Le recenti nomine del CDA dell'ASP "Regina Margherita" in consiglio comunale ha suscitato malumori sia nelle contrapposizioni tra maggioranza e opposizione, ma anche all'interno della stessa coalizione a sostegno del sindaco Cannito.
Stella Mele denuncia "ambiguità e camaleontismo"
Già nei giorni scorsi aveva fatto discutere il presunto asse PD-Forza Italia. Sulla questione è intervenuta con un duro attacco la consigliera di Fratelli d'Italia, recentemente candidata al Senato per il partito di Giorgia Meloni, Stella Mele. «Si può essere amici di tutti, da destra a sinistra, ma la politica non ammette inciuci con l'opposizione, mettendo a repentaglio anche la tenuta dell'amministrazione - scrive l'esponente di FdI - In una coalizione che si rispetti non non può esserci spazio per chi pratica l'ambiguità e il camaleontismo».
La replica di Comitangelo per Forza Italia
Immediata è stata la risposta da parte del capogruppo di FI in consiglio comunale Antonio Comitangelo: «Prendiamo atto delle affermazioni della Consigliera comunale Stella Mele e comprendiamo il suo disagio, evidentemente frutto della frustrazione politica causata dalle sue strategie che, puntualmente, risultano fallimentari. Peraltro, non si comprende chi le attribuisca la procura di parlare di liste diverse dalla sua. Per quanto attiene noi di Forza Italia, constatiamo di essere diventati per lei un'ossessione, ma ciò non le consente di raccontare menzogne descrivendo il nostro gruppo consiliare come diviso. Farebbe bene ad interessarsi dell'isolamento suo nella maggioranza e dei problemi che le sue posizioni stanno causando alla stabilità dell'Amministrazione comunale. Con temperanza cristiana, comprendiamo il suo disappunto per aver constatato di non riuscire ad imporre ad un'intera maggioranza le sue volontà, ma non riteniamo giustificabili elucubrazioni su presunti accordi, proprio da chi li ha raggiunti forse solo con se stessa o solo
con il suo nuovo amico d'avventure politiche Michele Trimigno».
Cascella precisa: «Nessuna indicazione delle opposizioni»
Si è aggiunta al coro una nota scritta dalla capogruppo consiliare del Partito Democratico Rosa Cascella, che ha rigettato le accuse sul presunto accordo con il PD per le nomine del CDA, ponendo l'attenzione sulla problematica di una struttura che risulta comunque chiusa da sette anni, a danno dell'intera cittadinanza. «La manifestazione d'interesse per la casa di riposo è stata l'ennesima farsa di questa amministrazione - scrive Cascella - In questi giorni diversi esponenti della maggioranza hanno ammesso, candidamente e pubblicamente, che i componenti del cda siano frutto di una mera spartizione politica tra i partiti. Quindi, ci pare di capire, tutti gli altri 25 candidati che hanno partecipato al bando, sperando di essere valutati per il loro curriculum, hanno solo perso del tempo. L'unico criterio di selezione era la vicinanza a un politico di maggioranza. Fratelli d'Italia accusa il Pd, ma solo perché non tornano i conti della spartizione. Ribadiamo invece con fermezza che tra i componenti del consiglio di amministrazione della casa di riposo non c'è alcuna indicazione delle opposizioni. Sono tutti nomi proposti dalla maggioranza e sfido chiunque a dire e soprattutto a dimostrare il contrario. Poiché l'opposizione non è stata per nulla coinvolta nella decisione, il Pd ha lasciato libertà di scelta ai propri consiglieri nell'espressione del voto. Tant'è che, tra i quattro consiglieri del nostro partito: un consigliere era assente per motivi personali; un altro ha deciso liberamente di non partecipare al voto; solo due consiglieri hanno espresso la loro preferenza tra i candidati ammessi alla manifestazione d'interesse. Siamo la forza di opposizione che più sta dando battaglia a questa amministrazione sin dal primo giorno, sin da quando si è insediata. Lo abbiamo fatto sulla Barsa, sulla manutenzione delle scuole, sullo stato di degrado del cimitero, sull'aumento della Tari e su decine di altri argomenti. Con Cannito e con la sua coalizione non abbiamo veramente alcunché da condividere. Accusarci di accordi con la maggioranza non ha senso ed è solo l'ennesimo tentativo di sviare l'attenzione dai problemi di questa amministrazione. Ci chiediamo, tra l'altro, come riescano Fratelli d'Italia e altri pezzi di maggioranza a sprecare tempo e parole su una spartizione che è tutta interna alla maggioranza, quando quella struttura è chiusa da sette anni. Questo disservizio dovrebbe rappresentare una vergogna, il vero punto di disonore, per questa amministrazione. Addirittura stanno per andare all'asta gli arredi e le suppellettili della casa di riposo, a causa della grave situazione debitoria dell'ente. E all'interno della maggioranza trascorrono il proprio tempo a disquisire su chi abbia avuto una poltrona in più o in meno nel consiglio d'amministrazione. Ora che hanno eletto i propri rappresentanti, Cannito e la sua coalizione si dedichino piuttosto a risollevare la casa di riposo dal baratro in cui è finita. I cittadini vogliono risposte per i loro anziani e sono stufi (e noi con loro) di questi teatrini imbarazzanti. Dopo appena 4 mesi di consiliatura, la maggioranza, che avrebbe dovuto liberare Barletta (così raccontava Mino Cannito), è già andata in frantumi sull'ennesima spartizione di poltrone mal riuscita. Cannito se ne assuma la responsabilità».