La Chiesa a sostegno di una politica migliore, basta col voto di scambio
Un commento di Salvatore Filannino al documento del Consiglio Pastorale Zonale. «Senza il controllo democratico, il malgoverno ha operato indisturbato»
mercoledì 23 gennaio 2013
«In queste settimane trascorse sotto le continue pressioni mediatiche nella battaglia elettorale per le politiche in corso, ha destato grande attenzione e interesse l'intervento del Consiglio Pastorale Zonale, presieduto dal Vicario don Filippo Salvo, documento condiviso da S. E. l'Arcivescovo, mons. Pichierri». E' quanto scrive Salvatore Filannino, commentando il documento del Consiglio Pastorale Zonale, riprendendo i temi della buona politica e della lotta al voto di scambio. «Con sincera soddisfazione si riscontra che sono state superate le affermazioni sul clero fatte da Don Tonino Bello, vescovo della diocesi di Molfetta, di oltre 25 anni fa e raccolte nella pubblicazione " Vegliare nella notte", Ed. San Paolo 1995. Questi rivolgendosi ai politici locali affermava (pag. 17) " …i preti parlano di voi con tanti sottintesi misteriosi, che dal loro linguaggio traspaiono centomila riserve. Il vescovo sembra che si faccia un sacco di problemi se deve apparire in pubblico con voi…".
Oggi invece, la Chiesa attraverso l'intervento del Consiglio Pastorale Zonale, con chiarezza si rivolge ai politici con critiche pesanti ( voto controllato o di scambio) e con suggerimenti ai loro obiettivi e comportamenti (Salvaguardia della famiglia, della dignità personale. Politica amore per la vita sociale, per la città. Politica come forma di carità.) La realtà politica, non è per niente cambiata rispetto a quella descritta dallo stesso don Tonino Bello in quegli anni, quando, per stimolare il conseguimento del bene comune, in maniera isolata, rivolgeva pesanti accuse ai politici del tempo, accomunati nella "gestione della cosa pubblica per il bene di una parte, di una corporazione, di un gruppo di potere o di pressione" ; rimarcando con angoscia le "Astuzie di potere…mosse egemoniche…calcolo di parte...prestigio di fazioni" ( pag. 16) . In questi giorni travagliati dai problemi economici e del lavoro, una strada di speranza viene indicata dalla nota del nostro Consiglio Pastorale Zonale attraverso la "assunzione delle proprieresponsabilità, personali e sociali", in occasione delle prossime consultazioni comunali a Barletta (e ritengo anche delle politiche). Questa strada va seguita con coraggio e senza pregiudizi, cogliendo la sua genuinità e ricchezza di contenuti.
Per dare una svolta alla politica locale, il protagonismo dei laici cristiani ben espresso nel documento divulgato, si rispecchia e si rinforza nella proposta di invito ai cittadini a "superare il torpore e l'inerzia anche per promuovere e tutelare i diritti fondamentali di ogni persona". Anche il Consiglio Pastorale della Diocesi di Andria, è intervenuto in maniera abbastanza chiara, riproponendo ripetutamente l'invito ai cittadini alla "partecipazione politica" per le scelte di buon governo. Con riferimento alla Christi fideles Laici secondo cui "Le accuse di arrivismo, di idolatria, di egoismo e di corruzione …, non giustificano nè lo scetticismo, né l'assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica", gli estensori della nota "richiamano i cittadini al diritto-dovere nel voto; a concepire la politica come servizio e il richiamo all'onestà e competenza per quanti si candidano alla guida del Paese".
Per troppo tempo i cittadini hanno esercitato l'istituto della delega consentendo che si formasse la casta della cattiva politica, ancora oggi rappresentata dal delirio declinante del berlusconismo. Senza il controllo democratico esercitato a più voci nei partiti, i soliti uomini del mal governo che operano in tristi e ristretti sodalizi, hanno potuto operare indisturbati, realizzando leggi antidemocratiche come il Porcellum, leggi ad personam, utilizzando il voto di scambio e il voto comprato, perseguendo interessi di parte, di clientele elettorali e contribuendo a creare ulteriore sfiducia nelle istituzioni.
Nei prossimi mesi, la città di Barletta attraverso le elezioni politiche di febbraio e le successive consultazioni elettorali comunali di giugno, (queste ultime, va ricordato, che sono dovute al prematuro "scioglimento scellerato" del consiglio comunale ad opera di alcuni gruppi consigliari, fuori da ogni confronto democratico nei partiti e con un Sindaco inefficace al suo ruolo politico), avrà le occasioni per organizzare una grande partecipazione civile finalizzata ad isolare e sconfiggere le oscure cricche clientelari. Solo il diffuso coinvolgimento di molti onesti cittadini, in questa dura battaglia per affermare la legalità e la democrazia, potrà realizzare il migliore controllo delle Istituzioni in difesa del bene comune e ritrovare anche i valori per un rinnovato centro sinistra a Barletta . Nella nostra città sono tante le forme di impegno civico,anche nel volontariato in soccorso delle categorie deboli e, ricordando le parole di don Tonino Bello (pag. 18) " una delle forme più esigenti, più crocifisse e più organiche dell'esercizio della carità è l'impegno politico", ritengo che tanti cittadini potranno dare il loro autorevole contributo alla politica cittadina da protagonisti…… Lo spazio politico lasciato libero sarà necessariamente occupato da altri! Richiamando ancora don Tonino, a pag. 31 della pubblicazione "Vegliare nella notte", …"E' vero che violenza e droga, clientelismo e corruzioni, scadimento di valori e imbarbarimento della vita danno l'impressione della ineluttabilità. Ma sarebbe davvero una tragedia se voi, operatori politici, doveste abbassare la guardia, tirare i remi in barca e fare da sponda alle lamentazioni che si levano sulla perversità del mondo", a noi tutti l'impegno per un protagonismo civico, per non subire mai più il timore di padroni e padrini in un futuro migliore per Barletta!».
