Il Comune va a pescare dalla Provincia personale da reclutare

Dipendenti per il Settore Servizi Sociali e Vigilanza

venerdì 16 ottobre 2015
Sono pubblicate all'albo pretorio dell'Ente due determinazioni dirigenziali del settore Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane con le quali l'Amministrazione comunale, tenendo conto della complessa evoluzione del quadro normativo collegato alla riforma delle Province e al riassetto del personale in servizio a tempo indeterminato, intende sopperire alla carenza di figure specifiche nei settori Servizi Sociali e Vigilanza, rispettando il programma del fabbisogno triennale delle assunzioni 2015-2017 approvato dalla Giunta con le delibere n. 21 e n. 50 rispettivamente del 5 febbraio e del 13 marzo scorsi.
In particolare, con la determinazione n. 1296 del 21 settembre 2015 è stata attivata la procedura di avvalimento, destinata esclusivamente al personale della polizia provinciale degli enti di area vasta, per l'utilizzo presso il Comune di Barletta di tre agenti di polizia municipale di categoria "C" per l'anno in corso e tre per il 2016, nonché di uno specialista di vigilanza di categoria "D" (equivalente di fatto al ruolo di vicecomandante della polizia municipale).

Il provvedimento, nel rispetto dei vigenti vincoli di finanza pubblica in materia di assunzioni a tempo indeterminato, tiene conto di quanto disposto dal Decreto Legge n. 78 del 2015 nell'ambito del riassetto istituzionale delle Province, che consente al personale appartenente ai corpi e ai servizi di polizia provinciale di transitare nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale. Con la determinazione n. 1389 del 7 ottobre 2015 è stata invece attivata la procedura di mobilità volontaria, destinata esclusivamente al personale delle Province e della Città metropolitane, per l'iscrizione nei ruoli del Comune di Barletta di due "esperti in erogazione in campo sociale" (assistenti sociali) di categoria "D1" per l'anno 2015, utilizzando le risorse rivenienti dalle cessazioni del triennio 2011-2013, così come consentito dalla legge.

Si è così tenuto conto dei margini consentiti dal complesso quadro normativo messo in risalto dal blocco temporaneo delle politiche assunzionali da parte dei Comuni, in attesa del marzo 2016 per quel che attiene agli effetti della riforma delle Province.