Le villettine di Montaltino bocciate dal Tar
Si dimette il vicesindaco Antonio Carpagnano. Il piano fu votato in consiglio da soli 14 consiglieri
sabato 1 ottobre 2011
Al momento il colpaccio edile di Montaltino non è riuscito. La certosina opera della magistratura chiude il cerchio su una lottizzazione controversa e la cui approvazione in consiglio comunale è stata a lungo contestata. "Vergogna, Vergogna, Vergogna", recitava nel 2009 un blog locale che si è sempre battuto per la definizione della vicenda 167. Questo importante strumento urbanistico proprio nella serata consiliare in cui fu approvato definitivamente il Piano di lottizzazione dell'insediamento agro-turistico in agro di Montaltino, fu bypassato e la relativa seconda variante del piano di zona 167, che interessava migliaia di famiglie fu anestetizzata in favore della lottizzazione privata, ora protagonista della vicenda giudiziaria che non è davvero poca cosa.
Eravamo presenti la sera del 4 agosto 2009 in quel consiglio comunale. Tra i sei punti all'o.d.g. in primis quello del piano di lottizzazione che fu favorevolmente votato alla presenza di soli 14 consiglieri. In quelle tarde ore consiliari del 4 agosto i consiglieri assenti furono ben 27. Favorevoli alla proposta di lottizzazione dell'ing. D. Raymondi Lorenzo e Vincenzo Settanni votarono i seguenti consiglieri: il sindaco Maffei, Caracciolo (Presidente del Consiglio e autore della calendarizzazione dei lavori consiliari), Dileo, Cannito, Dilillo, Delvecchio Vincenzo, Corcella, Maffione Giuseppe, Marzocca, Ventura, Paparella, Lamberti e Carpagnano. Quest'ultimo consigliere , fratello dell'Amministratore unico del "Il Borgo S.r.l." sig. Savino Antonio Carpagnano. A tale società, realizzatrice del progetto dell'insediamento turistico, in data successiva - il 23 luglio 2010 - fu concesso il permesso di costruire.
Ieri mattina il vice sindaco dott. Antonio Carpagnano (non eletto nella ultima consultazione elettorale ma nominato dal sindaco Maffei) ha protocollato le sue dimissioni, non certo perché coinvolto in alcun modo in un possibile conflitto d'interessi, ci chiariscono in ambienti autorevoli socialisti, ma per mera trasparenza politica. Sempre la stessa fonte fa rilevare che l'autorizzazione alla lottizzazione avvenne in data 4 agosto 2009 e solo successivamente la figura del fratello architetto fu privilegiata per elevare le 184 palazzinette. Prendiamo atto della precisazione. In ogni caso i ricorrenti hanno avuto parere favorevole in questo primo round giudiziario. Le violazioni rappresentate dal ricorrente distinguono una serie di eventuali inadempienze nell'iter amministrativo compiuto dall'amministrazione barlettana. Non tralascia nella memoria difensiva forti doglianze e violazioni di legge per quanto attiene la vigente disciplina nazionale e regionale in tema di tutela dell'ambiente e del paesaggio nei molteplici aspetti evidenziati nel ricorso al T.A.R.
Tornando a quella infuocata serata consiliare del 4 agosto 2009, dove – ripetiamo - fu gridato alla scandalo per la prelazione data all'edilizia privata a quella pubblica, il malcontento e la richiesta di rinvio per questo argomento fu verbalizzata dal consigliere comunale Agostino Cafagna. La sua possibile risoluzione, però, annotò solo 3 adesioni favorevoli oltre la sua, quella di Dicorato e Giuseppe Dipaola (La buona Politica).
Eravamo presenti la sera del 4 agosto 2009 in quel consiglio comunale. Tra i sei punti all'o.d.g. in primis quello del piano di lottizzazione che fu favorevolmente votato alla presenza di soli 14 consiglieri. In quelle tarde ore consiliari del 4 agosto i consiglieri assenti furono ben 27. Favorevoli alla proposta di lottizzazione dell'ing. D. Raymondi Lorenzo e Vincenzo Settanni votarono i seguenti consiglieri: il sindaco Maffei, Caracciolo (Presidente del Consiglio e autore della calendarizzazione dei lavori consiliari), Dileo, Cannito, Dilillo, Delvecchio Vincenzo, Corcella, Maffione Giuseppe, Marzocca, Ventura, Paparella, Lamberti e Carpagnano. Quest'ultimo consigliere , fratello dell'Amministratore unico del "Il Borgo S.r.l." sig. Savino Antonio Carpagnano. A tale società, realizzatrice del progetto dell'insediamento turistico, in data successiva - il 23 luglio 2010 - fu concesso il permesso di costruire.
Ieri mattina il vice sindaco dott. Antonio Carpagnano (non eletto nella ultima consultazione elettorale ma nominato dal sindaco Maffei) ha protocollato le sue dimissioni, non certo perché coinvolto in alcun modo in un possibile conflitto d'interessi, ci chiariscono in ambienti autorevoli socialisti, ma per mera trasparenza politica. Sempre la stessa fonte fa rilevare che l'autorizzazione alla lottizzazione avvenne in data 4 agosto 2009 e solo successivamente la figura del fratello architetto fu privilegiata per elevare le 184 palazzinette. Prendiamo atto della precisazione. In ogni caso i ricorrenti hanno avuto parere favorevole in questo primo round giudiziario. Le violazioni rappresentate dal ricorrente distinguono una serie di eventuali inadempienze nell'iter amministrativo compiuto dall'amministrazione barlettana. Non tralascia nella memoria difensiva forti doglianze e violazioni di legge per quanto attiene la vigente disciplina nazionale e regionale in tema di tutela dell'ambiente e del paesaggio nei molteplici aspetti evidenziati nel ricorso al T.A.R.
Tornando a quella infuocata serata consiliare del 4 agosto 2009, dove – ripetiamo - fu gridato alla scandalo per la prelazione data all'edilizia privata a quella pubblica, il malcontento e la richiesta di rinvio per questo argomento fu verbalizzata dal consigliere comunale Agostino Cafagna. La sua possibile risoluzione, però, annotò solo 3 adesioni favorevoli oltre la sua, quella di Dicorato e Giuseppe Dipaola (La buona Politica).