La fiducia è una risorsa scarsa
Il PD sta perdendo il suo attimo fuggente?. “Passata la festa, gabbato lo santo”
lunedì 4 febbraio 2013
0.22
Non è il momento di discutere della situazione del PD cittadino. Non è il momento di discutere delle responsabilità nella fine dell'amministrazione Maffei. Non è il momento di discutere della sorte degli 8 sospesi. Così si è espresso il segretario provinciale e commissario cittadino del PD, Andrea Patruno. È invece il momento in cui (testuale di Mastromauro) il territorio deve dare di più al PD, smettere di essere il fanalino di coda dei consensi elettorali pugliesi, affinché i parlamentari della BAT contino di più a Bari e a Roma.
Potrebbe essere questo il sunto degli interventi ascoltati sabato sera durante la conferenza di presentazione dei candidati alla Camera e al Senato del territorio provinciale. Un sunto estremo, ma chiarissimo nella sua assurdità. Il PD sceglie la strada della polvere sotto il tappeto. La città di Barletta dovrebbe dare fiducia a un partito che rimanda le proprie decisioni. Fiducia nel partito, urne piene, poi si vedrà. "Passata la festa, gabbato lo santo" è dunque l'esito più probabile.
Era proprio questo il momento della chiarezza. Il PD avrebbe dovuto chiarire la propria analisi rispetto a quanto accaduto. Il cittadino medio è fermo alla visita in Procura dell'on. Boccia, alla sua condanna dell'azione dei dimissionari. Che esito ha avuto tutto ciò? A Patruno e a Boccia (che uscirà leader incontrastato del PD della BAT dalle prossime Politiche) vien da chiedere: hanno o no una idea di come uscire dalla palude in cui si è infilato il centrosinistra cittadino. Ci facciano la cortesia di comunicarlo all'universo mondo. Boccia ha parlato di un cuore della città che deve riprendere a battere. Assuntela Messina ha parlato di un PD dalla schiena dritta. Al momento non sono stati avvistati cuori. E le schiene sono quelle di struzzi con la testa immersa nella sabbia.
Oppure i burocrati del PD lo dicano in modo più chiaro. Non hanno alcuna idea. Non sanno cosa accadrà a livello nazionale (Bersani autosufficiente? Bersani con stampella Monti?) e sanno ancora meno cosa accadrà sul livello regionale e locale. Se la tattica di Patruno è quella del temporeggiatore, il PD sappia che sta preparando lo sfacelo.
Eppure tutte le questioni sollevate in questi mesi sono ancora aperte. Nessuna forza politica (tanto meno il PD) ha proferito parola sulle eterne proroghe dei servizi sociali. Nessuno si rende conto che la gestione della BarSA sta danneggiando economicamente la città (è una emorragia di denaro dalle casse del Comune) e riproduce sacche di ricatto sociale ed elettorale. Nessuno discute della gestione delle risorse per la Cultura e alle inique decisioni in questo ambito (alcune realtà hanno ricevuto il denaro che spettava loro, altre aspetteranno invano). Perfino le famigerate varianti urbanistiche sono sparite dal dibattito. Solo volti sorridenti, grandi abbracci e pacche sulle spalle tra coloro che fino all'ultimo giorno si sono fatti la guerra durante l'ultima giunta Maffei.
Ah, già. Non è il momento. Ci sono le Politiche. Ma la fiducia è una risorsa scarsa. E forse Boccia, Patruno e Blasi stanno perdendo, più che un momento, un attimo fuggente.
Potrebbe essere questo il sunto degli interventi ascoltati sabato sera durante la conferenza di presentazione dei candidati alla Camera e al Senato del territorio provinciale. Un sunto estremo, ma chiarissimo nella sua assurdità. Il PD sceglie la strada della polvere sotto il tappeto. La città di Barletta dovrebbe dare fiducia a un partito che rimanda le proprie decisioni. Fiducia nel partito, urne piene, poi si vedrà. "Passata la festa, gabbato lo santo" è dunque l'esito più probabile.
Era proprio questo il momento della chiarezza. Il PD avrebbe dovuto chiarire la propria analisi rispetto a quanto accaduto. Il cittadino medio è fermo alla visita in Procura dell'on. Boccia, alla sua condanna dell'azione dei dimissionari. Che esito ha avuto tutto ciò? A Patruno e a Boccia (che uscirà leader incontrastato del PD della BAT dalle prossime Politiche) vien da chiedere: hanno o no una idea di come uscire dalla palude in cui si è infilato il centrosinistra cittadino. Ci facciano la cortesia di comunicarlo all'universo mondo. Boccia ha parlato di un cuore della città che deve riprendere a battere. Assuntela Messina ha parlato di un PD dalla schiena dritta. Al momento non sono stati avvistati cuori. E le schiene sono quelle di struzzi con la testa immersa nella sabbia.
Oppure i burocrati del PD lo dicano in modo più chiaro. Non hanno alcuna idea. Non sanno cosa accadrà a livello nazionale (Bersani autosufficiente? Bersani con stampella Monti?) e sanno ancora meno cosa accadrà sul livello regionale e locale. Se la tattica di Patruno è quella del temporeggiatore, il PD sappia che sta preparando lo sfacelo.
Eppure tutte le questioni sollevate in questi mesi sono ancora aperte. Nessuna forza politica (tanto meno il PD) ha proferito parola sulle eterne proroghe dei servizi sociali. Nessuno si rende conto che la gestione della BarSA sta danneggiando economicamente la città (è una emorragia di denaro dalle casse del Comune) e riproduce sacche di ricatto sociale ed elettorale. Nessuno discute della gestione delle risorse per la Cultura e alle inique decisioni in questo ambito (alcune realtà hanno ricevuto il denaro che spettava loro, altre aspetteranno invano). Perfino le famigerate varianti urbanistiche sono sparite dal dibattito. Solo volti sorridenti, grandi abbracci e pacche sulle spalle tra coloro che fino all'ultimo giorno si sono fatti la guerra durante l'ultima giunta Maffei.
Ah, già. Non è il momento. Ci sono le Politiche. Ma la fiducia è una risorsa scarsa. E forse Boccia, Patruno e Blasi stanno perdendo, più che un momento, un attimo fuggente.