"Ospedale vecchio": disagi per dipendenti e pazienti
Aggressioni, sporcizia e poca sicurezza per la struttura aperta la notte
mercoledì 25 settembre 2013
15.48
Spesso l'efficienza e il servizio offerto dagli operatori della sanità pubblica viene criticato, giustamente o ingiustamente, ma anche screditato agli occhi dell'opinione pubblica a causa delle strutture, poco adatte a svolgere il compito che gli viene affidato, associato sovente, erroneamente ma logicamente, dai pazienti.
Punto di riferimento ormai da diversi anni, da quando non è più sede dell'ospedale di Barletta, il centro sanitario della Asl/Bat presso la struttura nota come "ospedale vecchio", in piazza Principe Umberto, raccoglie al suo interno tanti settori socio-sanitari, amministrativi, comparti riabilitativi, di tanti servizi sanitari pubblici, un tempo sparsi sul territorio barlettano. Di questo ha goduto l'offerta per i pazienti, resasi più veloce ed efficiente, consentendo una più semplice collaborazione tra i diversi servizi, sicuramente resi più snelli grazie alla loro vicinanza fisica.
Tra le diverse funzioni allocate in tale struttura, di proprietà dell'Asl – azienda che fa capo ai settori della sanità regionale, ma che ha ricevuto nella Asl/Bat un'autonomia amministrativa da non molti anni – vi è anche la Guardia Medica, sita presso i locali dell'ex Pronto Soccorso. Tutti possono immaginare la grande varietà di persone che si rivolgono ai medici che lavorano presso di essa, chiaramente soprattutto nelle ore notturne e nei giorni festivi. Infatti, per agevolare questo servizio, la struttura resta aperta anche la notte, lasciando l'accesso a spazi che non riguardano quel servizio. Il tutto senza una minima sorveglianza: il personale del servizio portineria affidato all'impresa Sanità Service, oggetto di lamentele da parte di pazienti e medici che frequentano la struttura per alcuni disservizi riscontrati, non presta servizio che fino alle venti. Dunque per tutte le ore serali e notturne, la struttura è libera preda di atti vandalici, e di sgradite frequentazioni.
E i segni si notano anche al mattino seguente con forti odori di urina al piano terra, maniglie delle porte dei vari settori spesso trovate rotte, con chiari segni di tentativi di scassinarle, e danni vari. «Teniamo chiuse le porte antincendio, altrimenti resterebbe tutto alla portata di tutti», ci segnalano alcuni dipendenti. Non sono mancati i diverbi e le piccole aggressioni tra vagabondi, anche extracomunitari, e gli addetti alla portineria, che possono ritrovarli la mattina presto, quando riprendono servizio.
Telecamere di sicurezza neanche a parlarne, non ci sono i soldi. Allora si provveda a spostare il servizio di Guardia Medica, in modo da non lasciare l'intera struttura in balia di se stessa per così tante ore. La struttura centrale in città potrebbe rappresentare un vero e proprio fiore all'occhiello dell'azienda sanitaria locale, ma deve fare i conti con questi e molti altri problemi legati alla struttura, come ascensori rotti un giorno sì e l'altro pure, a cui non si è mai provveduto in maniera sostanziale.
Facciamo appello alle figure dirigenziali competenti della questione, dirigente del distretto socio-sanitario, direttore sanitario e direttore generale della Asl/Bat affinché trovino gli adeguati rimedi per risolvere una situazione rischiosa per i medici e i dipendenti, e di grave disagio e disservizio per gli utenti.
Punto di riferimento ormai da diversi anni, da quando non è più sede dell'ospedale di Barletta, il centro sanitario della Asl/Bat presso la struttura nota come "ospedale vecchio", in piazza Principe Umberto, raccoglie al suo interno tanti settori socio-sanitari, amministrativi, comparti riabilitativi, di tanti servizi sanitari pubblici, un tempo sparsi sul territorio barlettano. Di questo ha goduto l'offerta per i pazienti, resasi più veloce ed efficiente, consentendo una più semplice collaborazione tra i diversi servizi, sicuramente resi più snelli grazie alla loro vicinanza fisica.
Tra le diverse funzioni allocate in tale struttura, di proprietà dell'Asl – azienda che fa capo ai settori della sanità regionale, ma che ha ricevuto nella Asl/Bat un'autonomia amministrativa da non molti anni – vi è anche la Guardia Medica, sita presso i locali dell'ex Pronto Soccorso. Tutti possono immaginare la grande varietà di persone che si rivolgono ai medici che lavorano presso di essa, chiaramente soprattutto nelle ore notturne e nei giorni festivi. Infatti, per agevolare questo servizio, la struttura resta aperta anche la notte, lasciando l'accesso a spazi che non riguardano quel servizio. Il tutto senza una minima sorveglianza: il personale del servizio portineria affidato all'impresa Sanità Service, oggetto di lamentele da parte di pazienti e medici che frequentano la struttura per alcuni disservizi riscontrati, non presta servizio che fino alle venti. Dunque per tutte le ore serali e notturne, la struttura è libera preda di atti vandalici, e di sgradite frequentazioni.
E i segni si notano anche al mattino seguente con forti odori di urina al piano terra, maniglie delle porte dei vari settori spesso trovate rotte, con chiari segni di tentativi di scassinarle, e danni vari. «Teniamo chiuse le porte antincendio, altrimenti resterebbe tutto alla portata di tutti», ci segnalano alcuni dipendenti. Non sono mancati i diverbi e le piccole aggressioni tra vagabondi, anche extracomunitari, e gli addetti alla portineria, che possono ritrovarli la mattina presto, quando riprendono servizio.
Telecamere di sicurezza neanche a parlarne, non ci sono i soldi. Allora si provveda a spostare il servizio di Guardia Medica, in modo da non lasciare l'intera struttura in balia di se stessa per così tante ore. La struttura centrale in città potrebbe rappresentare un vero e proprio fiore all'occhiello dell'azienda sanitaria locale, ma deve fare i conti con questi e molti altri problemi legati alla struttura, come ascensori rotti un giorno sì e l'altro pure, a cui non si è mai provveduto in maniera sostanziale.
Facciamo appello alle figure dirigenziali competenti della questione, dirigente del distretto socio-sanitario, direttore sanitario e direttore generale della Asl/Bat affinché trovino gli adeguati rimedi per risolvere una situazione rischiosa per i medici e i dipendenti, e di grave disagio e disservizio per gli utenti.