L'auditorium in via Trento: un lavoro incompiuto
«Un luogo simbolo per la città, per lo sviluppo del quartiere Borgovilla-Tempio»
martedì 21 dicembre 2021
«Qualche giorno fa è venuto a mancare don Donato Lionetti. Il suo nome è legato a doppio filo alla chiesa della Sacra Famiglia. Ricordando don Donato non possiamo non pensare, riflettere su ciò che è successo (o meglio: ciò che non è successo) all'Auditorium di via Trento, appunto l'ex Chiesa della Sacra Famiglia» commenta così Ing. Franco Dimiccoli. «Si tratta di uno dei pochissimi spazi pubblici in quella vasta parte di città, al di là della ferrovia, per eventi culturali e non solo. Un lungo iter amministrativo, alcuni anni fa, ha condotto alla acquisizione da parte del Comune e alla ristrutturazione di quell'immobile.
Durante l'amministrazione Cannito di quell'Auditorium si sono perse le tracce: nessuna notizia, non pervenuto. Non è stato aperto, non è stato inaugurato. È significativo che, quando è venuto alcuni giorni fa ad "ascoltare"la città, persino il Presidente della Regione Michele Emiliano abbia scelto (o qualcuno ha scelto per lui), evidentemente per mancanza di alternative, lo spazio di una parrocchia. Mentre l'auditorium di via Trento, che non è più della Chiesa, ma del Comune, ergo luogo laico e a disposizione dei cittadini, giace dimenticato e inutilizzato.
Si tratta di un luogo simbolo di quella parte di città, dello sviluppo del quartiere Borgovilla-Tempio, oggi a tutti gli effetti il cuore della porzione di Barletta più giovane e più popolosa. Questa vicenda, aver lasciato incompiuto un processo già avviato, dimostra, ancora una volta, una mancanza di visione e soprattutto di capacità di progettazione, una tara della nostra politica locale. Molti anni fa Francesco Rutelli, alla fine del proprio mandato da Sindaco di Roma, sostenne che, per governare Roma, fossero necessari 100 Sindaci.
Ovvero una intelligenza diffusa, un intellettuale collettivo, che coprisse tutti i quartieri della Capitale attraverso antenne e sentinelle per avviare e concludere iter progettuali complessi. La vicenda dell'auditorium di via Trento, della ex chiesa della Sacra Famiglia, ci suggerisce qualcosa di simile: mappare i bisogni di ogni porzione della città; seguire l'iter dei progetti; formare una classe dirigente diffusa all'altezza delle sfide che abbiamo davanti a noi».
Durante l'amministrazione Cannito di quell'Auditorium si sono perse le tracce: nessuna notizia, non pervenuto. Non è stato aperto, non è stato inaugurato. È significativo che, quando è venuto alcuni giorni fa ad "ascoltare"la città, persino il Presidente della Regione Michele Emiliano abbia scelto (o qualcuno ha scelto per lui), evidentemente per mancanza di alternative, lo spazio di una parrocchia. Mentre l'auditorium di via Trento, che non è più della Chiesa, ma del Comune, ergo luogo laico e a disposizione dei cittadini, giace dimenticato e inutilizzato.
Si tratta di un luogo simbolo di quella parte di città, dello sviluppo del quartiere Borgovilla-Tempio, oggi a tutti gli effetti il cuore della porzione di Barletta più giovane e più popolosa. Questa vicenda, aver lasciato incompiuto un processo già avviato, dimostra, ancora una volta, una mancanza di visione e soprattutto di capacità di progettazione, una tara della nostra politica locale. Molti anni fa Francesco Rutelli, alla fine del proprio mandato da Sindaco di Roma, sostenne che, per governare Roma, fossero necessari 100 Sindaci.
Ovvero una intelligenza diffusa, un intellettuale collettivo, che coprisse tutti i quartieri della Capitale attraverso antenne e sentinelle per avviare e concludere iter progettuali complessi. La vicenda dell'auditorium di via Trento, della ex chiesa della Sacra Famiglia, ci suggerisce qualcosa di simile: mappare i bisogni di ogni porzione della città; seguire l'iter dei progetti; formare una classe dirigente diffusa all'altezza delle sfide che abbiamo davanti a noi».