Il «rischio calcolato» di Barletta, ancora assembramenti in centro
Decine i ragazzi riversi nel centro storico al di fuori dei locali che normalmente ospitano la movida barlettana
domenica 17 maggio 2020
20.35
«Affrontiamo un rischio calcolato, ma dobbiamo ripartire». Le ha introdotte così il Premier Giuseppe Conte le misure che, a partire da domani, regoleranno la nostra nuova "normalità".
Chissà se il Governo ha calcolato anche il tasso di irresponsabilità che attanaglia molti cittadini, non solo (purtroppo) della città di Barletta. Non vorremmo farlo, ma siamo costretti a documentare ancora una volta atteggiamenti che con il senso di responsabilità non hanno nulla a che vedere.
Decine, anche questa sera, i ragazzi riversi nel centro storico al di fuori dei locali che normalmente ospitano la movida barlettana. Così, mentre domani bar e ristoranti dovranno ridurre drasticamente il numero di coperti per garantire la distanza interpersonale di almeno un metro, sono in tanti a fingere che il problema non riguardi anche loro.
La "Fase 2" affida una porzione importante delle sorti dell'intero Paese alla responsabilità personale di ciascuno e, ad ogni modo, non deroga in alcun modo al divieto di assembramenti e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
«Raccomandiamo di portare sempre la mascherina – ha aggiunto ieri sera il Presidente del Consiglio dei Ministri – di indossarla sempre al chiuso, e anche all'aperto se c'è il rischio o l'impossiblità di rispettare le distanze». Consigli che a Barletta non hanno trovato terreno fertile.
Se è vero che l'indignazione alla visione di queste immagini è costante, cresce allo stesso modo l'intolleranza alle restrizioni, come se il basso tasso di contagi nei nostri territori renda i cittadini immuni da qualsiasi virus, anche da quello del buon senso.
Chissà se il Governo ha calcolato anche il tasso di irresponsabilità che attanaglia molti cittadini, non solo (purtroppo) della città di Barletta. Non vorremmo farlo, ma siamo costretti a documentare ancora una volta atteggiamenti che con il senso di responsabilità non hanno nulla a che vedere.
Decine, anche questa sera, i ragazzi riversi nel centro storico al di fuori dei locali che normalmente ospitano la movida barlettana. Così, mentre domani bar e ristoranti dovranno ridurre drasticamente il numero di coperti per garantire la distanza interpersonale di almeno un metro, sono in tanti a fingere che il problema non riguardi anche loro.
La "Fase 2" affida una porzione importante delle sorti dell'intero Paese alla responsabilità personale di ciascuno e, ad ogni modo, non deroga in alcun modo al divieto di assembramenti e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
«Raccomandiamo di portare sempre la mascherina – ha aggiunto ieri sera il Presidente del Consiglio dei Ministri – di indossarla sempre al chiuso, e anche all'aperto se c'è il rischio o l'impossiblità di rispettare le distanze». Consigli che a Barletta non hanno trovato terreno fertile.
Se è vero che l'indignazione alla visione di queste immagini è costante, cresce allo stesso modo l'intolleranza alle restrizioni, come se il basso tasso di contagi nei nostri territori renda i cittadini immuni da qualsiasi virus, anche da quello del buon senso.