Indagine sulla Cementeria, Cascella: «Serve tutelare il pubblico interesse»
«Il Comune intraprenderà tutte le misure necessarie»
giovedì 7 gennaio 2016
20.05
In merito al procedimento della magistratura sulla gestione dell'impianto di incenerimento dei rifiuti della Cementeria di Barletta, si riporta di seguito una dichiarazione del sindaco Pasquale Cascella. «È da seguire con scrupolosa attenzione l'indagine aperta dalla magistratura per reati particolarmente sensibili, quali quelli di cooperazione in disastro ambientale colposo e concorso in falso e abuso d'ufficio, nei confronti dei rappresentanti di imprese private e di funzionari e tecnici della Provincia, della Regione e dell'ARPA per il rilascio nel 2011 della Valutazione di Impatto Ambientale per lo smaltimento di rifiuti speciali nella Cementeria di Barletta che sarebbe oltre i limiti di legge anche in considerazione della collocazione dell'impianto a ridosso di insediamenti residenziali.
È il caso di notare che l'indagine giudiziaria interviene a margine di una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia che aveva già respinto una richiesta dell'azienda di incrementare il quantitativo massimo giornaliero di utilizzo del combustibile da rifiuto, che in questo caso aveva visto l'opposizione sia della Regione e della Provincia sia del Comune di Barletta. Nel costituirsi a giudizio rispetto al controricorso dell'azienda, il Comune di Barletta ha sostenuto l'esigenza di una nuova procedura di autorizzazione ambientale fondata su una valutazione degli effetti sull'ambiente dell'uso di rifiuti speciali. Questa posizione resta ferma, e sarà fatta valere in ogni sede giudiziaria. Parallelamente al procedimento della magistratura, rispetto al quale il Comune è pronto a intraprendere tutte le misure che ne dovessero conseguire, l'occasione è preziosa per una riflessione che coinvolga tutti i soggetti interessati – istituzioni pubbliche, imprese, associazioni ambientaliste – nell'affrontare risolutamente gli effetti diretti e indiretti di attività produttive che, per la loro collocazione nell'area urbana, rischiano sempre più di mettere a repentaglio la qualità della vita in città.
Le norme europee, nazionali, regionali e locali, insieme alle nuove tecnologie, mettono in campo opzioni innovative e anche economicamente sostenibili per garantire un sempre più elevato livello di tutela della salute umana e dell'ambiente. È il momento di convergere tutti nella ricerca di soluzioni che, al di là dell'interpretazione delle norme e degli atti amministrativi, tutelino il pubblico interesse allo sviluppo sostenibile».
È il caso di notare che l'indagine giudiziaria interviene a margine di una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia che aveva già respinto una richiesta dell'azienda di incrementare il quantitativo massimo giornaliero di utilizzo del combustibile da rifiuto, che in questo caso aveva visto l'opposizione sia della Regione e della Provincia sia del Comune di Barletta. Nel costituirsi a giudizio rispetto al controricorso dell'azienda, il Comune di Barletta ha sostenuto l'esigenza di una nuova procedura di autorizzazione ambientale fondata su una valutazione degli effetti sull'ambiente dell'uso di rifiuti speciali. Questa posizione resta ferma, e sarà fatta valere in ogni sede giudiziaria. Parallelamente al procedimento della magistratura, rispetto al quale il Comune è pronto a intraprendere tutte le misure che ne dovessero conseguire, l'occasione è preziosa per una riflessione che coinvolga tutti i soggetti interessati – istituzioni pubbliche, imprese, associazioni ambientaliste – nell'affrontare risolutamente gli effetti diretti e indiretti di attività produttive che, per la loro collocazione nell'area urbana, rischiano sempre più di mettere a repentaglio la qualità della vita in città.
Le norme europee, nazionali, regionali e locali, insieme alle nuove tecnologie, mettono in campo opzioni innovative e anche economicamente sostenibili per garantire un sempre più elevato livello di tutela della salute umana e dell'ambiente. È il momento di convergere tutti nella ricerca di soluzioni che, al di là dell'interpretazione delle norme e degli atti amministrativi, tutelino il pubblico interesse allo sviluppo sostenibile».