Il punto sull'istituto Fermi-Nervi-Cassandro di Barletta, la nota del gruppo Insieme per la Bat
«Lodispoto si chiede letteralmente che fine abbia fatto il finanziamento di 600.000€»
lunedì 17 febbraio 2020
11.12
«Ascoltiamo con stupore ed altrettanta curiosità le affermazioni del presidente della Provincia Bernardo Lodispoto che si chiede letteralmente "che fine abbia fatto il finanziamento di 600.000 euro" destinato dalla Regione Puglia ad interventi di miglioramento dell'istituto Fermi Nervi Cassandro di Barletta. Probabilmente al presidente, neo insediato nell'amministrazione provinciale, non sono state fornite tutte le documentazioni utili per potere a fare delle affermazioni compiute e precise. È quindi il caso di ricostruire puntualmente la vicenda di cui egli stesso parla nel comunicato ma appunto parzialmente» scrivono i consiglieri provinciali BAT del gruppo Insieme per la Bat: Mino Albore, Luigi Antonucci, Pasquale Detoma, Giuseppe Di Paola e Massimiliano Bevilacqua.
«Il finanziamento in questione era stato richiesto alla Regione Puglia dall'amministrazione provinciale nel 2012 e finalizzato ad interventi di miglioramento del complesso del Polivalente e per le tre scuole Fermi - Nervi - Cassandro; nel 2015, sotto l'amministrazione del presidente provinciale Francesco Spina (eletto con amministrazione di centro destra e subito dopo transitato alla corte di Emiliano), in esito ad alcune esigenze sentitamente rappresentate dalla popolazione e della dirigenza scolastica del Polivalente e delle scuole limitrofe, dopo un puntuale attento incontro in conferenza di servizi con la locale Prefettura, alla presenza anche dell'Ufficio Scolastico Regionale, fu stabilito di destinare quel finanziamento alla costruzione di nuovi laboratori, per realizzare appunto nuovi spazi utilizzabili dagli studenti. Il finanziamento come ben precisato dallo stesso presidente Lodispoto è ancora disponibile per le esigenze che nel frattempo, con i mutamenti demografici, con la diminuzione della popolazione scolastica, con la nuova didattica e con le diverse preferenze degli studenti, sono ovviamente cambiate. Non vi è affatto da chiedersi quindi perché la destinazione delle risorse sia mutata, in quanto questo cambio di destinazione delle stesse risulta da documenti ben presenti agli atti della provincia; e come precisato le risorse ci sono e possono quindi essere immediatamente utilizzate.
Cosi come non si comprende l'interrogativo del presidente Lodispoto in ordine alla mancata presentazione delle schede finalizzate a finanziamenti per l'edilizia scolastica da parte della provincia nell'anno 2018: anno in cui giova rammentare che il consiglio provinciale era costituito esclusivamente dei sindaci del territorio, e non da consiglieri eletti (né con l'elezione di primo grado né di secondo grado). Lo stesso Lodispoto era componente di quel consiglio provinciale e dovrebbe ricordare se e quando quelle schede siano state presentate o no... Il compito di vigilanza che è richiesto oggi al Consiglio Provinciale era tale e quale in quella consiliatura e piuttosto che porsi interrogativi Lodispoto dovrebbe lui per primo dare risposte. Resta invece aperta ancora la questione della realizzazione di un nuovo edificio scolastico nella zona periferica di Barletta, che consentirebbe di dismettere strutture ormai non più recuperabili e comunque in ogni caso una più funzionale allocazione della popolazione scolastica: una scuola per la cui costruzione i cittadini di Barletta hanno versato 800.000 euro, che furono utili all'allora provincia di Bari per l'acquisto del terreno su cui l'edificio sarebbe sorto, e che ora è edificato in parte ed abbandonato al degrado e bersaglio dei vandali. La città metropolitana di Bari (ex provincia di Bari, amministrata da tempo dal PD) (Decaro assente) ha proposto alla Provincia Bat di accollarsi il mutuo per la realizzazione dell'immobile e non si comprende perché i cittadini della Bat debbano pagare per un bene che è nel patrimonio della Città Metropolitana, appaltato dalla Città' Metropolitana e delle cui sorti e vicende la Bat è stata finora suo malgrado tenuta estranea. La Città Metropolitana già da alcuni mesi si è resa disponibile a terminare i lavori e ad assumersene l'onere; ma ad oggi nessun provvedimento risolutivo in questo senso è stato comunicato al consiglio provinciale ed alla cittadinanza. Così come resta aperta anche la richiesta di una nuova scuola superiore a Canosa, più volte sollecitata dal territorio ed anch'essa bandita dalla Città Metropolitana (già provincia di Bari) e di cui non vi è traccia della prima pietra.
