Lettera aperta alla cittadinanza del Sen. Giuseppe Dipaola
Amministrative, una candidatura eccellente. «Immobilismo politico frutto di risse, di beghe interne»
giovedì 18 novembre 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in forma integrale, l'interessante lettera che il Sen. Giuseppe Dipaola invia alla nostra redazione.
La mia candidatura nasce sia dalla sollecitazione di tanti cittadini barlettani lontani dal "palazzo" sia dalla gratitudine che devo alla mia città. Non è frutto di ambizione personale come qualcuno, ad arte, cerca di farla apparire ma soltanto un atto di coraggio. Ho ricevuto tanto dalla mia città ed ora sento l'obbligo di mettere a disposizione la mia esperienza politica, amministrativa e professionale per contribuire al rinnovamento di una classe dirigente protagonista del futuro.
Affinché ciò possa accadere è indispensabile che la società civile torni alla Politica, in qualunque partito o movimento civico, con passione e con dedizione, tenendo presente che l'impegno civico deve mirare a dare un contributo nell'interesse unico e supremo della collettività.
Chi, ancora oggi, pensa alla politica come ad una scorciatoia per risolvere i propri problemi esistenziali farebbe meglio a non proporsi, perché occuperebbe ruoli e incarichi che non sarebbe in grado di ricoprire o per scarsa preparazione o peggio ancora, per condizionamenti personali che lo distoglierebbero dal suo vero compito: lavorare per lo sviluppo della città!
Oggi più che mai per poter amministrare e gestire una città occorre avere competenza, capacità e integrità. Occorre che i cittadini siano liberi di scegliere certi che chi li rappresenta abbia a cuore l'interesse di tutti. In una città ben amministrata tutti vivremmo meglio. Il motivo per cui la gente si allontana dalla politica nasce dal disgusto, dalla rabbia, dalla continua constatazione dei fallimenti derivanti da una delega data in bianco. Troppe volte con superficialità si affida ad altri la gestione della propria esistenza!
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: immobilismo politico frutto di risse, di beghe interne che ostacolano la predisposizione di atti amministrativi, determinando solo perdite di tempo a discapito del bene pubblico. Ho aderito alcuni anni fa al PD convinto che potesse essere un partito aperto a tutti, aperto alla discussione, aperto alla città. Ho abbandonato il PD, dichiarandomi indipendente, perché ho rifiutato il criterio secondo cui detentori di tessere di partito impongano scelte di pochi a tutti. Prima di me, lo stesso disagio ha allontanato da questo PD molti altri consiglieri; mi chiedo: sono tutti candidati sindaci? Qualcos'altro può aver determinato simili scelte, anche dolorose?
Nel PD alla data odierna non ci sono state primarie per la scelta di candidati per le prossime competizioni elettorali. Spero di sbagliare, ma sono convinto che non ci saranno neanche primarie di coalizione per il candidato sindaco, perché, ancora una volta, qualcuno che non è di Barletta ha già deciso tutto per la nostra città. Ancora una volta noi barlettani saremo condizionati da scelte fatte da altri …fuori. Occorre scuotere la nostra amata città e richiamare tutte le persone volenterose ad un moto di orgoglio affinché Barletta possa riappropiarsi, autodeterminandosi, del ruolo di protagonista che ha sempre ricoperto nel territorio. E' urgente e indispensabile smuovere questo pantano politico. Barletta ha imprenditori, professionisti, operai, donne e uomini che hanno dato dimostrazione di grande competenza e di grande capacità nelle proprie attività. E' il momento che anche loro diano dimostrazione di amore, di senso civico; che dedichino tempo e impegno per partecipare alla rinascita di Barletta. Sono stato eletto per ben due volte Senatore della Repubblica grazie alla stima ed al consenso della gente della mia città e non grazie alle scelte di pochi professionisti della politica. La mia candidatura nasce dal basso, ed alla base faccio appello affinché contribuisca ad individuare le priorità per il rilancio vero della città.
