La Buona Politica: ultimatum per il sindaco Maffei
Due settimane per giunta definitiva, presidenza del consiglio e commissioni. Dicataldo e Gammarota: «Basta alla precarietà amministrativa e torniamo in piazza»
giovedì 22 settembre 2011
Si è tenuta stamattina presso la sala dei gruppi consiliari di maggioranza una conferenza stampa convocata da La Buona Politica. La scelta del luogo è simbolica. Secondo Gammarota occorre infatti restituire dignità ai luoghi anche fisici della politica. Per arginare l'influenza dei singoli. Per il movimento civico sono intervenuti il consigliere comunale Calabrese, l'ing. Dipalo e il consigliere provinciale Dicorato.
Per Sabino Dicataldo, presidente della Buona Politica, che ha letto un comunicato del Consiglio direttivo del movimento fondato da Salerno, è giunto il momento di rompere gli indugi. La Buona Politica lancia un ultimatum a Maffei. Quindici giorni di tempo per dare una forma definitiva alla giunta, formare le Commissioni consiliari ed eleggere il Presidente del Consiglio comunale. Tutti i problemi che il Sindaco ha lasciato irrisolti dalla sua elezione in poi (sono ormai trascorsi inutilmente quattro mesi). Se allo scadere dei 14 giorni la situazione rimarrà immutata, La Buona Politica non esclude di abbandonare la maggioranza di governo. Un segnale di allarme si leva dunque da quella che alle elezioni è risultata la seconda lista più suffragata nel centrosinistra. Salvo aver perso per strada due consiglieri eletti su tre. La Buona Politica chiede visibilità e presenza in giunta, disconoscendo l'assessore Maffione "pescato" da Maffei in quanto primo dei non eletti. Gli amici della Buona Politica non si sono sottratti alle domande. Rispetto agli equilibri numerici fra i partiti della coalizione, secondo Gammarota e Dicataldo essi dovrebbero far riferimento ai risultati delle elezioni, non alle attuali appartenenze. Per dirla in modo chiaro rispetto alla situazione odierna: al Pd, lievitato grazie all'ingresso improvviso di Ventura, Santeramo e Marzocca a 13 consiglieri, dovrebbero spettare comunque 4 assessori; Sel, scomparsa dal consiglio, conserverebbe una postazione in giunta; un assessore (o come si diceva all'inizio il vicesindaco?) alla Buona Politica; un assessore a testa a Psi, Idv e Fds.
Difficile che su questa proposta possano convergere in molti. Certo troverà consensi in Sel, provocando grossi mal di pancia nell'Api (esclusa dalla giunta in virtù della mancanza di eletti). Ma è assai improbabile che i neofiti del Pd non si facciano avanti con proposte, appetiti e ricatti. I nuovi ingressi hanno rafforzato la componente del Consigliere regionale Caracciolo. Che certo non si farà sfuggire l'opportunità di dettare la linea. In primo luogo sulla contesa poltrona della Presidenza del Consiglio. Dove vale solo la legge dei numeri chi raccoglie più biglie è vincitore. Oppure si firmerà una tregua nel Pd? E soprattutto: saranno sufficienti due settimane?
Per Sabino Dicataldo, presidente della Buona Politica, che ha letto un comunicato del Consiglio direttivo del movimento fondato da Salerno, è giunto il momento di rompere gli indugi. La Buona Politica lancia un ultimatum a Maffei. Quindici giorni di tempo per dare una forma definitiva alla giunta, formare le Commissioni consiliari ed eleggere il Presidente del Consiglio comunale. Tutti i problemi che il Sindaco ha lasciato irrisolti dalla sua elezione in poi (sono ormai trascorsi inutilmente quattro mesi). Se allo scadere dei 14 giorni la situazione rimarrà immutata, La Buona Politica non esclude di abbandonare la maggioranza di governo. Un segnale di allarme si leva dunque da quella che alle elezioni è risultata la seconda lista più suffragata nel centrosinistra. Salvo aver perso per strada due consiglieri eletti su tre. La Buona Politica chiede visibilità e presenza in giunta, disconoscendo l'assessore Maffione "pescato" da Maffei in quanto primo dei non eletti. Gli amici della Buona Politica non si sono sottratti alle domande. Rispetto agli equilibri numerici fra i partiti della coalizione, secondo Gammarota e Dicataldo essi dovrebbero far riferimento ai risultati delle elezioni, non alle attuali appartenenze. Per dirla in modo chiaro rispetto alla situazione odierna: al Pd, lievitato grazie all'ingresso improvviso di Ventura, Santeramo e Marzocca a 13 consiglieri, dovrebbero spettare comunque 4 assessori; Sel, scomparsa dal consiglio, conserverebbe una postazione in giunta; un assessore (o come si diceva all'inizio il vicesindaco?) alla Buona Politica; un assessore a testa a Psi, Idv e Fds.
Difficile che su questa proposta possano convergere in molti. Certo troverà consensi in Sel, provocando grossi mal di pancia nell'Api (esclusa dalla giunta in virtù della mancanza di eletti). Ma è assai improbabile che i neofiti del Pd non si facciano avanti con proposte, appetiti e ricatti. I nuovi ingressi hanno rafforzato la componente del Consigliere regionale Caracciolo. Che certo non si farà sfuggire l'opportunità di dettare la linea. In primo luogo sulla contesa poltrona della Presidenza del Consiglio. Dove vale solo la legge dei numeri chi raccoglie più biglie è vincitore. Oppure si firmerà una tregua nel Pd? E soprattutto: saranno sufficienti due settimane?