La partecipazione dei cittadini è la democrazia

Il Comune di Barletta discute il Regolamento degli istituti di partecipazione

giovedì 27 febbraio 2014
A cura di Paolo Doronzo
La parola chiave dei tempi moderni dovrebbe essere "partecipazione", perlomeno nei Paesi sviluppati che si dicono democratici.

La partecipazione può essere tante cose e si può praticare in diversi modi: anche il punto di vista di un giornalista lo è, anche se non condiviso da tutti (per fortuna); la partecipazione è quella di chi afferra un'idea, dei principi e li porta avanti, nonostante tutto. Vuole che essi vengano resi noti, discussi e in caso presi in carico dagli organi istituzionali preposti. Perché ciò possa avvenire, è necessario rivolgersi a cittadini attenti, attivi e ben informati, che rappresentino il loro flusso di pensiero in gruppi, associazioni, movimenti, partiti politici o singolarmente.

Unica vera spina dorsale di un Paese o di una comunità locale, figlia degli eroismi di un passato che troppo facilmente si vuole dimenticare, il concetto di partecipazione, contenendo significati diametralmente opposti, si oppone ai concetti di dispotismo e totalitarismo, ma aggiungerei anche a quello d'ignoranza. Il diritto a lamentarci, evocato in altre occasioni, viene meno se potendo usufruire degli strumenti partecipativi, si delega gli altri, magari non facendo mancare la critica da bar dello sport.

La protesta populistica non è della partita, almeno per motivazioni semantiche, poiché non si fa altro in quelle occasioni che seguire le direttive di un 'capo', delegandogli una rappresentatività che gli istituti partecipativi vogliono ovviare. Le manifestazioni, anche di dissenso possono essere uno strumento, ma mai il fine. La pars construens, da cui si dimostra la serietà delle posizioni, prevale anche grazie agli strumenti legislativi che garantiscono tali esercizi di democrazia e di maturità, realizzabili attraverso riunioni, incontri illustrativi, collaborazione e consultazione della società civile, prima di deliberare decisioni. La legge prevede anche strumenti come le azioni referendarie.

Barletta ha inserito gli istituti di partecipazione anche nello Statuto Comunale, a cui però non ha dato molto peso in passato, preferendo spesso, in nome del più autentico e sdoganato "non è a me", un atteggiamento spesso solipsistico o oligarchico. Proprio in questi giorni si va discutendo nella Commissione consiliare permanente "Affari Generali e Istituzionali" il Regolamento degli Istituti di Partecipazione, oggetto di osservazioni dalla cittadinanza come richiesto dagli uffici comunali. Proprio oggi la Commissione incontra la cittadinanza alle 17 presso il Comando dei vigili, per discuterne. Presto il regolamento dovrà essere approvato dal Consiglio comunale, forse già nel prossimo.