Mobilitazione mondiale per il clima, l'adesione e il sostegno della Cgil Puglia
Oggi grande iniziativa che coinvolge soprattutto i giovani
venerdì 15 marzo 2019
0.35
La Cgil Puglia aderisce e sostiene il Global Strike For Future, la mobilitazione mondiale che chiede ai Governi di agire concretamente per fermare i mutamenti climatici che mettono a rischio il futuro del pianeta. Oggi in tanti centri della nostra regione saranno soprattutto i giovani, gli studenti, a dare vita alle manifestazioni, così come giovanissima è la protagonista che ha dato il via a questa protesta, la quindicenne svedese Greta Thumberg.
"Spesso si usa la formula i giovani sono il futuro, invece questa straordinaria mobilitazione partita dal basso dimostra come i giovani siano il presente ed hanno a cuore il futuro loro e del pianeta. Siamo al fianco di questi studenti - afferma la Cgil regionale - perché siamo impegnati con la nostra organizzazione, attraverso la contrattazione a tutti i livelli, per affermare un'idea di sviluppo e anche di consumo che sia rispettosa dell'ambiente e sostenibile dal punto di vista climatico. E spesso quel che non è sostenibile per l'ambiente e il clima non mette a rischio solo il pianeta e i luoghi che abitiamo ma quasi sempre produce ulteriori ingiustizie sociali".
Uno dei temi cari alla Cgil "e in particolare alla confederazione regionale è quello delle produzioni energetiche e del loro impatto su clima, ambiente e persone. La decarbonizzazione deve guidare le scelte sugli investimenti e indirizzare le decisioni di politica economica e industriale. Daremmo un contributo a frenare l'innalzamento della temperatura globale, ma sappiamo anche come il carbone in tanti territori della Puglia, da Taranto a Brindisi, abbia significato un impatto sull'ambiente e la salute dei lavoratori e dei cittadini non più sostenibile. Serve un nuovo paradigma di sviluppo anche se le scelte dei governi non ci sembrano andare in questa direzione".
Vi sono ritardi da colmare, "e non lo si fa continuando a investire su combustibili fossili, autorizzando ricerche di petrolio vicino le nostre coste, mettendo i settori della pesca e del turismo oltre che il paesaggio e l'ambiente. Bisogna investire su energie pulite e in questo senso la nostra regione vive una contraddizione che deve essere affrontata. Perché siamo tra i principali produttori da fonti rinnovabili ma abbiamo ancora un costo dell'energia tra i più alti e la presenza di siti industriali inquinanti e aree da bonificare. Così come serve a livello mondiale un accordo sull'abbattimento delle emissioni, chiediamo alle istituzioni locali di adoperarsi affinché si prenda atto che questa transizione deve avvenire, e dando ascolto all'allarme che migliaia di giovani lanceranno domani dalle piazze pugliesi. Mentre siamo impegnati per creare condizioni di sviluppo economico e occasioni di lavoro, assieme non possiamo dimenticare di salvaguardare i territori e il pianeta, l'unico che abbiamo".
"Spesso si usa la formula i giovani sono il futuro, invece questa straordinaria mobilitazione partita dal basso dimostra come i giovani siano il presente ed hanno a cuore il futuro loro e del pianeta. Siamo al fianco di questi studenti - afferma la Cgil regionale - perché siamo impegnati con la nostra organizzazione, attraverso la contrattazione a tutti i livelli, per affermare un'idea di sviluppo e anche di consumo che sia rispettosa dell'ambiente e sostenibile dal punto di vista climatico. E spesso quel che non è sostenibile per l'ambiente e il clima non mette a rischio solo il pianeta e i luoghi che abitiamo ma quasi sempre produce ulteriori ingiustizie sociali".
Uno dei temi cari alla Cgil "e in particolare alla confederazione regionale è quello delle produzioni energetiche e del loro impatto su clima, ambiente e persone. La decarbonizzazione deve guidare le scelte sugli investimenti e indirizzare le decisioni di politica economica e industriale. Daremmo un contributo a frenare l'innalzamento della temperatura globale, ma sappiamo anche come il carbone in tanti territori della Puglia, da Taranto a Brindisi, abbia significato un impatto sull'ambiente e la salute dei lavoratori e dei cittadini non più sostenibile. Serve un nuovo paradigma di sviluppo anche se le scelte dei governi non ci sembrano andare in questa direzione".
Vi sono ritardi da colmare, "e non lo si fa continuando a investire su combustibili fossili, autorizzando ricerche di petrolio vicino le nostre coste, mettendo i settori della pesca e del turismo oltre che il paesaggio e l'ambiente. Bisogna investire su energie pulite e in questo senso la nostra regione vive una contraddizione che deve essere affrontata. Perché siamo tra i principali produttori da fonti rinnovabili ma abbiamo ancora un costo dell'energia tra i più alti e la presenza di siti industriali inquinanti e aree da bonificare. Così come serve a livello mondiale un accordo sull'abbattimento delle emissioni, chiediamo alle istituzioni locali di adoperarsi affinché si prenda atto che questa transizione deve avvenire, e dando ascolto all'allarme che migliaia di giovani lanceranno domani dalle piazze pugliesi. Mentre siamo impegnati per creare condizioni di sviluppo economico e occasioni di lavoro, assieme non possiamo dimenticare di salvaguardare i territori e il pianeta, l'unico che abbiamo".