Monitoraggio a Barletta, «mentre il paziente muore i medici discutono»

Interviene l'avvocato Cianci: «Non è più possibile attendere oltre»

sabato 12 agosto 2017
Sul caldo, anzi rovente tema del monitoraggio ambientale a Barletta, intervene il presidente del Comitato Aria Pulita Bat, l'avvocato Michele Cianci. «Dun lato devo manifestare la soddisfazione mia e quella del Comitato Aria Pulita per aver ottenuto il monitoraggio richiesto, grazie all'interessamento da parte delle istituzioni e al dialogo, fino ad oggi, avuto con le stesse, in particolare con l'attuale assessore Regionale all'ambiente Filippo Caracciolo, l'allora presidente della Provincia Francesco Spina e lo stesso Sindaco Pasquale Cascella, mentre, dall'altro, devo manifestare preoccupazione e tristezza. Preoccupazione per la gravità dei dati riscontrati e dannosi alla salute dei cittadini e tristezza per come si sta portando avanti la vicenda. Come si dice: "mentre il paziente muore, i medici discutono". Pertanto, a gran voce, diciamo basta perdite di tempo.

Sono le stesse istituzioni e gli organi preposti che concedono, dal 12 Maggio, solo cinque giorni per eventuali integrazioni e per poi trasmettere immediatamente gli esiti devastanti del monitoraggio alla Procura della Repubblica. Si è proceduto in tal senso? Pare proprio di no e se è no, perché non è stato fatto? Cosa si cela dietro questo misfatto? Chi pensa a male, spesso, è cattivo ma fa bene. Noi lo vogliamo sapere e subito. Lo vogliamo sapere sia perché ci bagniamo nelle acque verosimilmente contaminate sia perché ci nutriamo dei prodotti ittici e agricoli che potrebbero essere contaminati da sostanze assolutamente velenose. Infatti, gli esiti della campagna di monitoraggio del suolo superficiale (Topsoil 0-10 cm) hanno evidenziato superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione per metalli (arsenico, berillio, piombo, stagno, tallio, zinco, alluminio) gravemente nocivi alla salute umana e non. Vogliamo ricordare che la campagna di monitoraggio è stata accettata dal CNR, su nostra proposta, come da email del 20.07.2016 inviata al Prof. Vito Uricchio dal vicepresidente OAP, Daniele Cascella. Perché nessuno degli Enti preposti aveva pensato e svolto sinora tale monitoraggio? Se quei metalli sono sul terreno vuol dire che sono in circolo e vengono assorbiti anche dagli esseri viventi (persone ed animali) tramite alimentazione e respirazione.

Come più volte ribadito è opportuno e necessario effettuare i piezometri in area Buzzi, essendo il sito produttivo che occupa buona parte della zona industriale, situato a monte idrogeologico dei maggiori superamenti tabellari di cromo esavalente e senza trascurare che lo stesso Dott. Gravina nel verbale del 12 maggio sottolinea, onestamente e ciò è apprezzabile, che quel materiale altamente cancerogeno possa derivare dal cementificio. Il nostro comitato chiede, come scritto nel verbale del 12 maggio che si proceda immediatamente nell'individuare le soluzioni di qualsiasi genere necessarie a salvaguardare la salute dei cittadini e contribuenti. In particolare, chiediamo, come previsto dalla normativa, che i dati siano inviati urgentemente alla Procura della Repubblica di Trani.

Ora, non è più possibile attendere oltre e di fronte alla gravità di questa vicenda non c'è ferragosto che tenga» conclude Cianci.