«L'anticipazione dei saldi invernali al 3 gennaio è una misura inutile»

Partiti ieri i saldi in Puglia, pessimismo di Confesercenti e Codacons

domenica 4 gennaio 2015
Presi dalle diverse emergenze tra fine anno 2014 ed inizio anno 2015 ci si è dimenticati che la Regione Puglia ha scelto di anticipare i saldi invernali dal 5 al 3 gennaio. Da ieri, come da regola, tutte le vetrine commerciali dei comuni pugliesi riportano l'indicazione dei saldi e dei ribassi. L'anticipo immaginato per ridare ossigeno e per sfruttare al meglio un weekend completo come quello proprio del 3 e 4 gennaio. Ad aprire la stagione degli sconti, in realtà, sono state Basilicata e Campania già ieri anche se i risultati e le stime delle associazioni di categoria restano piuttosto drammatiche.

Il denominatore comune è quello del pessimismo su un possibile rilancio del settore con una novità rilevante, segnalano le associazioni: oltre alla crisi, oggi gli italiani trovano sempre più dimestichezza con lo shopping on line, se non altro per gli sconti sostanziosi che garantisce in alcuni casi. Secondo Confesercenti, infatti, la spesa media per i saldi dovrebbe attestarsi sui 150 euro, anche grazie ai consumi dei turisti, che negli ultimi anni hanno rivestito un ruolo sempre più importante nei bilanci del commercio di fine stagione. «Le vendite di Natale - spiega l'associazione - sono state sottotono: il volume è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2013, ma lo scontrino medio ha registrato un'ulteriore flessione. Per questo i saldi invernali di quest'anno sono molto attesi: i commercianti partiranno subito con sconti importanti, nella speranza di invertire il trend». Anche perché le vendite di fine stagione valgono circa il 20% dei fatturati annui dei negozi.

Particolarmente scettico, invece, è il Codacons, secondo cui «l'anticipazione dei saldi invernali al 3 gennaio è una misura inutile, che non influirà in alcun modo sugli acquisti degli italiani per gli sconti di fine stagione. La spesa non supererà i 184 euro a famiglia e solo un nucleo famigliare su tre farà compere». Per Adusbef e Federconsumatori il giro di affari complessivo dei saldi si attesterà a 1,61 miliardi di euro mentre l'Adiconsum dice: «Sempre di più - viene messo in evidenza - i consumatori acquistano direttamente sul web e durante tutto l'anno con sconti che raggiungono anche il 70-80 per cento. Sono 16 milioni gli italiani che nell'ultimo anno hanno acquistato su internet, per un giro d'affari di circa 13 miliardi». Dal 2008 al 2013 la spesa media annua di una famiglia di 3 componenti per calzature e abbigliamento, secondo l'Unione nazionale consumatori, è passata da 2.353 a 1.636 euro, con un calo di 717 euro, pari al 30,47%.