L’onorevole Carlo Casini spiega la dignità dell’embrione

Tra fede e scienza arriva a Barletta la petizione “Uno di noi”. Quando un embrione diventa uomo?

domenica 10 febbraio 2013
A cura di Ida Vinella

Bisogna modificare l'articolo 1 del Codice civile e stabilire che il soggetto di diritto, la persona secondo il diritto, è ogni essere umano dal momento del concepimento. Questo è il presupposto culturale, principio fondamentale per risolvere bene tutti i problemi bioetici.
Carlo Casini

L'onorevole Carlo Casini, europarlamentare e capofila del "Movimento per la vita" è stato ospite a Barletta venerdì sera presso la sala rossa del castello in un convegno dal titolo "Embrione: uno di noi!", che riprende il nome della petizione promossa dai Mpv di tutta l'Europa per il riconoscimento giuridico dell'embrione. A Barletta l'onorevole Casini è intervenuto affiancato dall'arcivescovo Giovan Battista Pichierri e da mons. Domenico Marrone, direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose e docente di teologia morale, moderati dal prof. Antonio Citro, bioeticista e presidente diocesano dell'Azione Cattolica, principale promotrice dell'evento.

Occorrono un milione di firme in totale per potare la campagna "Uno di noi" all'attenzione dei legislatori europei, e l'appuntamento a Barletta è stata occasione non sono per proseguire nella raccolta delle firme (si può aderire anche tramite web sul sito www.oneofus.eu), ma anche per sensibilizzare sul tema controverso e dibattuto della "vita nascente": quando un embrione può definirsi "uomo"? Per Casini e per il "Movimento per la vita" la risposta è sin dal suo concepimento. La vita umana infatti è da considerarsi come «realtà non semplicemente sacra, ma indisponibile»: non è a nostra disposizione la libertà di porre fine ad una vita, sin da quando si tratta di un microscopico embrione nel grembo della madre. La vita umana comincia da lì, e da lì è dotata già delle caratteristiche più tipiche dell'essere umano più maturo: «identità, potenzialità e continuità».

Obiettivo dell'incontro presso la sala rossa è stato anche estendere il discorso sull'embrione oltre il mondo cattolico, per coinvolgere e sensibilizzare soprattutto il pubblico laico su un argomento delicato e imprescindibile come quello del rispetto per la dignità della vita umana ad ogni costo. Un invito alla presa di coscienza e ad una maggiore conoscenza, per un tema di stretta attualità che trascende fede e scienza sino a diventare riflessione globale su etica, morale e umanità.
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Embrione, uno di noi" © Luca Guerra
"Uno di noi" è una delle prime iniziative dei cittadini europei registrati nell'Unione europea. Il suo obiettivo è quello di far progredire notevolmente, in Europa, la protezione della vita umana sin dal concepimento – entro i limiti della competenza dell'Unione Europea. Sulla base della definizione di embrione umano come l'inizio dello sviluppo dell'essere umano, come è stato affermato in una recente sentenza della Corte di giustizia (Brüstle vs Greenpeace), "Uno di noi" chiede alla UE di porre fine al finanziamento di attività che presuppongono la distruzione di embrioni umani, in particolare nei settori della ricerca, dello sviluppo e della salute pubblica.Ciò avverrà attraverso un cambiamento del regolamento finanziario dell'Unione europea che determina la spesa del bilancio dell'UE. Un divieto di tale finanziamento contribuirà notevolmente alla coerenza all'interno dell'UE.