“L’odore della luce”, una nuova mostra a Palazzo della Marra
I pittori della luce alla Pinacoteca “G. De Nittis” per tutta l’estate. Donne come metafora di cambiamenti storici
sabato 5 maggio 2012
22.24
La donna che lavora, la donna che fa anche la mamma, la donna contadina, balia, borghese. E' proprio la figura femminile la protagonista della ricchissima mostra "L'odore della luce. Il mondo femminile nella pittura dell'Ottocento e del primo Novecento", allestita al primo piano della Pinacoteca "Giuseppe De Nittis", all'interno della preziosa cornice del Palazzo della Marra, ormai eletto a santuario dell'arte moderna e contemporanea, nella città di Barletta, già presentata a Roma lo scorso 26 aprile. Un punto di riferimento per visitatori e concittadini, che seguono un ormai consueto appuntamento con opere provenienti da diversi musei italiani e non solo.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 5 maggio al 19 agosto, assumendo un particolare merito: l'aver saputo mettere insieme artisti famosi, come Pellizza da Volpedo, ad altri poco conosciuti ai più, riuscendo nell'intento di ricreare le atmosfere, i luoghi e le figure che questo periodo storico ha prodotto attraverso l'ingegno di coloro che possiamo definire i pittori della luce. Essa offre "una visione dei tanti mondi che nel tempo lungo di oltre un secolo, hanno fondato le sensibilità culturali che ancora ci appartengono,dalle quali ricaviamo emozioni, riflessioni, sentimenti" ha affermato nel comunicato il Presidente della Regione, Nichi Vendola.
La mostra propone quattro sezioni tematiche: sentimenti, i lavori del giorno, prati e giardini, confidenze. Suggestiva già nel titolo, la mostra vuole rappresentare un momento storico denso di vicende, politiche e non, rendendo proprio le donne una metafora di tutti questi cambiamenti, nella politica, nella cultura, nella storia, nell'arte. Viene narrata in questi squarci di vita, l'estetica di un'Italia postrisorgimentale, un'Italia all'aria aperta delle campagne abitate soprattutto dalle donne e dai bambini. Tuttavia altri protagonisti risultano essere la vita quotidiana e la luce, fatta di riflessi e giochi di trasparenze che inscena delle poesie, come quelle dei grandi poeti e scrittori di quel periodo, richiamati con iscrizioni lungo il percorso della mostra, come Pascoli, D'Annunzio, Neruda, Dino Campana; e dal verismo di Verga si può fare proprio una chiave di lettura di questa mostra. Una quotidianità che gioca sull'ambivalente posizione sociale delle donne: popolane e borghesi. Ma anche le contadine vengono nobilitate dalla centralità che viene attribuita al loro lavoro nei campi. Una lunga passeggiata attraverso quei decenni, che presto diventeranno modernità, sviluppo e avranno ritmi più frenetici e altre tematiche nell'arte.
L'abbondanza dei quadri esposti è notevole: 86 opere di artisti vari, che la dott.sa Emanuela Angiuli, curatrice della mostra, ha voluto fortemente che fossero uniti per la prima volta. Come in precedenti esposizioni, "L'odore della luce" ha goduto della preziosa collaborazione con la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze. La mostra è stata realizzata con il considerevole contributo del Comune di Barletta, in collaborazione con l'Assessorato al Mediterraneo, cultura e turismo della Regione Puglia, la Provincia di Barletta-Andria-Trani, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Presenti opere del gruppo dei macchiaioli toscani, dei pittori lombardi, veneti, ticinesi, napoletani, abruzzesi, con firme come Signorini, Lega, Cannicci, Gioli, Boldini, De Nittis, Corcos, Pellizza da Volpedo, i dipinti di pittori meno noti, ma non di minore spessore artistico: Rossi, Chiesa, Tito, Irolli, Joris.
Ancora una volta è la pittura a registrare immagini e momenti della storia e delle condizioni nelle quali si esprime il mondo della provincia, con le tecniche dei macchiaioli e quella divisionista, in cui pittori come Rossi, Nomellini e Ancillotti sono riusciti a dare una loro immagine della realtà.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 5 maggio al 19 agosto, assumendo un particolare merito: l'aver saputo mettere insieme artisti famosi, come Pellizza da Volpedo, ad altri poco conosciuti ai più, riuscendo nell'intento di ricreare le atmosfere, i luoghi e le figure che questo periodo storico ha prodotto attraverso l'ingegno di coloro che possiamo definire i pittori della luce. Essa offre "una visione dei tanti mondi che nel tempo lungo di oltre un secolo, hanno fondato le sensibilità culturali che ancora ci appartengono,dalle quali ricaviamo emozioni, riflessioni, sentimenti" ha affermato nel comunicato il Presidente della Regione, Nichi Vendola.
La mostra propone quattro sezioni tematiche: sentimenti, i lavori del giorno, prati e giardini, confidenze. Suggestiva già nel titolo, la mostra vuole rappresentare un momento storico denso di vicende, politiche e non, rendendo proprio le donne una metafora di tutti questi cambiamenti, nella politica, nella cultura, nella storia, nell'arte. Viene narrata in questi squarci di vita, l'estetica di un'Italia postrisorgimentale, un'Italia all'aria aperta delle campagne abitate soprattutto dalle donne e dai bambini. Tuttavia altri protagonisti risultano essere la vita quotidiana e la luce, fatta di riflessi e giochi di trasparenze che inscena delle poesie, come quelle dei grandi poeti e scrittori di quel periodo, richiamati con iscrizioni lungo il percorso della mostra, come Pascoli, D'Annunzio, Neruda, Dino Campana; e dal verismo di Verga si può fare proprio una chiave di lettura di questa mostra. Una quotidianità che gioca sull'ambivalente posizione sociale delle donne: popolane e borghesi. Ma anche le contadine vengono nobilitate dalla centralità che viene attribuita al loro lavoro nei campi. Una lunga passeggiata attraverso quei decenni, che presto diventeranno modernità, sviluppo e avranno ritmi più frenetici e altre tematiche nell'arte.
L'abbondanza dei quadri esposti è notevole: 86 opere di artisti vari, che la dott.sa Emanuela Angiuli, curatrice della mostra, ha voluto fortemente che fossero uniti per la prima volta. Come in precedenti esposizioni, "L'odore della luce" ha goduto della preziosa collaborazione con la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze. La mostra è stata realizzata con il considerevole contributo del Comune di Barletta, in collaborazione con l'Assessorato al Mediterraneo, cultura e turismo della Regione Puglia, la Provincia di Barletta-Andria-Trani, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Presenti opere del gruppo dei macchiaioli toscani, dei pittori lombardi, veneti, ticinesi, napoletani, abruzzesi, con firme come Signorini, Lega, Cannicci, Gioli, Boldini, De Nittis, Corcos, Pellizza da Volpedo, i dipinti di pittori meno noti, ma non di minore spessore artistico: Rossi, Chiesa, Tito, Irolli, Joris.
Ancora una volta è la pittura a registrare immagini e momenti della storia e delle condizioni nelle quali si esprime il mondo della provincia, con le tecniche dei macchiaioli e quella divisionista, in cui pittori come Rossi, Nomellini e Ancillotti sono riusciti a dare una loro immagine della realtà.