Le impressioni post voto di Davide Gambera
Analisi elettorale di un giovane candidato consigliere. Entusiasmo e volontà
venerdì 27 maggio 2011
A poco più di una settimana dal termine della tornata elettorale, abbiamo raggiunto per un'intervista il giovanissimo candidato al Consiglio Comunale, Davide Gambera, "portacolori" della lista civia SiAmo Barletta. Davide ha appena vent'anni, ma si è tuffato nell'avventura con entusiasmo e con la voglia di poter davvero cambiare qualcosa a Barletta. Nonostante la giovane età, le idee e la volontà non gli mancano, nonostante il riscontro delle urne non sia proprio positivo. Ecco la sua attenta analisi post-elezioni:
Davide, a pochi giorni dalla fine della tornata elettorale, come giudichi i risultati raggiunti da te e dalla lista SìAmo Barletta?
La Lista civica SìAmo Barletta, in questa tornata elettorale è scesa in campo per la prima volta, nonostante sia attiva da oltre sei anni come Laboratorio Politico. Le urne ci hanno attribuito l'1,01% dei voti totali: un risultato che non ci permette di avere un seggio in consiglio comunale, ma che ci lascia intravedere ampi margini di miglioramento per l'imminente futuro, in cui avremo un'avversaria in meno, quale l'inesperienza della prima volta. Il progetto di SìAmo Barletta, inoltre, non si ferma al 15 e 16 Maggio: il nostro gruppo continuerà il proprio progetto riprendendo da subito a discutere insieme sul futuro della città!
Ti aspettavi un successo così netto di Maffei, che ha quasi "doppiato" la Vitobello?
In verità la forza di Maffei si è già messa in luce con la sua vittoria nelle Primarie di Marzo. In quell'occasione il sindaco in carica ha dimostrato di avere i numeri per poter far bene. D'altro canto non mi aspettavo un flop così forte da parte delle forze di centrodestra. Ero fermamente convinto che ci fossero, seppur minime, le possibilità che si aprisse la strada ad un ballottaggio.
Il vostro candidato sindaco, Di Paola, ha raggiunto il 5% dei voti. Un traguardo a cui miravate, o si è andati sotto le aspettative?
Il 5% delle preferenze totali non è un risultato che ci soddisfa a pieno. Come coalizione siamo riusciti ad eleggere solo un consigliere comunale: il dott. Dipaola, in quanto candidato sindaco con oltre il 3% delle preferenze. Le nostre aspettative erano altre: eravamo intenzionati a diventare l'ago della bilancia della politica cittadina in un auspicabile ballottaggio anche se il ruolo di out-sider ci spetta ancora, visto che la coalizione è ben rappresentata all'interno della sala consigliare.
Da ventenne, ti affacci per la prima volta al "panorama" elettorale, dove ti sei scontrato con tanti "senatori" del mondo della politica. Raccontaci emozioni e difficoltà di questa esperienza...
La prima esperienza è, senza dubbio, quella più difficile. L'avversario più grande in questa campagna elettorale è stata l'inesperienza. Certo, eravamo coscienti della forza che rappresentavano gli anziani politici, ma questa constatazione di fatti non ci ha affatto demoralizzato, anzi, ci ha dato la forza per proseguire nel nostro progetto. Di grande insegnamento, durante tutto l'entourage che ha portato alle elezioni, sono stati i consigli umani e politici che in sen. Dipaola ha saputo dare, soprattutto a noi giovani candidati. Le emozioni più belle in questa campagna elettorale sono due: la prima, che reputo già una vittoria, è quella di essere riuscito a convincere diversi giovani elettori a non vendere il proprio voto: tanta soddisfazione c'è stata quando questi ragazzi hanno deciso di seguire un progetto politico onesto, trasparente, in cui si sono riusciti a crearsi un occhio critico nei confronti della politica cittadina. La seconda l'ho avvertita quando persone adulte hanno confidato in me, giovane ragazzo con ottimi propositi per questa città.
La carica dei 20.000 rappresentanti è stata la piaga principale di questa tornata. Cosa ne pensi di tanti tuoi coetanei che per 50 euro, o anche meno, hanno venduto il proprio voto?
