Quaresima a Barletta, alla scoperta di riti e simboli: l’urna del Venerdì Santo
Il profondo voto del 1656 con il suo segno visivo più importante
venerdì 10 marzo 2023
8.32
"Onde noi Sindaco, Eletti e Deputati in nome di tutto il Pubblico… facciamo voto e giuriamo, intendendo di obbligare a tal voto e giuramento le nostre vite e di tutti i nostri cittadini presenti e futuri, di far fabbricare un trofeo delle divine misericordie, acciò sia questa città libera dal contagio: una Cassa o una urna d'argento di valore di scudi duecento, nel quale si debba portare in processione per la città il Santissimo Sacramento il Venerdì Santo a sera".
In questa citazione del rogito notarile compiuto dall'amministrazione comunale dell'epoca che segnava e segna ancor oggi il voto profondo siglato con la Santissima Eucarestia è citato per l'appunto un 'trofeo delle divine misericordie'.
Quella che per noi è solo un'urna di argento nella quale è riposta nel Venerdì Santo la teca con l'Eucarestia, per il tempo, la storia e i secoli è il segno tangibile di un'altra tragedia storica, la peste.
C'è da dire che quella che possediamo ora è la quarta Urna Eucaristica della nostra storia per la quale l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento spese 324 ducati.
Su di essa i sigilli dei segni della passione ma anche i simboli del Santissima Eucaristia.
Per via del voto siglato colui che fino a qualche tempo fa portava al collo la chiave dell'urna per tutto il tragitto della processione era il Sindaco della Città di Barletta.
A portarla in processione in precedenza i sacerdoti del Capitolo Concattedrale, attualmente i sacerdoti della Città di Barletta che annualmente firmano le cinghie indossate sulle quali appoggiano le stecche di legno dell'urna eucaristica.
D'oro, d'argento o di bronzo, quella che vediamo in giro nell'ora media del venerdì santo è la rappresentazione di come la storia cittadina sia piena di segni tangibili che difficilmente potremo perdere.
In questa citazione del rogito notarile compiuto dall'amministrazione comunale dell'epoca che segnava e segna ancor oggi il voto profondo siglato con la Santissima Eucarestia è citato per l'appunto un 'trofeo delle divine misericordie'.
Quella che per noi è solo un'urna di argento nella quale è riposta nel Venerdì Santo la teca con l'Eucarestia, per il tempo, la storia e i secoli è il segno tangibile di un'altra tragedia storica, la peste.
C'è da dire che quella che possediamo ora è la quarta Urna Eucaristica della nostra storia per la quale l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento spese 324 ducati.
Su di essa i sigilli dei segni della passione ma anche i simboli del Santissima Eucaristia.
Per via del voto siglato colui che fino a qualche tempo fa portava al collo la chiave dell'urna per tutto il tragitto della processione era il Sindaco della Città di Barletta.
A portarla in processione in precedenza i sacerdoti del Capitolo Concattedrale, attualmente i sacerdoti della Città di Barletta che annualmente firmano le cinghie indossate sulle quali appoggiano le stecche di legno dell'urna eucaristica.
D'oro, d'argento o di bronzo, quella che vediamo in giro nell'ora media del venerdì santo è la rappresentazione di come la storia cittadina sia piena di segni tangibili che difficilmente potremo perdere.