Protocollo d'intesa per il monitoraggio ambientale, il sindaco scrive a Spina
Nessun problema per la clausola proposta dalla provincia
domenica 22 novembre 2015
Il monitoraggio ambientale a Barletta deve partire: è il senso della lettera che il Sindaco, Pasquale Cascella, ha inviato già dal 18 novembre al Presidente della Provincia, Francesco Spina, che il giorno 13 si era riservato di sottoscriverlo in attesa della valutazione della Regione sull'inserimento di una clausola "che garantisse i procedimenti amministrativi e giudiziari pendenti e aperti a livello provinciale" (si tratta, in pratica, delle ordinanze provinciali nei confronti della Timac). Di fronte agli atti formali già compiuti da tutti gli Enti firmatari del Protocollo, il Sindaco aveva subito suggerito che l'istanza del presidente Spina fosse "assunta come esplicativa, e comunque integrativa, di quanto già sancito nel Protocollo", tenendo conto peraltro che il documento "ha valenza generale e, per la sua natura e i suoi contenuti, non può in alcun modo annullare, sospendere e/o interagire con specifici e particolari provvedimenti assunti dalle Amministrazioni di competenza".
Questa posizione è stata ribadita nella lettera, tenendo conto anche degli ultimi elementi di dibattito in città sui dati ambientali diffusi dai media (sui quali, d'altro verso, l'Amministrazione ha poi chiesto all'Arpa di fornire ogni necessario chiarimento), richiamando il "dovere" di dare rapidamente seguito all'impegno pubblicamente assunto da tutti di rendere operativo il protocollo d'intesa sul monitoraggio ambientale di un'area vasta del territorio di Barletta, confinante con quelli di Trani e di Andria, che comprende diverse attività industriali e insediamenti produttivi ormai contigui ad agglomerati urbani in espansione sia su zone dismesse sia sulla costa. Si comprende bene – ha scritto Cascella - l'allarme sociale. E proprio raccogliendo le pressanti esigenze della cittadinanza di tutela dell'ambiente e di sicurezza per la salute, l'Amministrazione comunale ha promosso un monitoraggio integrato che coinvolgesse tutte le strutture pubbliche, finalmente definito attraverso una attenta ricognizione delle problematiche accumulatesi nel tempo e delle disponibilità di più avanzati apporti tecnico-scientifici ad indagini nell'aria, nel suolo e nel sottosuolo in modo da individuare gli interventi più appropriati". In questo contesto generale – ha ricordato il Sindaco nella lettera - è emersa l'esigenza di un coordinamento, affidato proprio alla Provincia Barletta-Andria-Trani in considerazione del suo ruolo, che l'ente peraltro "ha cominciato ad esercitare proprio con la raccolta dei contributi specifici che ogni contraente ha inteso assicurare al protocollo. La definitiva messa a punto del documento, del resto, è stata formalizzata nell'audizione nell'11 novembre della Commissione Ambiente della Regione conclusasi concordando la firma del protocollo a Barletta due giorni dopo. E', quindi, sempre stata chiara la distinzione tra le finalità del protocollo e i procedimenti amministrativi assunti dalle diverse istituzioni nell'esercizio delle funzioni che per legge sono tenute ad assolvere in materia".
Su questa base, il Sindaco è tornato a chiedere la formale adesione della Provincia e della Regione – confermando quella personalmente già pubblicamente espressa a nome del Comune – alla "assunzione del testo aggiuntivo" proposto dal Presidente Spina "come codicillo, o disposizione transitoria, al protocollo già sottoscritto" da tutti gli altri contraenti, in modo che il documento diventi immediatamente esecutivo e la Provincia possa "assumere la contestuale responsabilità di coordinare l'avvio delle attività" del monitoraggio ambientale.
Questa posizione è stata ribadita nella lettera, tenendo conto anche degli ultimi elementi di dibattito in città sui dati ambientali diffusi dai media (sui quali, d'altro verso, l'Amministrazione ha poi chiesto all'Arpa di fornire ogni necessario chiarimento), richiamando il "dovere" di dare rapidamente seguito all'impegno pubblicamente assunto da tutti di rendere operativo il protocollo d'intesa sul monitoraggio ambientale di un'area vasta del territorio di Barletta, confinante con quelli di Trani e di Andria, che comprende diverse attività industriali e insediamenti produttivi ormai contigui ad agglomerati urbani in espansione sia su zone dismesse sia sulla costa. Si comprende bene – ha scritto Cascella - l'allarme sociale. E proprio raccogliendo le pressanti esigenze della cittadinanza di tutela dell'ambiente e di sicurezza per la salute, l'Amministrazione comunale ha promosso un monitoraggio integrato che coinvolgesse tutte le strutture pubbliche, finalmente definito attraverso una attenta ricognizione delle problematiche accumulatesi nel tempo e delle disponibilità di più avanzati apporti tecnico-scientifici ad indagini nell'aria, nel suolo e nel sottosuolo in modo da individuare gli interventi più appropriati". In questo contesto generale – ha ricordato il Sindaco nella lettera - è emersa l'esigenza di un coordinamento, affidato proprio alla Provincia Barletta-Andria-Trani in considerazione del suo ruolo, che l'ente peraltro "ha cominciato ad esercitare proprio con la raccolta dei contributi specifici che ogni contraente ha inteso assicurare al protocollo. La definitiva messa a punto del documento, del resto, è stata formalizzata nell'audizione nell'11 novembre della Commissione Ambiente della Regione conclusasi concordando la firma del protocollo a Barletta due giorni dopo. E', quindi, sempre stata chiara la distinzione tra le finalità del protocollo e i procedimenti amministrativi assunti dalle diverse istituzioni nell'esercizio delle funzioni che per legge sono tenute ad assolvere in materia".
Su questa base, il Sindaco è tornato a chiedere la formale adesione della Provincia e della Regione – confermando quella personalmente già pubblicamente espressa a nome del Comune – alla "assunzione del testo aggiuntivo" proposto dal Presidente Spina "come codicillo, o disposizione transitoria, al protocollo già sottoscritto" da tutti gli altri contraenti, in modo che il documento diventi immediatamente esecutivo e la Provincia possa "assumere la contestuale responsabilità di coordinare l'avvio delle attività" del monitoraggio ambientale.