Monitoraggio ambientale, «la delibera è stata stravolta»
La denuncia ddi Angelo Dileo Collettivo Exit
martedì 29 novembre 2016
18.41
Il tema del monitoraggio ambientale a Barletta resta scottante, e ancor di più diventa urgente il dibattito sull'argomento alla luce della notizia circolata negli scorsi giorni e già denunciata dal presidente del Comitato Aria Pulita Bat Michele Cianci, sulla presunta fuoriuscita di una nuba tossica dalla Cementeria. «Se questa notizia fosse vera - scrive Angelo Dileo del Collettivo Exit - sarebbe un fatto di una gravità inaudita, saremmo oltre il disastro ambientale, ci troveremmo difronte al rischio di una catastrofe».
Prosegue così il comunicato stampa diffuso dall'associazione: «Se questa denuncia è partita da un operaio dello stabilimento significa che anche tra i lavoratori c'è la consapevolezza che non si può più continuare così, con una città immersa fino al collo in una crisi ambientale che durerà molti anni se non dovesse essere invertita la rotta. Noi abbiamo sempre rimarcato la necessità di tutelare i lavoratori e non certo multinazionali che hanno un notevole impatto sulla salute della popolazione e sull'ambiente. Cittadini che stando ai numerosi commenti sui social network, sembra si stiano svegliando dal loro torpore e dall'assuefazione allo status quo, visti i dati emersi sull'aumento della mortalità del 25% in 3 anni nel periodo tra il 2011 e il 2014, mentre nel resto della Regione si è verificato un aumento del solo 2,9% e l'aumento degli aborti spontanei(il doppio rispetto al dato regionale). La sola a restare indifferente e immobile, nonostante abbia il potere di intervenire per incominciare a cercare delle soluzioni che possano affrontare le numerose emergenze, è la classe politica di questa città.
Bisogna tornare indietro di un po' di anni, alla nostra battaglia vinta contro la realizzazione di una centrale a biomasse di 56 MW (di fatto un vero e proprio inceneritore) promossa dall'allora amministrazione Maffei, per comprendere quanto la classe politica abbia cercato in tutti i modi di rimuovere la questione ambientale dal dibattito politico. Quasi 10 anni fa affermavamo la necessità di riconvertire un modello industriale ormai obsoleto e incentrato su industrie multinazionali ad alto impatto ambientale, con una nuova propensione a trasformare la nostra città in una piattaforma per lo smaltimento dei rifiuti attraverso l'incenerimento e il conferimento in discarica. Denunciavamo inoltre che tutto questo ci avrebbe portato a fare i conti con una crisi sociale e ambientale di proporzioni enormi, mentre la classe politica negava spudoratamente l'esistenza di un problema di tal genere, accusandoci di creare facili allarmismi.
Oggi si continua imperterriti a rimuovere la questione, con un'amministrazione Cascella e un Partito Democratico che facendosi dettare la linea politica dalla Confindustria( a cui fanno capo le aziende insalubri), decidono di stravolgere la delibera di iniziativa popolare sul monitoraggio ambientale delle aziende insalubri promossa dal Forum Salute e Ambiente e di portare in Consiglio Comunale una nuova versione che nulla ha a che vedere con quella originale. Certo fa sorridere leggere gli interventi sulla stampa e sui social network di esponenti di primo piano della politica cittadina che parlano di affrontare i problemi ambientali e di aprire un confronto, mentre i propri consiglieri di riferimento nell'assise comunale si apprestano ad affossare una proposta di delibera che potrebbe finalmente gettare le basi per individuare i veri responsabili della crisi ambientale e sanitaria.
E' la seconda volta che l'amministrazione comunale tenta di portare e approvare in Consiglio Comunale una delibera farlocca, lo ha fatto lo scorso marzo e solo grazie alla mobilitazione dei movimenti si è impedito che fosse approvata. Ancora una volta è necessario un nuovo sforzo da parte di tutti i cittadini e dei vari soggetti sociali per impedire un nuovo colpo di mano che affossi definitivamente le speranze di un cambiamento, ed è per questo che invitiamo tutti a far sentire la propria voce nel prossimo consiglio comunale» conclude Dileo.
Prosegue così il comunicato stampa diffuso dall'associazione: «Se questa denuncia è partita da un operaio dello stabilimento significa che anche tra i lavoratori c'è la consapevolezza che non si può più continuare così, con una città immersa fino al collo in una crisi ambientale che durerà molti anni se non dovesse essere invertita la rotta. Noi abbiamo sempre rimarcato la necessità di tutelare i lavoratori e non certo multinazionali che hanno un notevole impatto sulla salute della popolazione e sull'ambiente. Cittadini che stando ai numerosi commenti sui social network, sembra si stiano svegliando dal loro torpore e dall'assuefazione allo status quo, visti i dati emersi sull'aumento della mortalità del 25% in 3 anni nel periodo tra il 2011 e il 2014, mentre nel resto della Regione si è verificato un aumento del solo 2,9% e l'aumento degli aborti spontanei(il doppio rispetto al dato regionale). La sola a restare indifferente e immobile, nonostante abbia il potere di intervenire per incominciare a cercare delle soluzioni che possano affrontare le numerose emergenze, è la classe politica di questa città.
Bisogna tornare indietro di un po' di anni, alla nostra battaglia vinta contro la realizzazione di una centrale a biomasse di 56 MW (di fatto un vero e proprio inceneritore) promossa dall'allora amministrazione Maffei, per comprendere quanto la classe politica abbia cercato in tutti i modi di rimuovere la questione ambientale dal dibattito politico. Quasi 10 anni fa affermavamo la necessità di riconvertire un modello industriale ormai obsoleto e incentrato su industrie multinazionali ad alto impatto ambientale, con una nuova propensione a trasformare la nostra città in una piattaforma per lo smaltimento dei rifiuti attraverso l'incenerimento e il conferimento in discarica. Denunciavamo inoltre che tutto questo ci avrebbe portato a fare i conti con una crisi sociale e ambientale di proporzioni enormi, mentre la classe politica negava spudoratamente l'esistenza di un problema di tal genere, accusandoci di creare facili allarmismi.
Oggi si continua imperterriti a rimuovere la questione, con un'amministrazione Cascella e un Partito Democratico che facendosi dettare la linea politica dalla Confindustria( a cui fanno capo le aziende insalubri), decidono di stravolgere la delibera di iniziativa popolare sul monitoraggio ambientale delle aziende insalubri promossa dal Forum Salute e Ambiente e di portare in Consiglio Comunale una nuova versione che nulla ha a che vedere con quella originale. Certo fa sorridere leggere gli interventi sulla stampa e sui social network di esponenti di primo piano della politica cittadina che parlano di affrontare i problemi ambientali e di aprire un confronto, mentre i propri consiglieri di riferimento nell'assise comunale si apprestano ad affossare una proposta di delibera che potrebbe finalmente gettare le basi per individuare i veri responsabili della crisi ambientale e sanitaria.
E' la seconda volta che l'amministrazione comunale tenta di portare e approvare in Consiglio Comunale una delibera farlocca, lo ha fatto lo scorso marzo e solo grazie alla mobilitazione dei movimenti si è impedito che fosse approvata. Ancora una volta è necessario un nuovo sforzo da parte di tutti i cittadini e dei vari soggetti sociali per impedire un nuovo colpo di mano che affossi definitivamente le speranze di un cambiamento, ed è per questo che invitiamo tutti a far sentire la propria voce nel prossimo consiglio comunale» conclude Dileo.