«Per alcuni pizzaioli contano soltanto i soldi»
Luca Dicuonzo, pizzaiolo barlettano, qualificatosi alla "Coppa Mediterranea Pizzaioli"
giovedì 5 febbraio 2015
La pizza è una cosa seria. Partecipare, gareggiare, confrontarsi, scambiarsi idee è essenziale nel mondo della ristorazione. Luca Dicuonzo ha 35 anni e voglia di rinnovare il mondo della pizza. Il 27 gennaio, Luca ha partecipato a Manfredonia alla "Coppa Mediterranea per Pizzaioli", gareggiando in tre categorie: Pizza Innovativa, "Pizza Dessert" e "Pizza Mediterranea". In quest'ultima categoria, si è qualificato al secondo posto.
Con quale creazione ti sei qualificato al secondo posto?
«La mia creazione l'ho chiamata Pizza Trilli: una pizza bianca con funghi porcini, zucchine grigliate, pancetta, ricotta dura e olio tartufato».
Perché hai scelto il nome Trilli?
«Trilli è uno dei personaggi della favola di Peter Pan, il mio racconto preferito».
Da dove provenivano i pizzaioli in gara?
«Da tutto il Meridione e qualcuno dal Trentino e da Roma. Eravamo 200 concorrenti».
Come crei le tue pizze?
«Dopo averle ideate e create, le assaggio e le faccio assaggiare agli altri, è una specie di test. Questi test mi servono per verificare se nella pizza c'è il giusto bilanciamento tra il gusto dolce e salato, oppure se il lievito utilizzato è nelle dosi giuste».
Hai partecipato a precedenti competizioni?
«Ho partecipato ai Mondiali, classificandomi quinto con una pizza–dessert ispirata al cannolo siciliano. Il 31 marzo 2015 sarò a Frosinone, per partecipare alla Coppa Italia dei pizzaioli».
In una precedente intervista hai dimostrato come si possa cambiare vita lavorativa. Nel tuo mestiere, c'è continuo aggiornamento?
«Certo, bisogna studiare e aggiornarsi, altrimenti si resta legati al palo. Alcuni pizzaioli non si aggiornano, per loro contano solo i soldi. Bisogna unire tradizione, innovazione e semplicità. Infatti, nei campionati, le pizze più semplici sono quelle vincenti».
Progetti lavorativi futuri?
«Con lo chef Antonio Pastore stiamo allestendo una pizzeria-antipasteria nel centro storico di Barletta. E' un progetto che avevamo in mente da quattro anni. Vorremo rinnovare il mondo della pizza a Barletta».
Con quale creazione ti sei qualificato al secondo posto?
«La mia creazione l'ho chiamata Pizza Trilli: una pizza bianca con funghi porcini, zucchine grigliate, pancetta, ricotta dura e olio tartufato».
Perché hai scelto il nome Trilli?
«Trilli è uno dei personaggi della favola di Peter Pan, il mio racconto preferito».
Da dove provenivano i pizzaioli in gara?
«Da tutto il Meridione e qualcuno dal Trentino e da Roma. Eravamo 200 concorrenti».
Come crei le tue pizze?
«Dopo averle ideate e create, le assaggio e le faccio assaggiare agli altri, è una specie di test. Questi test mi servono per verificare se nella pizza c'è il giusto bilanciamento tra il gusto dolce e salato, oppure se il lievito utilizzato è nelle dosi giuste».
Hai partecipato a precedenti competizioni?
«Ho partecipato ai Mondiali, classificandomi quinto con una pizza–dessert ispirata al cannolo siciliano. Il 31 marzo 2015 sarò a Frosinone, per partecipare alla Coppa Italia dei pizzaioli».
In una precedente intervista hai dimostrato come si possa cambiare vita lavorativa. Nel tuo mestiere, c'è continuo aggiornamento?
«Certo, bisogna studiare e aggiornarsi, altrimenti si resta legati al palo. Alcuni pizzaioli non si aggiornano, per loro contano solo i soldi. Bisogna unire tradizione, innovazione e semplicità. Infatti, nei campionati, le pizze più semplici sono quelle vincenti».
Progetti lavorativi futuri?
«Con lo chef Antonio Pastore stiamo allestendo una pizzeria-antipasteria nel centro storico di Barletta. E' un progetto che avevamo in mente da quattro anni. Vorremo rinnovare il mondo della pizza a Barletta».