Al netto del rintracciare i documenti per ricostruire la realtà dei fatti, vi è chiara e sentita l'esigenza del territorio e soprattutto dei giovani studenti; per questo al netto delle dichiarazioni e di questo dovuto confronto, siamo disponibili ad operare accanto al Presidente Lodispoto per far si che la Provincia possa assicurare sempre migliori servizi. A questo compito ci hanno chiamato le rispettive comunità, e per questo compito ci siamo e saremo sempre».
«Il finanziamento in questione era stato richiesto alla Regione Puglia dall'amministrazione provinciale nel 2012 e finalizzato ad interventi di miglioramento del complesso del Polivalente e per le tre scuole Fermi - Nervi - Cassandro; nel 2015, sotto l'amministrazione del presidente provinciale Francesco Spina (eletto con amministrazione di centro destra e subito dopo transitato alla corte di Emiliano), in esito ad alcune esigenze sentitamente rappresentate dalla popolazione e della dirigenza scolastica del Polivalente e delle scuole limitrofe, dopo un puntuale attento incontro in conferenza di servizi con la locale Prefettura, alla presenza anche dell'Ufficio Scolastico Regionale, fu stabilito di destinare quel finanziamento alla costruzione di nuovi laboratori, per realizzare appunto nuovi spazi utilizzabili dagli studenti. Il finanziamento come ben precisato dallo stesso presidente Lodispoto è ancora disponibile per le esigenze che nel frattempo, con i mutamenti demografici, con la diminuzione della popolazione scolastica, con la nuova didattica e con le diverse preferenze degli studenti, sono ovviamente cambiate. Non vi è affatto da chiedersi quindi perché la destinazione delle risorse sia mutata, in quanto questo cambio di destinazione delle stesse risulta da documenti ben presenti agli atti della provincia; e come precisato le risorse ci sono e possono quindi essere immediatamente utilizzate.
Cosi come non si comprende l'interrogativo del presidente Lodispoto in ordine alla mancata presentazione delle schede finalizzate a finanziamenti per l'edilizia scolastica da parte della provincia nell'anno 2018: anno in cui giova rammentare che il consiglio provinciale era costituito esclusivamente dei sindaci del territorio, e non da consiglieri eletti (né con l'elezione di primo grado né di secondo grado). Lo stesso Lodispoto era componente di quel consiglio provinciale e dovrebbe ricordare se e quando quelle schede siano state presentate o no... Il compito di vigilanza che è richiesto oggi al Consiglio Provinciale era tale e quale in quella consiliatura e piuttosto che porsi interrogativi Lodispoto dovrebbe lui per primo dare risposte. Resta invece aperta ancora la questione della realizzazione di un nuovo edificio scolastico nella zona periferica di Barletta, che consentirebbe di dismettere strutture ormai non più recuperabili e comunque in ogni caso una più funzionale allocazione della popolazione scolastica: una scuola per la cui costruzione i cittadini di Barletta hanno versato 800.000 euro, che furono utili all'allora provincia di Bari per l'acquisto del terreno su cui l'edificio sarebbe sorto, e che ora è edificato in parte ed abbandonato al degrado e bersaglio dei vandali. La città metropolitana di Bari (ex provincia di Bari, amministrata da tempo dal PD) (Decaro assente) ha proposto alla Provincia Bat di accollarsi il mutuo per la realizzazione dell'immobile e non si comprende perché i cittadini della Bat debbano pagare per un bene che è nel patrimonio della Città Metropolitana, appaltato dalla Città' Metropolitana e delle cui sorti e vicende la Bat è stata finora suo malgrado tenuta estranea. La Città Metropolitana già da alcuni mesi si è resa disponibile a terminare i lavori e ad assumersene l'onere; ma ad oggi nessun provvedimento risolutivo in questo senso è stato comunicato al consiglio provinciale ed alla cittadinanza. Così come resta aperta anche la richiesta di una nuova scuola superiore a Canosa, più volte sollecitata dal territorio ed anch'essa bandita dalla Città Metropolitana (già provincia di Bari) e di cui non vi è traccia della prima pietra.
Al netto del rintracciare i documenti per ricostruire la realtà dei fatti, vi è chiara e sentita l'esigenza del territorio e soprattutto dei giovani studenti; per questo al netto delle dichiarazioni e di questo dovuto confronto, siamo disponibili ad operare accanto al Presidente Lodispoto per far si che la Provincia possa assicurare sempre migliori servizi. A questo compito ci hanno chiamato le rispettive comunità, e per questo compito ci siamo e saremo sempre».