La storia di Giuseppe, risponde il dott. Giangualano dell'UICI di Barletta
Il ragazzo ipovedente non ha il materiale scolastico necessario per far fronte alle sue esigenze
martedì 18 settembre 2018
8.43
Giorni fa abbiamo raccontato la storia di Giuseppe e sua mamma Anna. La scuola è appena cominciata e suo figlio, un ragazzo ipovedente, non ha gli ausili necessari per far fronte alle sue particolari esigenze. A seguito della pubblicazione del nostro articolo di denuncia, il dott. Giangualano Francesco, Presidente provinciale Bat dell'"Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti" ha voluto precisare alcuni aspetti sulla modalità di richiesta degli ausili scolastici e domestici.
«Per quanto riguarda gli ausili necessari nell'ambito scolastico – dichiara il presidente Giangualano -, la competenza è condivisa tra scuola e comune, per cui bisogna verificare che la scuola abbia inoltrato le richieste necessarie o se è il comune ad essere inadempiente in tal senso. La signora Anna fa riferimento ad una retta pagata all'Associazione, ma preciso in tal senso che la stessa è un'irrisoria quota di iscrizione annuale che non prevede la garanzia di un educatore domiciliare, poiché tale servizio era a carico dell'Amministrazione Provinciale. Da qualche anno però, essendo intervenuta la Legge n.56/2014 (che ha spogliato di molte funzioni, tra cui anche questa, le province), le stesse agiscono in conseguenza delle provvidenze che la regione elargisce loro essendo in capo alle regioni ora la titolarità del servizio».
«Per ciò che concerne gli ausili personali – precisa il dott. Giangualano - non si inoltra una lettera alla ASL». Come spiega la dott. Roberta Dimiccoli, ortottista presso il Centro di Ipovisione di Barletta: «Il paziente deve recarsi in ospedale presso il Centro di Ipovisione con l'impegnativa di visita oculistica del medico curante. Fatta la visita, sarà premura dell'ortottista e dell'oculista considerare quali possano essere gli ausili e le strategie da adottare».
«A seguito di tale prescrizione – prosegue il presidente dell'UICI - si richiederà un preventivo a una qualsiasi ditta fornitrice e la suddetta documentazione si consegnerà all'ufficio protesico del Comune di residenza che, dopo qualche giorno, rilascerà l'autorizzazione. Proprio a Barletta è stato istituito, con apposita convenzione, tra l'UICI, I.Ri.Fo.R. e la ASL, un Centro di Ipovisione presso l'unità operativa di oculistica che, oltre alla riabilitazione visiva, si occupa nello specifico proprio di queste prescrizioni di ausili oculistici».
«La nostra associazione – conclude - nell'interesse degli iscritti continua comunque a sollecitare l'Amministrazione Provinciale affinché essa possa far riattivare il servizio di assistenza extrascolastica con i fondi della Regione. Questo aspetto è noto alla madre del piccolo Giuseppe, avendo anche lei partecipato agli incontri presso la nostra sede. Comunque siamo sempre disponibili nei confronti di tutti gli iscritti per qualsiasi tipo di problema, specialmente per i nostri ragazzi studenti, tant'è che spesso ci rechiamo presso le scuole, quando ne siamo informati, per supportare le famiglie nel risolvere le varie problematiche che insorgono».
«Per quanto riguarda gli ausili necessari nell'ambito scolastico – dichiara il presidente Giangualano -, la competenza è condivisa tra scuola e comune, per cui bisogna verificare che la scuola abbia inoltrato le richieste necessarie o se è il comune ad essere inadempiente in tal senso. La signora Anna fa riferimento ad una retta pagata all'Associazione, ma preciso in tal senso che la stessa è un'irrisoria quota di iscrizione annuale che non prevede la garanzia di un educatore domiciliare, poiché tale servizio era a carico dell'Amministrazione Provinciale. Da qualche anno però, essendo intervenuta la Legge n.56/2014 (che ha spogliato di molte funzioni, tra cui anche questa, le province), le stesse agiscono in conseguenza delle provvidenze che la regione elargisce loro essendo in capo alle regioni ora la titolarità del servizio».
«Per ciò che concerne gli ausili personali – precisa il dott. Giangualano - non si inoltra una lettera alla ASL». Come spiega la dott. Roberta Dimiccoli, ortottista presso il Centro di Ipovisione di Barletta: «Il paziente deve recarsi in ospedale presso il Centro di Ipovisione con l'impegnativa di visita oculistica del medico curante. Fatta la visita, sarà premura dell'ortottista e dell'oculista considerare quali possano essere gli ausili e le strategie da adottare».
«A seguito di tale prescrizione – prosegue il presidente dell'UICI - si richiederà un preventivo a una qualsiasi ditta fornitrice e la suddetta documentazione si consegnerà all'ufficio protesico del Comune di residenza che, dopo qualche giorno, rilascerà l'autorizzazione. Proprio a Barletta è stato istituito, con apposita convenzione, tra l'UICI, I.Ri.Fo.R. e la ASL, un Centro di Ipovisione presso l'unità operativa di oculistica che, oltre alla riabilitazione visiva, si occupa nello specifico proprio di queste prescrizioni di ausili oculistici».
«La nostra associazione – conclude - nell'interesse degli iscritti continua comunque a sollecitare l'Amministrazione Provinciale affinché essa possa far riattivare il servizio di assistenza extrascolastica con i fondi della Regione. Questo aspetto è noto alla madre del piccolo Giuseppe, avendo anche lei partecipato agli incontri presso la nostra sede. Comunque siamo sempre disponibili nei confronti di tutti gli iscritti per qualsiasi tipo di problema, specialmente per i nostri ragazzi studenti, tant'è che spesso ci rechiamo presso le scuole, quando ne siamo informati, per supportare le famiglie nel risolvere le varie problematiche che insorgono».