Linfoma raro, dopo un trapianto di midollo arriva il lieto fine

Tarantini: «Il caso è stato presentato al congresso di Parigi»

martedì 28 febbraio 2017 13.01
Un caso raro di linfoma intravascolare. Una storia, difficile, a lieto fine. Il protagonista è un uomo di origine marocchina di 42 anni, immigrato irregolare impegnato come pastore nelle campagne della Murgia, che è arrivato all'ospedale "Mons. Raffaele Dimiccoli" di Barletta con sintomi che i clinici della unità operativa di Ematologia diretta dal dottor Giuseppe Tarantini hanno definito "inequivocabili". L'uomo era affetto da una forma rara di linfoma intravascolare.

«Dopo un periodo di trattamento – ha raccontato Tarantini – abbiamo effettuato un trapianto autologo di midollo osseo con ottimi risultati. Il paziente sta bene ed è stato già dimesso. Subito dopo l'intervento è stato ospite di strutture dedicate ai senza fissa dimora. Si tratta del dodicesimo trapianto di midollo su linfoma intravascolare effettuato in tutta Europa. Il caso, poiché clinicamente importante, è stato anche presentato al congresso europeo che si è tenuto pochi giorni fa a Parigi». L'unità operativa di Ematologia di Barletta, dotata di due camere sterili, ha cominciato a effettuare trapianti autologhi da meno di due anni: ad oggi sono 37 i casi trattati.

«I nostri sforzi vanno in un'unica direzione – dice Ottavio Narracci, Direttore Generale Asl Bt – quella che potrà garantire un numero sempre maggiore di storie a lieto fine. In soli due anni e con una dotazione di personale non certamente in esubero a Barletta sono stati già effettuati un numero consistente di trapianti autologhi con esiti più che soddisfacenti. E sono certo che i dati non potranno che essere in aumento. Il mio ringraziamento va al dottor Tarantini e a tutto il personale dell'unità operativa di Ematologia per la passione e la dedizione con cui, silenziosamente, svolgono il loro lavoro quotidiano».