«L'Italia deve tornare a riappropriarsi della sua identità»
Il giornalista Pietrangelo Buttafuoco supporta la candidata Stella Mele. Incontro pre-elettorale nel comitato de "La Destra"
domenica 17 febbraio 2013
L'aveva definita la "Marine Le Pen d'Italia" sulle pagine di Panorama, ravvisando in lei la stessa spontanea caparbietà politica. Così scrisse Pietrangelo Buttafuoco di Stella Mele, candidata barlettana alle prossime elezioni politiche per la Camera dei Deputati. Il giornalista, ultimamente coinvolto in una difficile liaison lavorativa con la rivista della Mondadori, è stato ospite del comitato elettorale de "La Destra" nella serata di ieri per un incontro dal titolo "C'é un'Italia inDESTRuttibile".
«C'é ancora un'Italia che crede nella forza del proprio popolo, nei propri valori. Il popolo deve tornare a riappropriarsi delle istanze del proprio territorio». Queste le parole di Stella Mele, per introdurre l'intervento di Buttafuoco, giornalista dalla personalità pasionaria che rimpiange i tempi della sua militanza e partecipazione attiva alla politica: «Dobbiamo pensare a ricostruire insieme l'Italia per farle riconquistare la sua sovranità, liberandola dalle logiche anti-italiane, dalla sudditanza alle politiche estere e riportardola alla sua identità forte e giovane». Non trascura un accenno critico all'attuale situazione della destra italiana, frammentata e indebolita da una serie di pesanti «tradimenti» - come lui stesso li definisce. Ecco perché aggiunge: «Dal dopoguerra sino ad oggi in Italia si è persa l'idea di riconoscersi in una comunità coesa. [...] E' inaudito che adesso ci si trovi separati nell'attuale molteplicità di sigle partitiche». La speranza per Buttafuoco, siciliano di nascita e di carattere, è tornare a riconoscersi nell'identitá comune del Mediterraneo, «alveo naturale in cui riusciamo a essere al tempo stesso centrali e di confine».
La riflessione è anche più ampia, con parole di generoso ottimismo per la nazione che con la destra si dovrebbe costruire: «L'Italia da formare e offrire alle giovani generazioni è un paese dove il lavoro dovrà essere forte di frutti concreti, e non solo di assistenzialismo». La critica è poi alla criminalità organizzata, alla burocrazia lenta, alla chiusura di risorse delle banche soprattutto per i giovani imprenditori, alla depauperizzazione del patrimonio degli italiani: «Non servono inchieste giornalistiche, basta guardare nelle nostre case per accorgersi della povertà dell'Italia».
«C'é ancora un'Italia che crede nella forza del proprio popolo, nei propri valori. Il popolo deve tornare a riappropriarsi delle istanze del proprio territorio». Queste le parole di Stella Mele, per introdurre l'intervento di Buttafuoco, giornalista dalla personalità pasionaria che rimpiange i tempi della sua militanza e partecipazione attiva alla politica: «Dobbiamo pensare a ricostruire insieme l'Italia per farle riconquistare la sua sovranità, liberandola dalle logiche anti-italiane, dalla sudditanza alle politiche estere e riportardola alla sua identità forte e giovane». Non trascura un accenno critico all'attuale situazione della destra italiana, frammentata e indebolita da una serie di pesanti «tradimenti» - come lui stesso li definisce. Ecco perché aggiunge: «Dal dopoguerra sino ad oggi in Italia si è persa l'idea di riconoscersi in una comunità coesa. [...] E' inaudito che adesso ci si trovi separati nell'attuale molteplicità di sigle partitiche». La speranza per Buttafuoco, siciliano di nascita e di carattere, è tornare a riconoscersi nell'identitá comune del Mediterraneo, «alveo naturale in cui riusciamo a essere al tempo stesso centrali e di confine».
La riflessione è anche più ampia, con parole di generoso ottimismo per la nazione che con la destra si dovrebbe costruire: «L'Italia da formare e offrire alle giovani generazioni è un paese dove il lavoro dovrà essere forte di frutti concreti, e non solo di assistenzialismo». La critica è poi alla criminalità organizzata, alla burocrazia lenta, alla chiusura di risorse delle banche soprattutto per i giovani imprenditori, alla depauperizzazione del patrimonio degli italiani: «Non servono inchieste giornalistiche, basta guardare nelle nostre case per accorgersi della povertà dell'Italia».