«Michele ti amiamo», l'appello disperato della famiglia
Ieri sera una fiaccolata simbolica al Parco dell'Umanità di Barletta, a un mese dalla scomparsa del 24enne Michele Cilli
giovedì 17 febbraio 2022
«Oggi ricorre un mese esatto dalla scomparsa di mio figlio Michele - legge su un foglio tra le lacrime la mamma Maria - noi familiari siamo tutti addolorati per questa sofferenza senza fine. Stiamo vivendo un vero incubo».
Palloncini bianchi, candele che hanno sfidato la pioggia di ieri sera. Al Parco dell'Umanità nella zona 167 di Barletta si è svolta ieri una simbolica fiaccolata fortemente voluta dalla famiglia di Michele Cilli, il 24enne scomparso dopo una festa nella notte tra il 15 e il 16 gennaio. È trascorso esattamente un mese dagli ultimi istanti in cui gli amici hanno visto Michele che si allontanava da un bar in centro, senza fare ritorno.
Tanta rabbia e disperazione ieri tra i conoscenti più stretti e soprattutto tra i familiari del giovane: erano presenti in prima linea la mamma, Maria Comitangelo, insieme ad Antonio e Monica, rispettivamente fratello e sorella di Michele, impegnati sin dal primo giorno nella ricerca della verità dietro la scomparsa di Michele.
«Mi rivolgo alle persone che sanno - continua Maria - Da madre chiedo di aver pietà e vi scongiuro e vi prego: fateci ritrovare almeno il corpo del nostro Michele. Nessuno ha diritto di togliere la vita a nessuno. Attendiamo qualsiasi notizia e l'aiuto di tutti. Ribadiamo tutta la nostra fiducia negli inquirenti per fare luce su questa triste e macabra vicenda. Voglio ringraziare di questo tutte quelle persone che ci sono vicine in questo momento di grande dolore, in particolare l'avvocato Michele Cocchiarole e il criminologo dott. Giovanni Spoletti che con molta professionalità si stanno adoperando per la ricerca della verità. Michele ti amiamo».
Un momento simbolico e un ulteriore appello che vuole servire a smuovere le coscienze, a mostrare il dolore dietro questo terribile fatto di cronaca che da un mese non lascia pace alla famiglia.
Palloncini bianchi, candele che hanno sfidato la pioggia di ieri sera. Al Parco dell'Umanità nella zona 167 di Barletta si è svolta ieri una simbolica fiaccolata fortemente voluta dalla famiglia di Michele Cilli, il 24enne scomparso dopo una festa nella notte tra il 15 e il 16 gennaio. È trascorso esattamente un mese dagli ultimi istanti in cui gli amici hanno visto Michele che si allontanava da un bar in centro, senza fare ritorno.
Tanta rabbia e disperazione ieri tra i conoscenti più stretti e soprattutto tra i familiari del giovane: erano presenti in prima linea la mamma, Maria Comitangelo, insieme ad Antonio e Monica, rispettivamente fratello e sorella di Michele, impegnati sin dal primo giorno nella ricerca della verità dietro la scomparsa di Michele.
«Mi rivolgo alle persone che sanno - continua Maria - Da madre chiedo di aver pietà e vi scongiuro e vi prego: fateci ritrovare almeno il corpo del nostro Michele. Nessuno ha diritto di togliere la vita a nessuno. Attendiamo qualsiasi notizia e l'aiuto di tutti. Ribadiamo tutta la nostra fiducia negli inquirenti per fare luce su questa triste e macabra vicenda. Voglio ringraziare di questo tutte quelle persone che ci sono vicine in questo momento di grande dolore, in particolare l'avvocato Michele Cocchiarole e il criminologo dott. Giovanni Spoletti che con molta professionalità si stanno adoperando per la ricerca della verità. Michele ti amiamo».
Un momento simbolico e un ulteriore appello che vuole servire a smuovere le coscienze, a mostrare il dolore dietro questo terribile fatto di cronaca che da un mese non lascia pace alla famiglia.