Lo stadio Puttilli ha bisogno di maggiore attenzione
«Perché in altre città la pista d'atletica è stata spostata e a Barletta no?». Intervento del consigliere regionale Alfarano
venerdì 3 giugno 2011
"E' inammissibile parlare, solo oggi, di stadio". Inizia così intervento del consigliere regionale del Pdl Giovanni Alfarano. "Se ne parla, come se nulla fosse accaduto, come se i tantissimi tifosi biancorossi avessero già dimenticato il totale menefreghismo della vecchia e nuova amministrazione comunale sulla vicenda.
Ricordo, a chi ha preceduto il mio intervento, che da due anni o meglio da due stagioni, la Società Sportiva Barletta Calcio usufruisce di autorizzazione in deroga presso la Lega Pro per l'utilizzo dello stadio comunale "Cosimo Puttilli".
Questa è stata l'unica via percorribile e consentita dalla disciplina sportiva al fine di garantire alla prima squadra di calcio della nostra città i due ripescaggi e la regolare iscrizione ai campionati di Seconda Divisione prima e di Prima Divisione poi.
Oggi, la vecchia e nuova amministrazione, promette, nuovamente, il massimo impegno possibile sul fronte stadio, quasi si fossero insediati per la prima volta a Palazzo di Città. Il tutto, a fronte della nuova iscrizione al campionato ed onde evitare intoppi come la disputa degli incontri di calcio del Barletta in altra città vicina.
Dal canto mio, spero che si possa finalmente risolvere l'annosa questione, garantendo sin da ora tutto il sostegno del Popolo della Libertà e di tutte le altre forze politiche del centro-destra.
Il nostro apporto è garantito al Barletta Calcio, al suo magnifico presidente Roberto Tatò e a tutti coloro i quali, in questi anni, hanno contribuito alla causa: Francesco Sfrecola, Gianni Attimonelli, i fratelli Daddato, Peppino Divittorio, Giuseppe Russo e tanti altri ancora.
Noi, dalle opposizioni, abbiamo più volte ribadito la necessità di creare i presupposti per consentire a chi vuole fare di calcio, di poterlo fare nella maniera più agevole. Ricordo quando due anni fa, in sede di approvazione di bilancio, presentammo un emendamento di circa un milione di euro in favore dell'adeguamento di un impianto sportivo che è di vitale importanza per la città. Il Barletta Calcio è di tutti, va salvaguardato, così come vanno salvaguardati tutti coloro i quali credono in un Barletta protagonista, pronto ad un ritorno in serie B e con una delle società più illustri, pulite e sane d'Italia".
Ricordo, a chi ha preceduto il mio intervento, che da due anni o meglio da due stagioni, la Società Sportiva Barletta Calcio usufruisce di autorizzazione in deroga presso la Lega Pro per l'utilizzo dello stadio comunale "Cosimo Puttilli".
Questa è stata l'unica via percorribile e consentita dalla disciplina sportiva al fine di garantire alla prima squadra di calcio della nostra città i due ripescaggi e la regolare iscrizione ai campionati di Seconda Divisione prima e di Prima Divisione poi.
Oggi, la vecchia e nuova amministrazione, promette, nuovamente, il massimo impegno possibile sul fronte stadio, quasi si fossero insediati per la prima volta a Palazzo di Città. Il tutto, a fronte della nuova iscrizione al campionato ed onde evitare intoppi come la disputa degli incontri di calcio del Barletta in altra città vicina.
Dal canto mio, spero che si possa finalmente risolvere l'annosa questione, garantendo sin da ora tutto il sostegno del Popolo della Libertà e di tutte le altre forze politiche del centro-destra.
Il nostro apporto è garantito al Barletta Calcio, al suo magnifico presidente Roberto Tatò e a tutti coloro i quali, in questi anni, hanno contribuito alla causa: Francesco Sfrecola, Gianni Attimonelli, i fratelli Daddato, Peppino Divittorio, Giuseppe Russo e tanti altri ancora.
Noi, dalle opposizioni, abbiamo più volte ribadito la necessità di creare i presupposti per consentire a chi vuole fare di calcio, di poterlo fare nella maniera più agevole. Ricordo quando due anni fa, in sede di approvazione di bilancio, presentammo un emendamento di circa un milione di euro in favore dell'adeguamento di un impianto sportivo che è di vitale importanza per la città. Il Barletta Calcio è di tutti, va salvaguardato, così come vanno salvaguardati tutti coloro i quali credono in un Barletta protagonista, pronto ad un ritorno in serie B e con una delle società più illustri, pulite e sane d'Italia".