Purtroppo il problema dei "rappresentanti di lista" o presunti tali, è una vera e propria tragedia per questa città. A mio parere i responsabili di questa situazione sono da ricercare tra elettori e candidati. Parlando di politica, amo sottolineare l'impegno morale che ogni candidato deve dimostrare. Quando si parla di impegno nei confronti dei giovani, bisogna darsi da fare nel cominciare ad educare questa nuova generazione al mondo politico. Ogni candidato, quando avvicina un giovane, deve sentirsi eticamente obbligato a farlo innamorare della politica, rendendolo parte attiva della stessa, non liquidarlo con cinquanta euro. Rimarco ciò che ho sempre affermato in questi mesi: il nostro "essere cittadini" non vale un sabato sera fuori!. Non deve essere il compenso monetario a far gola a noi giovani: dobbiamo pretendere molto più da chi eleggiamo al ruolo di amministratore perché solo così riusciremo a porre le basi per un florido avvenire, il nostro.
Altro problema riscontrato dai più è stata la lentezza della macchina burocratica. Tutta colpa del sorteggio degli scrutatori?
Devo dire che anch'io ho riscontrato molti problemi nella macchina burocratica. Personalmente ritengo democratica la scelta di sorteggiare gli scrutatori anche se, nel sorteggio, non andavano eliminati gli over 50 che dall'alto della loro esperienza, avrebbero potuto rendere più efficiente tale compito. Ritengo doveroso consigliare all'Amministrazione Comunale, l' istituzione di corsi specializzati nella formazioni degli scrutatori poiché c'erano moltissimi ragazzi, alla loro prima esperienza che hanno riscontrato innumerevoli difficoltà nello svolgimento di quest'attività.
L'amministrazione Maffei è ormai al secondo mandato consecutivo. In cosa può e deve migliorare?
La nuova amministrazione deve, innanzitutto, inserire persone giovani e capaci nei ruoli dei dirigenti comunali. Spero che la prossima giunta sia formata da persone con forti e solide competenze nei settori di cui andranno ad occuparsi. Durante la campagna elettorale, il sindaco Maffei si è sempre fatto portavoce della cultura cittadina, vantandosi dell'esposizione dei quadri di DeNittis al Petit Palais di Parigi. Al primo cittadino mi sento di consigliare di valorizzare i talenti e le menti presenti in città, di sviluppare l'associazionismo, di premiare le eccellenze cittadine, di invogliare i giovani ad essere portatori di una cultura che ci appartiene e che deve riuscire, partendo da Barletta, a rendersi protagonista sul piano culturale nazionale. Auspico alla nuova Amministrazione di riuscire a lavorare nel bene della città! Invito i nuovi consiglieri a non ripetersi in litigi controproducenti che fanno solo del male a Barletta, ma a lavorare in sinergia, constatando e fornendo ciò di cui tutta la città ha realmente bisogno.
Davide, a pochi giorni dalla fine della tornata elettorale, come giudichi i risultati raggiunti da te e dalla lista SìAmo Barletta?
La Lista civica SìAmo Barletta, in questa tornata elettorale è scesa in campo per la prima volta, nonostante sia attiva da oltre sei anni come Laboratorio Politico. Le urne ci hanno attribuito l'1,01% dei voti totali: un risultato che non ci permette di avere un seggio in consiglio comunale, ma che ci lascia intravedere ampi margini di miglioramento per l'imminente futuro, in cui avremo un'avversaria in meno, quale l'inesperienza della prima volta. Il progetto di SìAmo Barletta, inoltre, non si ferma al 15 e 16 Maggio: il nostro gruppo continuerà il proprio progetto riprendendo da subito a discutere insieme sul futuro della città!
Ti aspettavi un successo così netto di Maffei, che ha quasi "doppiato" la Vitobello?
In verità la forza di Maffei si è già messa in luce con la sua vittoria nelle Primarie di Marzo. In quell'occasione il sindaco in carica ha dimostrato di avere i numeri per poter far bene. D'altro canto non mi aspettavo un flop così forte da parte delle forze di centrodestra. Ero fermamente convinto che ci fossero, seppur minime, le possibilità che si aprisse la strada ad un ballottaggio.
Il vostro candidato sindaco, Di Paola, ha raggiunto il 5% dei voti. Un traguardo a cui miravate, o si è andati sotto le aspettative?
Il 5% delle preferenze totali non è un risultato che ci soddisfa a pieno. Come coalizione siamo riusciti ad eleggere solo un consigliere comunale: il dott. Dipaola, in quanto candidato sindaco con oltre il 3% delle preferenze. Le nostre aspettative erano altre: eravamo intenzionati a diventare l'ago della bilancia della politica cittadina in un auspicabile ballottaggio anche se il ruolo di out-sider ci spetta ancora, visto che la coalizione è ben rappresentata all'interno della sala consigliare.
