Olivicoltura pugliese senza premi nel 2018, l'intervento di Dario Damiani
Il senatore barlettano: «Situazione inaccettabile, impossibile ignorare la filiera strategica sul territorio»
lunedì 20 agosto 2018
"Soltanto riso, barbabietola e grano i settori agroalimentari meritevoli dell'aumento dei cosiddetti premi accoppiati per il 2018. Alcune associazioni agricole pugliesi avevano chiesto un aumento dei premi accoppiati per l'olivicoltura: nulla di fatto. Adesso si aggiungono indiscrezioni che, se confermate, suonano di autentica beffa. Sarebbe allo studio un ulteriore stanziamento di risorse da parte del Governo per finanziare settori ritenuti strategici, ovvero latte, grano ed agrumi, quindi ancora ignorato il settore olivicolo", denuncia il senatore Dario Damiani (FI).
"Eppure è impossibile non considerare il settore olivicolo una filiera strategica per il mercato, ovvero un settore che necessita di specifiche risorse. I dati relativi all'olivicoltura della nostra regione Puglia parlano da sé: delle 7mila aziende in tracciabilità organizzate dal Consorzio olivicolo italiano, ben 3000 hanno origine pugliese. In Puglia la superficie investita ad olivo è di circa 375mila ettari e il 15% delle aree coltivate ad olivo sono condotte con metodi di produzione biologica, che rappresentano il 32% della superficie biologica a livello nazionale. L'olivicoltura pugliese è caratterizzata poi da un'ampia gamma di varietà, più di 50 tipologie, la principale delle quali è la Coratina che occupa una superficie di circa 90.000 ettari. I quantitativi medi di produzione olearia annua nella Regione Puglia sono oli extravergine (40-45%), oli vergini (30-35%) e oli lampanti (tra il 25% e il 30). In Puglia operano oltre 650 frantoi che rappresentano uno dei punti di forza per la migliore produzione regionale di oli extra vergine di alta qualità tracciata e certificata. Con questi numeri, la Puglia è la regione più olivicola d'Italia, immette sul mercato il 20% della produzione nazionale di olio ma riveste un ruolo importante anche nel comparto delle olive da mensa, dove domina la varietà Bella di Cerignola, caratterizzata anche dal riconoscimento della Dop", evidenzia Damiani.
"Quantità e qualità eccellenti nel panorama agroalimentare, che le politiche nazionali e regionali non possono e non devono trascurare in termini di premialità e investimenti. Pertanto, se le notizie in merito dovessero trovare conferma, mi attiverò presso il Governo centrale affinché le risorse previste per le produzioni 2018 tengano conto anche delle necessità della nostra olivicoltura. La Regione Puglia non può pensare di escludere il settore olivicolo dal sostegno economico: sarebbe controproducente e inspiegabilmente punitivo, soprattutto in un momento critico per tante aziende che stanno dando il massimo impegno per far fronte alle calamità naturali che si sono abbattute nei mesi scorsi sul territorio".
"Eppure è impossibile non considerare il settore olivicolo una filiera strategica per il mercato, ovvero un settore che necessita di specifiche risorse. I dati relativi all'olivicoltura della nostra regione Puglia parlano da sé: delle 7mila aziende in tracciabilità organizzate dal Consorzio olivicolo italiano, ben 3000 hanno origine pugliese. In Puglia la superficie investita ad olivo è di circa 375mila ettari e il 15% delle aree coltivate ad olivo sono condotte con metodi di produzione biologica, che rappresentano il 32% della superficie biologica a livello nazionale. L'olivicoltura pugliese è caratterizzata poi da un'ampia gamma di varietà, più di 50 tipologie, la principale delle quali è la Coratina che occupa una superficie di circa 90.000 ettari. I quantitativi medi di produzione olearia annua nella Regione Puglia sono oli extravergine (40-45%), oli vergini (30-35%) e oli lampanti (tra il 25% e il 30). In Puglia operano oltre 650 frantoi che rappresentano uno dei punti di forza per la migliore produzione regionale di oli extra vergine di alta qualità tracciata e certificata. Con questi numeri, la Puglia è la regione più olivicola d'Italia, immette sul mercato il 20% della produzione nazionale di olio ma riveste un ruolo importante anche nel comparto delle olive da mensa, dove domina la varietà Bella di Cerignola, caratterizzata anche dal riconoscimento della Dop", evidenzia Damiani.
"Quantità e qualità eccellenti nel panorama agroalimentare, che le politiche nazionali e regionali non possono e non devono trascurare in termini di premialità e investimenti. Pertanto, se le notizie in merito dovessero trovare conferma, mi attiverò presso il Governo centrale affinché le risorse previste per le produzioni 2018 tengano conto anche delle necessità della nostra olivicoltura. La Regione Puglia non può pensare di escludere il settore olivicolo dal sostegno economico: sarebbe controproducente e inspiegabilmente punitivo, soprattutto in un momento critico per tante aziende che stanno dando il massimo impegno per far fronte alle calamità naturali che si sono abbattute nei mesi scorsi sul territorio".