni in via Manzoni © Enrico Gorgoglione
E' possibile segnalarci altri episodi di scarsa cura degli spazi pubblici anche su Twitter. E' sufficiente utilizzare l'hashtag #barlettalife seguito dalla denuncia.