Da ventenne, ti affacci per la prima volta al "panorama" elettorale, dove ti sei scontrato con tanti "senatori" del mondo della politica. Raccontaci emozioni e difficoltà di questa esperienza...
La prima esperienza è, senza dubbio, quella più difficile. L'avversario più grande in questa campagna elettorale è stata l'inesperienza. Certo, eravamo coscienti della forza che rappresentavano gli anziani politici, ma questa constatazione di fatti non ci ha affatto demoralizzato, anzi, ci ha dato la forza per proseguire nel nostro progetto. Di grande insegnamento, durante tutto l'entourage che ha portato alle elezioni, sono stati i consigli umani e politici che in sen. Dipaola ha saputo dare, soprattutto a noi giovani candidati. Le emozioni più belle in questa campagna elettorale sono due: la prima, che reputo già una vittoria, è quella di essere riuscito a convincere diversi giovani elettori a non vendere il proprio voto: tanta soddisfazione c'è stata quando questi ragazzi hanno deciso di seguire un progetto politico onesto, trasparente, in cui si sono riusciti a crearsi un occhio critico nei confronti della politica cittadina. La seconda l'ho avvertita quando persone adulte hanno confidato in me, giovane ragazzo con ottimi propositi per questa città.
La carica dei 20.000 rappresentanti è stata la piaga principale di questa tornata. Cosa ne pensi di tanti tuoi coetanei che per 50 euro, o anche meno, hanno venduto il proprio voto?
Purtroppo il problema dei "rappresentanti di lista" o presunti tali, è una vera e propria tragedia per questa città. A mio parere i responsabili di questa situazione sono da ricercare tra elettori e candidati. Parlando di politica, amo sottolineare l'impegno morale che ogni candidato deve dimostrare. Quando si parla di impegno nei confronti dei giovani, bisogna darsi da fare nel cominciare ad educare questa nuova generazione al mondo politico. Ogni candidato, quando avvicina un giovane, deve sentirsi eticamente obbligato a farlo innamorare della politica, rendendolo parte attiva della stessa, non liquidarlo con cinquanta euro. Rimarco ciò che ho sempre affermato in questi mesi: il nostro "essere cittadini" non vale un sabato sera fuori!. Non deve essere il compenso monetario a far gola a noi giovani: dobbiamo pretendere molto più da chi eleggiamo al ruolo di amministratore perché solo così riusciremo a porre le basi per un florido avvenire, il nostro.
Altro problema riscontrato dai più è stata la lentezza della macchina burocratica. Tutta colpa del sorteggio degli scrutatori?
Devo dire che anch'io ho riscontrato molti problemi nella macchina burocratica. Personalmente ritengo democratica la scelta di sorteggiare gli scrutatori anche se, nel sorteggio, non andavano eliminati gli over 50 che dall'alto della loro esperienza, avrebbero potuto rendere più efficiente tale compito. Ritengo doveroso consigliare all'Amministrazione Comunale, l' istituzione di corsi specializzati nella formazioni degli scrutatori poiché c'erano moltissimi ragazzi, alla loro prima esperienza che hanno riscontrato innumerevoli difficoltà nello svolgimento di quest'attività.
L'amministrazione Maffei è ormai al secondo mandato consecutivo. In cosa può e deve migliorare?
La nuova amministrazione deve, innanzitutto, inserire persone giovani e capaci nei ruoli dei dirigenti comunali. Spero che la prossima giunta sia formata da persone con forti e solide competenze nei settori di cui andranno ad occuparsi. Durante la campagna elettorale, il sindaco Maffei si è sempre fatto portavoce della cultura cittadina, vantandosi dell'esposizione dei quadri di DeNittis al Petit Palais di Parigi. Al primo cittadino mi sento di consigliare di valorizzare i talenti e le menti presenti in città, di sviluppare l'associazionismo, di premiare le eccellenze cittadine, di invogliare i giovani ad essere portatori di una cultura che ci appartiene e che deve riuscire, partendo da Barletta, a rendersi protagonista sul piano culturale nazionale. Auspico alla nuova Amministrazione di riuscire a lavorare nel bene della città! Invito i nuovi consiglieri a non ripetersi in litigi controproducenti che fanno solo del male a Barletta, ma a lavorare in sinergia, constatando e fornendo ciò di cui tutta la città ha realmente bisogno.