No ai falsi allarmismi, vaccinarsi conviene
Intervista ai dottori Matera e Cannone del Servizio Igiene e Sanità pubblica della Asl BT
mercoledì 7 dicembre 2016
Vaccinarsi sì o no? E' iniziato l'inverno e come succede in questo periodo si è ricominciato a parlare di vaccinazioni. Ma la questione ormai riguarda un po' più in generale il quesito se è utile o meno sottoporsi a vaccinazione, non solo quella influenzale ma anche per i più piccoli quelle che riguardano la poliomelite, il tetano o la pertosse, in pratica per tutte quelle malattie che un tempo erano veri e propri flagelli per l'umanità, per fortuna debellati, ma che adesso per una sorte di timore, verso possibili conseguenze che potrebbero avere i vaccini, stanno ritornando alla ribalta.
Abbiamo quindi chiesto a due medici del settore, specialisti e profondi conoscitori di questa scottante ed attualissima tematica legata alle vaccinazioni -ma anche genitori- perché questo negazionismo in atto verso i vaccini e cosa si nasconde dietro questa condizione, tanto da far parlare alcuni studiosi del rischio che possano ripresentarsi malattie debellate, come la difterite o la tubercolosi. Abbiamo quindi raggiunto Riccardo Matera, direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl/Bt e Giancarlo Cannone, dirigente medico referente area vaccini per la stessa Asl.
«Da sempre la prevenzione delle malattie infettive costituisce uno dei principali obiettivi della Sanità Pubblica. Le vaccinazioni rappresentano una eccezionale scoperta che ha cambiato il volto della storia della medicina. Proprio grazie all'utilizzo dei vaccini nella pratica medica è stato debellato il vaiolo, sono quasi scomparsi il tetano, la poliomielite, la difterite e sono state notevolmente ridotte malattie virali come l'epatite B, il morbillo, la rosolia, la parotite e le malattie batteriche come la meningite.
Ma cosa è accaduto in questi anni. Paradossalmente però le vaccinazioni sono "vittime del loro successo": non essendo più visibili le patologie che sono state debellate o sensibilmente ridotte è diminuita la percezione dell'importanza delle vaccinazioni, mentre vengono amplificati dal web come sui social network, messaggi allarmanti e preoccupanti sull'utilizzo dei vaccini e vengono diffuse notizie prive di fondamenti scientifici come ad esempio l'assurda correlazione che il vaccino del morbillo possa portare all'autismo. Quando si scende sotto la soglia del 90% di vaccinati allora il pericolo diventa reale. Si mette a rischio la vita di coloro che non hanno difese immunitarie sufficienti a contrastare l'insorgere di tali patologie e penso ad esempio alle persone che a causa di proprie malattie -e quindi vengono esclusi a priori dalla somministrazioni- non possono vaccinarsi.
Nella provincia Bat vi è un bacino di abitanti pari a 400 mila persone e possiamo assicurare che ad oggi non vi è stato un solo caso di correlazione tra vaccinazione ed instaurazione di una grave patologia indotta dal principio attivo inoculato.
Ma vi è di più. Per legge è stato costituito anche nella nostra Asl un centro di medicina del turismo dei viaggiatori internazionali e delle migrazioni. Che cosa significa. Che come personale sanitario siamo tenuti ad informare, coloro che devono viaggiare, a seconda del Paese di arrivo, quali vaccinazione conviene effettuare per non correre il serio rischio di trovarsi contaminati da malaria o altre gravi malattie infettive.
Non solo: noi procediamo ad uno screening degli immigrati che arrivano presso i centri di accoglienza e pertanto garantiamo che non vi possa essere la diffusione di eventuali malattie infettive portate da alcuni immigrati.
Il nostro appello, suffragato da basi scientifiche e quello di vaccinarsi non solo per la comune influenza ma anche per scongiurare l'insorgere delle più comuni malattie infettive. Ci si vaccina non solo da piccoli ma anche da adolescenti ed adulti, con i dovuti richiami vaccinali. Possiamo assicurare senza ombra di dubbio che non vi sono rischi ne effetti collaterali che possano causare l'insorgenza di patologie e quant'altro, con l'inoculazione di qualsiasi vaccino testato ed approvato dal Ministero della Salute.
Abbiamo quindi chiesto a due medici del settore, specialisti e profondi conoscitori di questa scottante ed attualissima tematica legata alle vaccinazioni -ma anche genitori- perché questo negazionismo in atto verso i vaccini e cosa si nasconde dietro questa condizione, tanto da far parlare alcuni studiosi del rischio che possano ripresentarsi malattie debellate, come la difterite o la tubercolosi. Abbiamo quindi raggiunto Riccardo Matera, direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl/Bt e Giancarlo Cannone, dirigente medico referente area vaccini per la stessa Asl.
«Da sempre la prevenzione delle malattie infettive costituisce uno dei principali obiettivi della Sanità Pubblica. Le vaccinazioni rappresentano una eccezionale scoperta che ha cambiato il volto della storia della medicina. Proprio grazie all'utilizzo dei vaccini nella pratica medica è stato debellato il vaiolo, sono quasi scomparsi il tetano, la poliomielite, la difterite e sono state notevolmente ridotte malattie virali come l'epatite B, il morbillo, la rosolia, la parotite e le malattie batteriche come la meningite.
Ma cosa è accaduto in questi anni. Paradossalmente però le vaccinazioni sono "vittime del loro successo": non essendo più visibili le patologie che sono state debellate o sensibilmente ridotte è diminuita la percezione dell'importanza delle vaccinazioni, mentre vengono amplificati dal web come sui social network, messaggi allarmanti e preoccupanti sull'utilizzo dei vaccini e vengono diffuse notizie prive di fondamenti scientifici come ad esempio l'assurda correlazione che il vaccino del morbillo possa portare all'autismo. Quando si scende sotto la soglia del 90% di vaccinati allora il pericolo diventa reale. Si mette a rischio la vita di coloro che non hanno difese immunitarie sufficienti a contrastare l'insorgere di tali patologie e penso ad esempio alle persone che a causa di proprie malattie -e quindi vengono esclusi a priori dalla somministrazioni- non possono vaccinarsi.
Nella provincia Bat vi è un bacino di abitanti pari a 400 mila persone e possiamo assicurare che ad oggi non vi è stato un solo caso di correlazione tra vaccinazione ed instaurazione di una grave patologia indotta dal principio attivo inoculato.
Ma vi è di più. Per legge è stato costituito anche nella nostra Asl un centro di medicina del turismo dei viaggiatori internazionali e delle migrazioni. Che cosa significa. Che come personale sanitario siamo tenuti ad informare, coloro che devono viaggiare, a seconda del Paese di arrivo, quali vaccinazione conviene effettuare per non correre il serio rischio di trovarsi contaminati da malaria o altre gravi malattie infettive.
Non solo: noi procediamo ad uno screening degli immigrati che arrivano presso i centri di accoglienza e pertanto garantiamo che non vi possa essere la diffusione di eventuali malattie infettive portate da alcuni immigrati.
Il nostro appello, suffragato da basi scientifiche e quello di vaccinarsi non solo per la comune influenza ma anche per scongiurare l'insorgere delle più comuni malattie infettive. Ci si vaccina non solo da piccoli ma anche da adolescenti ed adulti, con i dovuti richiami vaccinali. Possiamo assicurare senza ombra di dubbio che non vi sono rischi ne effetti collaterali che possano causare l'insorgenza di patologie e quant'altro, con l'inoculazione di qualsiasi vaccino testato ed approvato dal Ministero della Salute.