Quaresima a Barletta, alla scoperta di riti e simboli: l’urna del Venerdì Santo

Il profondo voto del 1656 con il suo segno visivo più importante

venerdì 10 marzo 2023 8.32
A cura di Giuseppe Schiavone
"Onde noi Sindaco, Eletti e Deputati in nome di tutto il Pubblico… facciamo voto e giuriamo, intendendo di obbligare a tal voto e giuramento le nostre vite e di tutti i nostri cittadini presenti e futuri, di far fabbricare un trofeo delle divine misericordie, acciò sia questa città libera dal contagio: una Cassa o una urna d'argento di valore di scudi duecento, nel quale si debba portare in processione per la città il Santissimo Sacramento il Venerdì Santo a sera".

In questa citazione del rogito notarile compiuto dall'amministrazione comunale dell'epoca che segnava e segna ancor oggi il voto profondo siglato con la Santissima Eucarestia è citato per l'appunto un 'trofeo delle divine misericordie'.

Quella che per noi è solo un'urna di argento nella quale è riposta nel Venerdì Santo la teca con l'Eucarestia, per il tempo, la storia e i secoli è il segno tangibile di un'altra tragedia storica, la peste.

C'è da dire che quella che possediamo ora è la quarta Urna Eucaristica della nostra storia per la quale l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento spese 324 ducati.

Su di essa i sigilli dei segni della passione ma anche i simboli del Santissima Eucaristia.

Processione eucaristico-penitenziale del Venerdì Santo 2022 © Mario Sculco
Venerdì Santo 2018, la processione © Mario Sculco
Venerdì Santo 2018, la processione © Mario Sculco
Venerdì Santo, il ricordo della peste e la devozione di Barletta © Biagio Vinella

Per via del voto siglato colui che fino a qualche tempo fa portava al collo la chiave dell'urna per tutto il tragitto della processione era il Sindaco della Città di Barletta.

A portarla in processione in precedenza i sacerdoti del Capitolo Concattedrale, attualmente i sacerdoti della Città di Barletta che annualmente firmano le cinghie indossate sulle quali appoggiano le stecche di legno dell'urna eucaristica.

D'oro, d'argento o di bronzo, quella che vediamo in giro nell'ora media del venerdì santo è la rappresentazione di come la storia cittadina sia piena di segni tangibili che difficilmente potremo perdere.