Morto in guerra, oggi una sua lettera è stata riconsegnata alla famiglia

Il soldato barlettano era deceduto in Russia

venerdì 4 giugno 2021 12.06
Con una cerimonia semplice e nel contempo commuovente, tenutasi a Palazzo di città, si è ricordata questa mattina la figura di un giovane soldato barlettano partito per il fronte russo durante la seconda guerra mondiale e, purtroppo mai più tornato. Al centro dell'incontro una lettera scritta mentre era in guerra da Vincenzo Fugalli ai suoi familiari. Una lettera che non è mai giunta a destinazione e finita casualmente, tanti anni dopo, nelle mani di una signora di Mantova Olga Rosa Davini che oggi l'ha consegnata a Serena Fugalli, nipote del militare.

La consegna è avvenuta alla presenza del sindaco Cosimo Cannito, del sen. Dario Damiani, della presidente commissione Cultura Stella Mele, del consigliere comunale Giuseppe Dipaola, del presidente delle associazioni di Barletta A.N.M.I.G. e A.N.C.R. Ruggiero Graziano e del direttore dell'Archivio di Stato Michele Grimaldi.

"I miei genitori, particolarmente mio padre, - ha dichiarato la signora Olga Rosa Davini - si sono adoperati senza tregua nel dopoguerra con il governo russo per rendere possibile il rientro delle salme di alcuni soldati caduti su quel fronte durante il secondo conflitto mondiale. Una missione basata su trattative a dir poco ardue, ma portata avanti nella consapevolezza morale di offrire un impagabile omaggio alla memoria di tanti militari che non hanno potuto riabbracciare i propri cari. Io ho raccolto quest'eredità innata e proprio nel corso delle infaticabili ricerche ho ritrovato il manoscritto che, dopo il tam tam attivato con successo tramite i canali social e i media, posso riconsegnare oggi alla famiglia del tenente Vincenzo Fugalli".

"Una missione carica di umanità, - ha asserito il primo cittadino - una lezione di sensibilità che considero un privilegio aver ascoltato dalla voce di chi ne è artefice. Esprimo tutta la mia ammirazione per l'esemplare ostinazione che anima l'operato della signora Olga, ripagata dall'emozione dei parenti che possono rientrare in possesso di una lettera dal valore affettivo inestimabile. Tutta la città Barletta oggi deve essere grata per questo gesto di assoluto valore".