PdL, presentazione liste pugliesi del partito di Berlusconi
Piazzolla e Comitangelo in lista, ma difficilmente eleggibili. «Voto delle politiche importante anche per comunali e regionali»
domenica 27 gennaio 2013
19.46
Che gli elettori del PdL bisognasse conquistarli o riconquistarli con grande impegno dei suoi militanti non era una novità. Necessità, dunque, di un grande lavoro per questa campagna elettorale. È quanto è emerso dalla conferenza stampa di presentazione delle liste del PdL per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, nella mattinata di ieri.
Particolare attenzione è stata rivolta ai due candidati barlettani, entrambi alla Camera dei Deputati, entrambi presentanti una candidatura "di servizio", perché in posizioni ineleggibili: si tratta di Antonio Comitangelo (15° in lista), proveniente dalla formazione dei Popolari Liberali dell'ex ministro Giovanardi, e la più suffragata del vecchio Consiglio Comunale di Barletta, Rossella Piazzolla (31°).
In posizioni sicuramente più significative, erano presenti all'incontro Benedetto Fucci, coordinatore provinciale PdL, 5° nella lista della Camera, e Francesco Amoruso, coordinatore regionale PdL, 3° nella lista del Senato. La conferenza è stata introdotta da Dario Damiani, per ora unico candidato Sindaco a Barletta per la tornata del 26 e 27 maggio. Anche per questo la campagna elettorale di queste politiche è così importante per il territorio: «Un voto che vale tre!» ha detto il senatore uscente Amoruso; indubbiamente il risultato di queste elezioni condizionerà l'esito e gli equilibri delle comunali e delle regionali in autunno. «I criteri adottati per stilare queste liste in Puglia – ha aggiunto – sono stati il rispetto del territorio, con solo pugliesi candidati, scelta fortemente voluta da Raffaele Fitto [capolista alla Camera ndr.] eccetto Berlusconi e Bruno, e il rispetto delle varie aree politiche che compongono il partito».
Fucci ha sostenuto l'impossibilità di portare a termine le riforme del Governo Berlusconi, e la necessità di scongiurare la «maledizione di una deriva di centrosinistra», dando grande importanza alla provincia pugliese «più di destra», la Bat. I candidati barlettani hanno brevemente ribadito i concetti della campagna nazionale: la tassazione, cancellazione dell'IMU, la famiglia. In realtà dobbiamo registrare due diverse critiche a tali liste: l'appannamento di forze più di destra, oltre ad Amoruso, per correnti più moderate, ma questa è un'obiezione più generale; l'altra più campanilistica, ma non solo, è legata ad alcune assenze: in sala oggi si sentiva l'assenza di Giovanni Alfarano e quella in lista, candidato per un giorno del giovane barlettano Riccardo Memeo, che forse avrebbe rinfrescato le liste PdL, offrendo la novità che manca, anche per confermare la tanto ribadita in conferenza stampa "importanza dei giovani". Anche alla luce di queste assenze, emerge un Popolo delle Libertà molto frammentato a Barletta. Registriamo anche tra gli uditori, la presenza dell'europarlamentare Silvestris e molti amministratori locali.
Particolare attenzione è stata rivolta ai due candidati barlettani, entrambi alla Camera dei Deputati, entrambi presentanti una candidatura "di servizio", perché in posizioni ineleggibili: si tratta di Antonio Comitangelo (15° in lista), proveniente dalla formazione dei Popolari Liberali dell'ex ministro Giovanardi, e la più suffragata del vecchio Consiglio Comunale di Barletta, Rossella Piazzolla (31°).
In posizioni sicuramente più significative, erano presenti all'incontro Benedetto Fucci, coordinatore provinciale PdL, 5° nella lista della Camera, e Francesco Amoruso, coordinatore regionale PdL, 3° nella lista del Senato. La conferenza è stata introdotta da Dario Damiani, per ora unico candidato Sindaco a Barletta per la tornata del 26 e 27 maggio. Anche per questo la campagna elettorale di queste politiche è così importante per il territorio: «Un voto che vale tre!» ha detto il senatore uscente Amoruso; indubbiamente il risultato di queste elezioni condizionerà l'esito e gli equilibri delle comunali e delle regionali in autunno. «I criteri adottati per stilare queste liste in Puglia – ha aggiunto – sono stati il rispetto del territorio, con solo pugliesi candidati, scelta fortemente voluta da Raffaele Fitto [capolista alla Camera ndr.] eccetto Berlusconi e Bruno, e il rispetto delle varie aree politiche che compongono il partito».
Fucci ha sostenuto l'impossibilità di portare a termine le riforme del Governo Berlusconi, e la necessità di scongiurare la «maledizione di una deriva di centrosinistra», dando grande importanza alla provincia pugliese «più di destra», la Bat. I candidati barlettani hanno brevemente ribadito i concetti della campagna nazionale: la tassazione, cancellazione dell'IMU, la famiglia. In realtà dobbiamo registrare due diverse critiche a tali liste: l'appannamento di forze più di destra, oltre ad Amoruso, per correnti più moderate, ma questa è un'obiezione più generale; l'altra più campanilistica, ma non solo, è legata ad alcune assenze: in sala oggi si sentiva l'assenza di Giovanni Alfarano e quella in lista, candidato per un giorno del giovane barlettano Riccardo Memeo, che forse avrebbe rinfrescato le liste PdL, offrendo la novità che manca, anche per confermare la tanto ribadita in conferenza stampa "importanza dei giovani". Anche alla luce di queste assenze, emerge un Popolo delle Libertà molto frammentato a Barletta. Registriamo anche tra gli uditori, la presenza dell'europarlamentare Silvestris e molti amministratori locali.