Le conclusioni dell’ARPA sull’aria che respiriamo a Barletta

Lettera di Daniele Cascella in risposta all’inchiesta di Barlettalife. Le analisi relative ai monitoraggi nel 2008 e nel 2009

giovedì 10 maggio 2012
Non è rimasto inascoltato l'appello da Barlettalife riportato, dopo aver raccolto il disagio, il grido, dell'imprenditore di via Trani "colpevole" di segnalare un nocivo olezzo che in quei giorni imperversava nella zona. L'imprenditore lamentava anche malesseri fisici dovuti alla ormai conosciuta "puzza di via Trani", e ciò era ben più di quello che normalmente un cittadino dovrebbe sopportare prima di avere risposta dalle istituzione, quale naturale epilogo di un qualsiasi diverbio. Barlettalife, interprete di tale disagio, ha recato con se questa intervista al dirigente Mastrorillo del settore ambiente, che attentamente ha ascoltato, visto e dato una sua interpretazione. Puntuale ancora una volta giunge alla nostra redazione, una precisazione del regista Daniele Cascella, amico dell'ambiente e instancabile notista delle misurazione della qualità dell'aria. Vi riportiamo integralmente le sue note.

Spettabile Barlettalife,
vi scrivo in merito alla dichiarazione rilasciatavi dal Dirigente all'ambiente di Barletta in merito al Monitoraggio fatto dall'ARPA sulla qualità dell'aria a Barletta nel 2009 (16 - 24 Febbraio) insieme a quello precedente fatto nel 2008 (I campagna: 15/07/08 - 11/08/08 - II campagna: 11/09/08 – 08/10/08). Entrambi effettuati in Via del Mare. Vi invito a riportare per completezza e correttezza di informazione le conclusioni dell'ARPA.

MONITORAGGIO 2008:
4) CONCLUSIONI (pag. 25)
Durante le campagne di monitoraggio le concentrazioni più elevate registrate sono state quelle del PM10 e
dell'ozono. Per il PM10, nel corso delle due campagne di monitoraggio, sono stati registrati complessivamente 10 superamenti. Inoltre la media delle concentrazioni giornaliere della prima campagna di monitoraggio è stata di 41,9 μg/m3, superiore al limite (calcolato però come media delle concentrazioni dell'intero anno solare) di 40 μg/m3. Le concentrazioni di PM10 rilevate sono state superiori a quelle avute nei siti di monitoraggio urbani di Bari e Barletta; inoltre i valori giornalieri di Barletta non appaiono perfettamente correlati con quelli degli altri due siti. Considerando che l'andamento delle concentrazioni di PM10 in atmosfera è regolata da variabili di carattere meteorologico, tanto che in siti di monitoraggio distanti tra loro ma appartenenti alla stessa regione geografica si riscontrano generalmente valori di concentrazione paragonabili, è ipotizzabile la presenza di una sorgente locale di particolato fine. Dalle risultanze delle due campagne condotte si è portati a escludere che tale fonte possa essere il traffico autoveicolare: le concentrazioni di benzene, che delle emissioni da traffico sono un tracciante, sono state basse durante l'interi periodo del monitoraggio. L'analisi delle rose dei venti e delle rose dell'inquinamento non permettono di identificare tale sorgente. Nella prima campagna di monitoraggio i venti prevalenti soffiavano dai quadranti di Ovest-SudOvest. Le concentrazioni più elevate di particolato erano però legate ai venti settentrionali e, a seguire, dai venti occidentali. Anche nella seconda campagna di monitoraggio i venti predominanti erano quelli dai quadranti di Ovest-SudOvest, ma le concentrazioni di PM10 più alte erano in questo caso associate ai venti orientali e nord-orientali che però rappresentavano una parte limitata delle occorrenze totali. Valori elevati erano associati pure a venti occidentali e nord-occidentali che, inoltre, si sono manifestati in un numero maggiore di occorrenze. In entrambe le campagne di monitoraggio i valori minori sono associati ai venti da sud.

In ragione delle suddette considerazioni è possibile affermare che esiste una criticità locale legata alle concentrazioni di PM10. Inoltre per l'individuazione della probabile fonte emissiva locale esistente sarebbe
necessaria un'ulteriore campagna di monitoraggio, con speciazione del particolato fine. Il valore limite per la protezione della salute umana per l'ozono, nel corso delle due campagne, è stato superato 26 volte. È da sottolineare che valori di ozono elevati sono frequenti nei territori caratterizzati da forte irraggiamento solare, quale è la nostra regione. L'ozono nella parte bassa dell'atmosfera si forma infatti per reazioni tra altre sostanze, dette precursori. Queste reazioni sono catalizzate dalla radiazione solare e, pertanto, nelle aree geografiche caratterizzate da forte irraggiamento solare valori alti di ozono, soprattutto nella stagione estiva, sono attesi.

MONITORAGGIO 2009
2) Concentrazione di PM10 (Pag. 6)
Il grafico che segue riporta le concentrazioni di PM10 misurate nel periodo della campagna, dal 16
al 24 febbraio 2009. Non è stato mai superato il limite giornaliero di concentrazione per questo inquinante è di 50 μg/m3, anche se è bene osservare che il periodo della campagna di monitoraggio è stato caratterizzato da intense precipitazioni atmosferiche, anche di carattere nevoso, che hanno sicuramente portato ad un abbassamento della concentrazione di particolato atmosferico in aria ambiente.

4) Conclusioni (Pag 7-8)
Durante la campagna di monitoraggio non sono stati registrati superamenti del limite di legge per
nessuno degli inquinati normati. Per alcuni dei metalli per i quali la normativa non fissa soglie limite di concentrazione (quali ferro, fosforo ed alluminio) nel corso del monitoraggio sono stati registrati andamenti variabili e livelli più elevati di quelli registrati da ARPA Puglia in altri siti di monitoraggio. Inoltre l'alluminio e, in misura minore, il fosforo forniscono un significativo contributo percentuale al totale del PM10 misurato.

Questi elementi (alti valori di concentrazione, forti variazioni temporali di concentrazione, rilevante contributo al PM10 totale) inducono a ritenere che il sito di monitoraggio risenta della presenza di
fonti emissivi locali, presumibilmente di carattere industriale che concorrono in maniera rilevante alla formazione dei livelli di PM10 dell'area. In tal senso si rimarca la presenza di un'azienda che opera nella produzione di fertilizzanti a fase di fosforiti e di uno stabilimento per la produzione di cemento, ricchi in alluminati.

Grazie e cordiali saluti,
Daniele Cascella