Qualità della vita 2018, Barletta precipita in fondo alla classifica
La provincia Barletta-Andria-Trani occupa la 99^ posizione: al primo posto Milano
lunedì 17 dicembre 2018
11.26
42 indicatori raggruppati in sei macro-aree («Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero»). Molto variegati sono i parametri da cui ogni anno scaturisce la classifica delle province italiane per Qualità della vita. L'edizione 2018 dell'indagine condotta dal Sole 24 Ore racconta la vivibilità, la sicurezza e la ricchezza dei capoluoghi, attraverso una serie di dati che "consentono di rappresentare il benessere come fenomeno economico-sociale a più dimensioni".
Per la prima volta a guadagnare il podio della classifica è Milano, vorticosa smart city: poco sicura ma vivace dal punto di vista occupazionale e della spesa pro-capite per gli eventi culturali, il capoluogo lombardo condiziona in positivo anche la vivibilità delle altre province della regione. Risultati positivi anche per il Triveneto e l'estremo nord della penisola, dove spiccano Bolzano e Aosta. La mitezza del clima meridionale evidentemente non migliora la qualità della vita al Sud, soprattutto in Puglia: Taranto e Foggia sono fanalini di coda, battute in negativo soltanto da Vibo Valencia, dove la spesa pubblica per minori, disabili e anziani è molto bassa. In Calabria si respira sfiducia, soprattutto tra i giovani, e si registra un numero altissimo di imprese confiscate per infiltrazioni mafiose.
La nostra sesta provincia pugliese di Barletta-Andria-Trani si attesta alla 99^ posizione, in calo di cinque posti rispetto al 2017. Al gradino sopra rispetto alla Bat troviamo Brindisi mentre migliorano la propria posizione in classifica Lecce e Bari rispetto alle performance dell'anno scorso: in particolare il capoluogo di provincia guadagna ben nove posizioni.
Non solo un freddo calcolo di dati, ma anche uno stato dell'arte sulla vivacità delle province d'Italia: come sempre lo stivale è spaccato in due, tra un Nord brulicante di innovazione e serenità e un Sud in continuo affanno, dove la bellezza dei passaggi e la ricchezza dell'offerta culturale non riescono a brillare rispetto al buio di un'economia ancora frenata rispetto alle ambizioni.
Per la prima volta a guadagnare il podio della classifica è Milano, vorticosa smart city: poco sicura ma vivace dal punto di vista occupazionale e della spesa pro-capite per gli eventi culturali, il capoluogo lombardo condiziona in positivo anche la vivibilità delle altre province della regione. Risultati positivi anche per il Triveneto e l'estremo nord della penisola, dove spiccano Bolzano e Aosta. La mitezza del clima meridionale evidentemente non migliora la qualità della vita al Sud, soprattutto in Puglia: Taranto e Foggia sono fanalini di coda, battute in negativo soltanto da Vibo Valencia, dove la spesa pubblica per minori, disabili e anziani è molto bassa. In Calabria si respira sfiducia, soprattutto tra i giovani, e si registra un numero altissimo di imprese confiscate per infiltrazioni mafiose.
La nostra sesta provincia pugliese di Barletta-Andria-Trani si attesta alla 99^ posizione, in calo di cinque posti rispetto al 2017. Al gradino sopra rispetto alla Bat troviamo Brindisi mentre migliorano la propria posizione in classifica Lecce e Bari rispetto alle performance dell'anno scorso: in particolare il capoluogo di provincia guadagna ben nove posizioni.
Non solo un freddo calcolo di dati, ma anche uno stato dell'arte sulla vivacità delle province d'Italia: come sempre lo stivale è spaccato in due, tra un Nord brulicante di innovazione e serenità e un Sud in continuo affanno, dove la bellezza dei passaggi e la ricchezza dell'offerta culturale non riescono a brillare rispetto al buio di un'economia ancora frenata rispetto alle ambizioni.