Memeo: «Vari sussulti di dignità»

Meglio non perdere il potere, anche a costo della dignità. Proprio dal partito democratico le prime bordate al Sindaco

sabato 12 maggio 2012 23.57
Parafrasando se stesso, Giulio Andreotti, nel 1990, scrisse un libro dal titolo "Il potere logora… ma è meglio non perderlo"; stando all'esito dell'ultimo Consiglio Comunale, verrebbe da aggiungere: " anche a costo della dignità". Credo sia inutile rimarcare quanto quest'ultimo anno sia stato, politicamente e non solo, uno dei più orribili della storia di Barletta: un anno perso alla disperata ricerca di un accordo politico sulla spartizione delle poltrone. Dopo un anno, con un sussulto di dignità, il Sindaco aveva diramato un comunicato stampa in cui rigettava con sdegno la ormai tristemente famosa "lista della spesa" stilata dai partiti della sua maggioranza di centrosinistra. Sussulto di dignità, però, sùbito soffocato dai diktat dei "padroni" del centrosinistra, che evidentemente si credono anche i padroni della città intera. In meno di una settimana, nei consiglieri di Maggioranza (compresi i "malpancisti" della prima ora) e soprattutto nel Sindaco, ha prevalso la voglia di potere a qualunque costo. Meglio tralasciare poi il penoso siparietto svolto in Consiglio e nelle successive interviste televisive, in cui si è tentato di far passare il concetto per cui, sostanzialmente, è tutto normale, va tutto bene, e che ora sì, il centrosinistra ripartirà alla grande, anche se con una sorta di "scusate il ritardo". È invece interessante soffermarsi sul profilo della giunta. Sempre facendo riferimento al suo minuscolo (e transitorio) sussulto di dignità, il Sindaco aveva rivendicato la volontà di nominare una giunta di "alto" profilo: senza nulla togliere a nessuno e soprattutto, senza voler offendere il lavoro e la personalità di qualcuno, Signor Sindaco, dov'è la comprovata fama scientifica e professionale degli Assessori scelti? Rispondono ad una logica di professionalità e preparazione specifica sulle deleghe a loro assegnate, o piuttosto a logiche di amicizia e vicinanza politica a questo o a quel potente di turno? Per un anno si è parlato dell'assenza delle donne in giunta: possiamo rallegrarci della presenza di una sola unità? Cosa risponde il Sindaco alle contestazioni delle donne del "se non ora quando"?

Certo, se solo tutto questo teatrino indecente fosse servito a ricucire davvero gli strappi all'interno del centrosinistra e dei suo partiti, potremmo dire che almeno a qualcosa sia servito! E invece no, neanche questo si può dire. Un minuto dopo la nomina della nuova Giunta, infatti, sono partite le prime bordate al Sindaco, proprio dal Partito Democratico. La componente che fa riferimento a Mennea, infatti, è rimasta clamorosamente fuori dalla spartizione dei posti, con Caracciolo che ha fatto da "asso piglia tutto". Poi è stata la volta del Capogruppo dell'IDV, che ha dichiarato di non riconoscere l'Assessore in quota al suo partito, e chissà cos'altro ci riserva il futuro: d'altronde, alla prova dei numeri, la Maggioranza ha racimolato solo 19 voti su 22 quando si è votato il nuovo Presidente del Consiglio Comunale. Segno evidente che la polvere è stata solo messa sotto il tappeto, e che qualcuno è pronto a tirarla fuori all'occorrenza, magari tra qualche mese, in occasione delle prossime elezioni politiche. Senza contare che la "lista della spesa" non si limita ai posti in Giunta: ci sono da spartire posti in Consigli d'Amministrazione, Revisori dei conti, Nuclei di valutazione… A proposito, siccome si vocifera già che per tutti questi posti siano già candidati amici degli amici, politicanti vari e addirittura parenti di politici, se al Sindaco dovesse venire un altro minuscolo (e transitorio) sussulto di dignità, ne approfitti per fare un "blitz": nomini, almeno per quegli incarichi, persone realmente competenti, di alto profilo, sganciate da altre logiche; e già che c'è, bandisca finalmente i concorsi per i Dirigenti Comunali, e pubblichi i bandi di gara per la gestione dei tanti servizi attualmente in proroga. Ma faccia presto, non perda tempo: i suoi sussulti di dignità, si sa, durano poco, e dietro l'angolo c'è sempre il succitato aforisma Andreottiano "Il potere logora… ma è meglio non perderlo"…