Oggi invece, la Chiesa attraverso l'intervento del Consiglio Pastorale Zonale, con chiarezza si rivolge ai politici con critiche pesanti ( voto controllato o di scambio) e con suggerimenti ai loro obiettivi e comportamenti (Salvaguardia della famiglia, della dignità personale. Politica amore per la vita sociale, per la città. Politica come forma di carità.) La realtà politica, non è per niente cambiata rispetto a quella descritta dallo stesso don Tonino Bello in quegli anni, quando, per stimolare il conseguimento del bene comune, in maniera isolata, rivolgeva pesanti accuse ai politici del tempo, accomunati nella "gestione della cosa pubblica per il bene di una parte, di una corporazione, di un gruppo di potere o di pressione" ; rimarcando con angoscia le "Astuzie di potere…mosse egemoniche…calcolo di parte...prestigio di fazioni" ( pag. 16) . In questi giorni travagliati dai problemi economici e del lavoro, una strada di speranza viene indicata dalla nota del nostro Consiglio Pastorale Zonale attraverso la "assunzione delle proprieresponsabilità, personali e sociali", in occasione delle prossime consultazioni comunali a Barletta (e ritengo anche delle politiche). Questa strada va seguita con coraggio e senza pregiudizi, cogliendo la sua genuinità e ricchezza di contenuti.
Per dare una svolta alla politica locale, il protagonismo dei laici cristiani ben espresso nel documento divulgato, si rispecchia e si rinforza nella proposta di invito ai cittadini a "superare il torpore e l'inerzia anche per promuovere e tutelare i diritti fondamentali di ogni persona". Anche il Consiglio Pastorale della Diocesi di Andria, è intervenuto in maniera abbastanza chiara, riproponendo ripetutamente l'invito ai cittadini alla "partecipazione politica" per le scelte di buon governo. Con riferimento alla Christi fideles Laici secondo cui "Le accuse di arrivismo, di idolatria, di egoismo e di corruzione …, non giustificano nè lo scetticismo, né l'assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica", gli estensori della nota "richiamano i cittadini al diritto-dovere nel voto; a concepire la politica come servizio e il richiamo all'onestà e competenza per quanti si candidano alla guida del Paese".
Per troppo tempo i cittadini hanno esercitato l'istituto della delega consentendo che si formasse la casta della cattiva politica, ancora oggi rappresentata dal delirio declinante del berlusconismo. Senza il controllo democratico esercitato a più voci nei partiti, i soliti uomini del mal governo che operano in tristi e ristretti sodalizi, hanno potuto operare indisturbati, realizzando leggi antidemocratiche come il Porcellum, leggi ad personam, utilizzando il voto di scambio e il voto comprato, perseguendo interessi di parte, di clientele elettorali e contribuendo a creare ulteriore sfiducia nelle istituzioni.
Nei prossimi mesi, la città di Barletta attraverso le elezioni politiche di febbraio e le successive consultazioni elettorali comunali di giugno, (queste ultime, va ricordato, che sono dovute al prematuro "scioglimento scellerato" del consiglio comunale ad opera di alcuni gruppi consigliari, fuori da ogni confronto democratico nei partiti e con un Sindaco inefficace al suo ruolo politico), avrà le occasioni per organizzare una grande partecipazione civile finalizzata ad isolare e sconfiggere le oscure cricche clientelari. Solo il diffuso coinvolgimento di molti onesti cittadini, in questa dura battaglia per affermare la legalità e la democrazia, potrà realizzare il migliore controllo delle Istituzioni in difesa del bene comune e ritrovare anche i valori per un rinnovato centro sinistra a Barletta . Nella nostra città sono tante le forme di impegno civico,anche nel volontariato in soccorso delle categorie deboli e, ricordando le parole di don Tonino Bello (pag. 18) " una delle forme più esigenti, più crocifisse e più organiche dell'esercizio della carità è l'impegno politico", ritengo che tanti cittadini potranno dare il loro autorevole contributo alla politica cittadina da protagonisti…… Lo spazio politico lasciato libero sarà necessariamente occupato da altri! Richiamando ancora don Tonino, a pag. 31 della pubblicazione "Vegliare nella notte", …"E' vero che violenza e droga, clientelismo e corruzioni, scadimento di valori e imbarbarimento della vita danno l'impressione della ineluttabilità. Ma sarebbe davvero una tragedia se voi, operatori politici, doveste abbassare la guardia, tirare i remi in barca e fare da sponda alle lamentazioni che si levano sulla perversità del mondo", a noi tutti l'impegno per un protagonismo civico, per non subire mai più il timore di padroni e padrini in un futuro migliore per Barletta!».