Palazzo Broquier torna ai Cirillo Farrusi

Lo ha deciso il tribunale civile di Trani. La Curia deve risarcire 455mila euro ai vecchi proprietari

domenica 9 settembre 2012
Il giudice civile di Trani ha deciso: Palazzo Broquier d'Amely, venduto alla Curia nel 2006 a metà del suo valore di mercato, dovrà essere restituito ai vecchi proprietari, i fratelli Cirillo Farrusi. E gli stessi hanno diritto a un risarcimento di 455mila euro, oltre agli interessi. La sentenza mette fine, così, a una parte importante della vicenda, che ha avuto anche risvolti in sede penale dopo la denuncia presentata alla procura di Trani. Proprio per il vescovo di Trani, Giovan Battista Pichierri, il vicario generale della Diocesi, Savino Giannotti e l'economo, Angelo Di Pasquale, sono indagati per usura reale.

A loro i due fratelli tranesi hanno venduto, dopo oltre un anno di trattative, nell'ottobre 2006, il palazzo completo di arredi antichi e giardino pensile, oltre a cedere (sotto forma di donazione da parte della loro madre) la chiesetta del Miracolo eucaristico. Ora si attendono le decisioni finali della procura, che aveva già notificato nel luglio 2011 l'avviso di conclusione ai tre indagati. Ma i loro avvocati hanno chiesto e ottenuto dal gip del tribunale, Roberto Oliveri del Castillo, una nuova perizia sul valore dell'immobile, che ha sconfessato le precedenti: secondo il perito l'immobile vale 3,6 milioni di euro e non almeno sei, come invece avevano stabilito la perizia del tribunale civile, quella della procura e, persino, quella fatta redigere dalla stessa Diocesi, per ottenere il via libera all'acquisto da parte del Vaticano. Il giudice civile, però, comunque, non ha avuto dubbi nel riconoscere le ragioni di Casimiro e Pierfrancesco Cirillo Farrusi, che vendettero il palazzo nel 2006 a causa di forti problemi economici e sarebbero, quindi, stati costretti ad accettare il prezzo bassissimo stabilito dalla Curia.

La sentenza dichiara rescisso il contratto di compravendita del 4 ottobre 2006 e condanna la Curia tranese alla restituzione immediata dell'immobile, oltre al pagamento di un risarcimento danni di 455mila euro, oltre agli interessi maturati dalla data del contratto fino al momento della rescissione.

L'Arcidiocesi in un comunicato stampa ribadisce la sua buona fede in relazione alla vicenda dell'acquisto di Palazzo Broquier. «La vicenda di cui si è occupata la sentenza del tribunale di Trani - scrivono dalla Diocesi - è stata originata dall'iniziativa dei Cirillo Farrusi ed il palazzo è stato pagato 3.150.000 euro, addirittura più del valore di palazzi ricadenti nella stessa zona ed aventi le medesime caratteristiche di pregio (storiche ed architettoniche), come risulta da atti pubblici e benché versasse in condizioni che necessitano di radicali interventi conservativi. La sentenza, inoltre, ha trascurato di considerare la perizia redatta dall'ingegner Salomone all'esito dell'incidente probatorio disposto dal gip, perizia che ha confermato la sostanziale congruità del corrispettivo pagato dall'Arcidiocesi ai Cirillo Farrusi. Il tribunale civile di Trani non ha tenuto nella giusta considerazione i dati che emergono da atti pubblici e, in particolare, della stima redatta dall'ingegnere. Per questo motivo l'Arcidiocesi ha incaricato il collegio difensivo di proporre appello avverso la sentenza in questione»