Il “pasticcio” della scuola di zona Patalini
Il parere di Francesco Ventola, consigliere regionale ed ex presidente della Provincia Bat
mercoledì 5 luglio 2017
«E' inutile girare intorno ai problemi veri. Il tempo sembra ingrandirli ma ci vuole davvero poco. C'è soprattutto un problema di carattere amministrativo agevolmente risolvibile. Ci vuole solo la concreta volontà politica per adottare atti amministrativi che definiscano correttamente gli aspetti giuridici relativi a proprietà e diritti di superficie, non servono risorse economiche o impegni tecnici complicati. Sia prima ma soprattutto dopo il mio incarico di Presidente della Provincia – era in carica il Presidente facente funzioni Beppe Corrado -, ho chiesto personalmente e con insistenza al sindaco di Bari e Presidente dell'Area Metropolitana di Bari De Caro, la soluzione dei problemi della Scuola di Barletta, così come l'avvio dei lavori dell'Istituto previsto a Canosa. Si trattava e si tratta di lavori già finanziati per i quali stranamente sembra non ci sia nessuna volontà politica di andare avanti». E' quanto scrive in un intervento Francesco Ventola, consigliere regionale ed ex presidente della Provincia Bat.
«Credo che il territorio, ma ancor di più i Consiglieri regionali e le Amministrazioni comunali magari politicamente più vicini a De Caro, facciano dare seguito a quanto già deliberato. Infatti occorre solo proseguire quanto già deciso illo tempore; successivamente nessun atto di revoca o altro è nel frattempo intervenuto rispetto alle gare esperite in precedenza. Per il completamento dei lavori dell'istituto di Barletta ci vuole davvero poco. Per quello di Canosa, invece, fatte le campagne di scavo, rifatto il progetto, conseguite tutte le autorizzazioni, la Città metropolitana di Bari, che ha stipulato il contratto con Banca Intesa, non ha più dato corso ai lavori. E' chiaro, a giustificazione dell'accaduto, molta confusione è stata provocata dal caos sulla sorte delle Province. La nostra l'ha subita di più perché da poco costituita ed erano ancora in corso, quindi, gli accordi istituzionali sulle reciproche competenze e sui trasferimenti correlati di risorse, procedure ecc.
Al di là di tutto questo, fuori discusione è che i contratti vanno onorati. Se la Città Metropolitana ha difficoltà o dubbi su tali interventi, abbia il coraggio di revocarli, piuttosto che lasciare tutto nel limbo. Oguno si assumerà le sue repsonsabilità. Per quanto mi riguarda, ritengo che tutto possa andare avanti senza accrescere gli intoppi. Al fine lavori, l'opera passerà in consegna alla Provincia di Barletta Andria Trani che pagherà le rate previste. Come? Alleggerendosi dei fitti che già paga ai privati per fronteggiare i bisogni di spazi scolastici. Il servizio offerto alle comunità interessate lo merita. Per condividere questo percorso, basterebbe un incontro, questa è la mia proposta che formalizzerò scrivendo ai Presidenti De Caro e Giorgino, tra le figure istituzionali del nostro territorio, della Provincia Bat e dell'Area metropolitana, così da definire una volta per tutte questa questione. Abbiamo fatto tanto per superare di volta in volta i problemi emergenti. Anche come sindaco di Canosa mi adoperai individuando l'area su cui edificare il plesso programmato dall'allora Provincia di Bari, per non dare alibi a nessuno.
La mia proposta richiede solo atti di buona volontà e responsabilità. Gli interventi su Barletta e Canosa devono essere completati. E' una annosa questione che lascia tutti un po' basiti. Dopo tanto lavoro fatto, i danni della riforma Renzi-Del Rio non possono pregiudicare oltremodo il nostro territorio» conclude Ventola.
«Credo che il territorio, ma ancor di più i Consiglieri regionali e le Amministrazioni comunali magari politicamente più vicini a De Caro, facciano dare seguito a quanto già deliberato. Infatti occorre solo proseguire quanto già deciso illo tempore; successivamente nessun atto di revoca o altro è nel frattempo intervenuto rispetto alle gare esperite in precedenza. Per il completamento dei lavori dell'istituto di Barletta ci vuole davvero poco. Per quello di Canosa, invece, fatte le campagne di scavo, rifatto il progetto, conseguite tutte le autorizzazioni, la Città metropolitana di Bari, che ha stipulato il contratto con Banca Intesa, non ha più dato corso ai lavori. E' chiaro, a giustificazione dell'accaduto, molta confusione è stata provocata dal caos sulla sorte delle Province. La nostra l'ha subita di più perché da poco costituita ed erano ancora in corso, quindi, gli accordi istituzionali sulle reciproche competenze e sui trasferimenti correlati di risorse, procedure ecc.
Al di là di tutto questo, fuori discusione è che i contratti vanno onorati. Se la Città Metropolitana ha difficoltà o dubbi su tali interventi, abbia il coraggio di revocarli, piuttosto che lasciare tutto nel limbo. Oguno si assumerà le sue repsonsabilità. Per quanto mi riguarda, ritengo che tutto possa andare avanti senza accrescere gli intoppi. Al fine lavori, l'opera passerà in consegna alla Provincia di Barletta Andria Trani che pagherà le rate previste. Come? Alleggerendosi dei fitti che già paga ai privati per fronteggiare i bisogni di spazi scolastici. Il servizio offerto alle comunità interessate lo merita. Per condividere questo percorso, basterebbe un incontro, questa è la mia proposta che formalizzerò scrivendo ai Presidenti De Caro e Giorgino, tra le figure istituzionali del nostro territorio, della Provincia Bat e dell'Area metropolitana, così da definire una volta per tutte questa questione. Abbiamo fatto tanto per superare di volta in volta i problemi emergenti. Anche come sindaco di Canosa mi adoperai individuando l'area su cui edificare il plesso programmato dall'allora Provincia di Bari, per non dare alibi a nessuno.
La mia proposta richiede solo atti di buona volontà e responsabilità. Gli interventi su Barletta e Canosa devono essere completati. E' una annosa questione che lascia tutti un po' basiti. Dopo tanto lavoro fatto, i danni della riforma Renzi-Del Rio non possono pregiudicare oltremodo il nostro territorio» conclude Ventola.