Chi è assente ha sempre torto.
Con affetto,
Giuseppe Dipaola
La mia candidatura nasce sia dalla sollecitazione di tanti cittadini barlettani lontani dal "palazzo" sia dalla gratitudine che devo alla mia città. Non è frutto di ambizione personale come qualcuno, ad arte, cerca di farla apparire ma soltanto un atto di coraggio. Ho ricevuto tanto dalla mia città ed ora sento l'obbligo di mettere a disposizione la mia esperienza politica, amministrativa e professionale per contribuire al rinnovamento di una classe dirigente protagonista del futuro.
Affinché ciò possa accadere è indispensabile che la società civile torni alla Politica, in qualunque partito o movimento civico, con passione e con dedizione, tenendo presente che l'impegno civico deve mirare a dare un contributo nell'interesse unico e supremo della collettività.
Chi, ancora oggi, pensa alla politica come ad una scorciatoia per risolvere i propri problemi esistenziali farebbe meglio a non proporsi, perché occuperebbe ruoli e incarichi che non sarebbe in grado di ricoprire o per scarsa preparazione o peggio ancora, per condizionamenti personali che lo distoglierebbero dal suo vero compito: lavorare per lo sviluppo della città!
Oggi più che mai per poter amministrare e gestire una città occorre avere competenza, capacità e integrità. Occorre che i cittadini siano liberi di scegliere certi che chi li rappresenta abbia a cuore l'interesse di tutti. In una città ben amministrata tutti vivremmo meglio. Il motivo per cui la gente si allontana dalla politica nasce dal disgusto, dalla rabbia, dalla continua constatazione dei fallimenti derivanti da una delega data in bianco. Troppe volte con superficialità si affida ad altri la gestione della propria esistenza!
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: immobilismo politico frutto di risse, di beghe interne che ostacolano la predisposizione di atti amministrativi, determinando solo perdite di tempo a discapito del bene pubblico. Ho aderito alcuni anni fa al PD convinto che potesse essere un partito aperto a tutti, aperto alla discussione, aperto alla città. Ho abbandonato il PD, dichiarandomi indipendente, perché ho rifiutato il criterio secondo cui detentori di tessere di partito impongano scelte di pochi a tutti. Prima di me, lo stesso disagio ha allontanato da questo PD molti altri consiglieri; mi chiedo: sono tutti candidati sindaci? Qualcos'altro può aver determinato simili scelte, anche dolorose?
Nel PD alla data odierna non ci sono state primarie per la scelta di candidati per le prossime competizioni elettorali. Spero di sbagliare, ma sono convinto che non ci saranno neanche primarie di coalizione per il candidato sindaco, perché, ancora una volta, qualcuno che non è di Barletta ha già deciso tutto per la nostra città. Ancora una volta noi barlettani saremo condizionati da scelte fatte da altri …fuori. Occorre scuotere la nostra amata città e richiamare tutte le persone volenterose ad un moto di orgoglio affinché Barletta possa riappropiarsi, autodeterminandosi, del ruolo di protagonista che ha sempre ricoperto nel territorio. E' urgente e indispensabile smuovere questo pantano politico. Barletta ha imprenditori, professionisti, operai, donne e uomini che hanno dato dimostrazione di grande competenza e di grande capacità nelle proprie attività. E' il momento che anche loro diano dimostrazione di amore, di senso civico; che dedichino tempo e impegno per partecipare alla rinascita di Barletta. Sono stato eletto per ben due volte Senatore della Repubblica grazie alla stima ed al consenso della gente della mia città e non grazie alle scelte di pochi professionisti della politica. La mia candidatura nasce dal basso, ed alla base faccio appello affinché contribuisca ad individuare le priorità per il rilancio vero della città.
Chi è assente ha sempre torto.
Con affetto,
Giuseppe Dipaola