Muciaccia: «Basta colla e forbici, per la Rai a “Sereno Variabile” racconto paesaggi stupendi»
L'amatissimo presentatore a Barletta per la Rai
mercoledì 24 gennaio 2018
0.57
Quando si parla di Giovanni Muciaccia, non si possono dimenticare i suoi "attacchi d'arte". Con la colla vinilica, la carta igienica e le forbici dalla punta arrotondata ha fatto innamorare intere generazioni all'arte del fai da te. Un linguaggio semplice il suo, ma capace al contempo di arrivare allo spettatore, invogliato a rifare almeno uno dei lavoretti proposti ad Art Attack; alzi la mano dunque, chi non si sia cimentato almeno una volta. Classe '69 e originario di Foggia, dopo anni al timone di programmi per un pubblico di giovani e giovanissimi, è stato scelto da Osvaldo Bevilacqua, che l'ha voluto al suo fianco nel programma itinerante di Rai 2 "Sereno Variabile". Stessa cortesia e stesso modo garbato di fare TV oltre ad una spiccata passione per i viaggi: queste le caratteristiche che accomunano il conduttore da guinnes Bevilacqua e Muciaccia. Abbiamo incontrato quest'ultimo mentre era in giro per la città con la troupe per le riprese della puntata in onda il 27 gennaio. Barletta, ancora una volta al centro del programma che ha a cuore i viaggi e le bellezze naturali del bel paese. In attesa della puntata, su cui non possiamo ancora svelare nulla, ecco cosa ha raccontato in esclusiva ai microfoni di BarlettaViva.
Niente più colla vinilica e forbici dalla punta arrotondata, ora paesaggi stupendi e regioni mozzafiato del nostro stivale da raccontare: come si trova nei nuovi panni, è cambiato il suo modo di far TV?
«Ho lasciato la colla vinilica e le forbici dalla punta arrotondata, sono passato alla tv per adulti ma in realtà non credo che sia cambiato il mio modo di raccontare. Prima descrivevo degli oggetti, oggi racconto e descrivo paesaggi, persone e storie. Credo che sia cambiato il mio pubblico, ha certamente qualche anno in più, ma io sono sempre lo stesso»
Lei che ha viaggiato molto nella vita e poi con "Sereno Variabile", cosa pensa della Puglia e della città della Disfida? Cosa vi è qui, secondo lei, che manca altrove?
«La Puglia è una regione in forte espansione turistica e chi vi vive ha la vocazione di valorizzarla. Quando si parla di turismo è sempre un discorso complicato, va gestito al meglio specie quando diventa di massa. Distinguo sempre persone che vogliono un turismo sano e persone che sono concentrate principalmente su un ritorno economico. La città della Disfida come nel resto delle città delle terre del Tavoliere, è giusto che valorizzino al meglio le proprie peculiarità, perché il cibo che c'è qui non è in nessun altro paese o regione al mondo»
Il rotolo di carta igienica e il barattolo di colla vinilica erano le materie prime per la creazione di straordinari "attacchi d'arte". Oggi sono stati sostituiti in molti casi da i-phone e tablet. Crede che un programma come Art Attack abbia oggi lo stesso favore di pubblico di allora?
«Il programma di Art Attack è ancora in onda su Rai Yoyo la domenica mattina e a volte anche il sabato. È vero, ormai le nuove tecnologie sono entrate prepotentemente nelle nostre vite e in quelle dei nostri figli ma i bambini continuano a crescere con Art Attack. I primi bambini che hanno visto Art Attack hanno oggi circa ventotto anni, da quella generazione a quelle di oggi tutte hanno visto almeno una puntata di Art Attack. Programmi come quello continuano a piacere perché si ha ancora voglia di realizzare qualcosa con le mani. Soprattutto in internet c'è un grande ritorno in questa direzione. Oggi si chiamano tutorial, all'epoca non si chiamavano così ma affascinano sempre le persone implicandone un diretto coinvolgimento»
Cosa le piace guardare in tv e quale altro programma le piacerebbe condurre in futuro?
«In TV guardo un po' tutto per lavoro. Adoro le serie e credo che il cinema italiano sia un po' rinato grazie ad esse, in particolare con "Gomorra" e ancor prima "Romanzo Criminale". In generale guardo un po' tutti i programmi ma mi piacerebbe condurre un quiz. Sono contento di ciò che faccio perché ho sempre sognato di condurre un programma sui viaggi. Mi sarebbe piaciuto un programma sui viaggi in giro per il mondo ma va bene così, perché intanto ho messo su famiglia ed è giusto che se hai dei bimbi tu abbia il giusto tempo da dedicar loro.»
Niente più colla vinilica e forbici dalla punta arrotondata, ora paesaggi stupendi e regioni mozzafiato del nostro stivale da raccontare: come si trova nei nuovi panni, è cambiato il suo modo di far TV?
«Ho lasciato la colla vinilica e le forbici dalla punta arrotondata, sono passato alla tv per adulti ma in realtà non credo che sia cambiato il mio modo di raccontare. Prima descrivevo degli oggetti, oggi racconto e descrivo paesaggi, persone e storie. Credo che sia cambiato il mio pubblico, ha certamente qualche anno in più, ma io sono sempre lo stesso»
Lei che ha viaggiato molto nella vita e poi con "Sereno Variabile", cosa pensa della Puglia e della città della Disfida? Cosa vi è qui, secondo lei, che manca altrove?
«La Puglia è una regione in forte espansione turistica e chi vi vive ha la vocazione di valorizzarla. Quando si parla di turismo è sempre un discorso complicato, va gestito al meglio specie quando diventa di massa. Distinguo sempre persone che vogliono un turismo sano e persone che sono concentrate principalmente su un ritorno economico. La città della Disfida come nel resto delle città delle terre del Tavoliere, è giusto che valorizzino al meglio le proprie peculiarità, perché il cibo che c'è qui non è in nessun altro paese o regione al mondo»
Il rotolo di carta igienica e il barattolo di colla vinilica erano le materie prime per la creazione di straordinari "attacchi d'arte". Oggi sono stati sostituiti in molti casi da i-phone e tablet. Crede che un programma come Art Attack abbia oggi lo stesso favore di pubblico di allora?
«Il programma di Art Attack è ancora in onda su Rai Yoyo la domenica mattina e a volte anche il sabato. È vero, ormai le nuove tecnologie sono entrate prepotentemente nelle nostre vite e in quelle dei nostri figli ma i bambini continuano a crescere con Art Attack. I primi bambini che hanno visto Art Attack hanno oggi circa ventotto anni, da quella generazione a quelle di oggi tutte hanno visto almeno una puntata di Art Attack. Programmi come quello continuano a piacere perché si ha ancora voglia di realizzare qualcosa con le mani. Soprattutto in internet c'è un grande ritorno in questa direzione. Oggi si chiamano tutorial, all'epoca non si chiamavano così ma affascinano sempre le persone implicandone un diretto coinvolgimento»
Cosa le piace guardare in tv e quale altro programma le piacerebbe condurre in futuro?
«In TV guardo un po' tutto per lavoro. Adoro le serie e credo che il cinema italiano sia un po' rinato grazie ad esse, in particolare con "Gomorra" e ancor prima "Romanzo Criminale". In generale guardo un po' tutti i programmi ma mi piacerebbe condurre un quiz. Sono contento di ciò che faccio perché ho sempre sognato di condurre un programma sui viaggi. Mi sarebbe piaciuto un programma sui viaggi in giro per il mondo ma va bene così, perché intanto ho messo su famiglia ed è giusto che se hai dei bimbi tu abbia il giusto tempo da dedicar loro.»