Il colonnello barlettano al comando del Corpo Italiano di Liberazione
Il colonnello Ettore Fucci, pluridecorato di guerra
lunedì 5 gennaio 2015
Ettore Fucci nasce a Barletta il 9 agosto 1895. Nel 1915, ventenne, col grado di sottotenente dei bersaglieri, parte per il fronte, mentre infuria la prima guerra mondiale. Durante la sua carriera militare nell'arco delle due guerre mondiali e coloniali, Ettore Fucci prese parte a quattordici molteplici campagne di guerra; fu ferito quattro volte in battaglia, due volte mutilato, alla gamba sinistra e alla gamba destra, dopo essere saltato su una mina anti-uomo.
Il colonnello Fucci al comando del Corpo Italiano di Liberazione (CIL)
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, per combattere le truppe naziste presenti in Italia, fu costituito il Corpo Italiano di Liberazione (CIL), organizzato in due brigate: la prima brigata, comandata dal colonnello Fucci, era costituita da un reggimento di bersaglieri, da un reggimento di alpini, con i battaglioni "Piemonte" e Monte Granero. La responsabilità della condotta dell'operazione "Chianti" sulla catena montuosa della Mainarde molisane, venne affidata al col. Ettore Fucci, Vicecomandante del C.I.L. e Comandante delle fanteria. Il col. Fucci poteva contare sulle seguenti unità di manovra: il 68° reggimento di fanteria con il I e II battaglione, il 4° reggimento bersaglieri con il XXIX e XXXIII battaglione, il 184° reggimento e il CLXXXV battaglione paracadutisti, il battaglione alpini «Piemonte» . A tali unità di manovra si aggiungeva l'11° reggimento di artiglieria.
Le unità del C.I.L , erano costituite da reparti di fanteria supportati da artiglieria, genio e servizi logistici, privi di mezzi corazzati. Queste unità erano idonee ad operare su terreni montuosi. Dopo l'operazione "Chianti" nelle Mainarde, a fine maggio 1944, l'opinione degli alleati di contenere la consistenza delle Forze Armate italiane era destinata gradualmente a mutare. Queste azioni ebbero il pregio di ridare dignità, fiducia e morale sia alla componente militare che civile del popolo italiano. Le azioni dei nostri militari avevano dimostrato che l'esperienza italiana nella guerra di montagna era superiore a quella inglese ed americana.
Nel settore adriatico, il C.I.L. ebbe una ininterrotta avanzata, che avrebbe contribuito alla creazione dei gruppi di combattimento e alla liberazione dell'Italia dalle truppe tedesche. Durante una delle ultime azioni belliche, il colonnello Fucci rimane mutilato alle gambe, a causa dello scoppio di una mina. Durante la sua carriera militare, Ettore Fucci fu insignito di quattro Medaglie d'Argento, due Medaglie di Bronzo, due Croci di Guerra al valore militare e cinque Croci Ordinarie di Guerra, sei onorificenze estere.
Al termine della sua carriera militare, fu congedato col grado di generale di Corpo d'Armata e il 2 giugno 1960 fu insignito della onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il comune di Barletta ha intitolato al colonnello Ettore Fucci l'omonimo vialetto nei giardini del castello svevo, sbagliando la data di morte, erroneamente riportata al 06 . 08 . 1916.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani caduti e dispersi durante la prima e seconda guerra mondiale.
Il colonnello Fucci al comando del Corpo Italiano di Liberazione (CIL)
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, per combattere le truppe naziste presenti in Italia, fu costituito il Corpo Italiano di Liberazione (CIL), organizzato in due brigate: la prima brigata, comandata dal colonnello Fucci, era costituita da un reggimento di bersaglieri, da un reggimento di alpini, con i battaglioni "Piemonte" e Monte Granero. La responsabilità della condotta dell'operazione "Chianti" sulla catena montuosa della Mainarde molisane, venne affidata al col. Ettore Fucci, Vicecomandante del C.I.L. e Comandante delle fanteria. Il col. Fucci poteva contare sulle seguenti unità di manovra: il 68° reggimento di fanteria con il I e II battaglione, il 4° reggimento bersaglieri con il XXIX e XXXIII battaglione, il 184° reggimento e il CLXXXV battaglione paracadutisti, il battaglione alpini «Piemonte» . A tali unità di manovra si aggiungeva l'11° reggimento di artiglieria.
Le unità del C.I.L , erano costituite da reparti di fanteria supportati da artiglieria, genio e servizi logistici, privi di mezzi corazzati. Queste unità erano idonee ad operare su terreni montuosi. Dopo l'operazione "Chianti" nelle Mainarde, a fine maggio 1944, l'opinione degli alleati di contenere la consistenza delle Forze Armate italiane era destinata gradualmente a mutare. Queste azioni ebbero il pregio di ridare dignità, fiducia e morale sia alla componente militare che civile del popolo italiano. Le azioni dei nostri militari avevano dimostrato che l'esperienza italiana nella guerra di montagna era superiore a quella inglese ed americana.
Nel settore adriatico, il C.I.L. ebbe una ininterrotta avanzata, che avrebbe contribuito alla creazione dei gruppi di combattimento e alla liberazione dell'Italia dalle truppe tedesche. Durante una delle ultime azioni belliche, il colonnello Fucci rimane mutilato alle gambe, a causa dello scoppio di una mina. Durante la sua carriera militare, Ettore Fucci fu insignito di quattro Medaglie d'Argento, due Medaglie di Bronzo, due Croci di Guerra al valore militare e cinque Croci Ordinarie di Guerra, sei onorificenze estere.
Al termine della sua carriera militare, fu congedato col grado di generale di Corpo d'Armata e il 2 giugno 1960 fu insignito della onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il comune di Barletta ha intitolato al colonnello Ettore Fucci l'omonimo vialetto nei giardini del castello svevo, sbagliando la data di morte, erroneamente riportata al 06 . 08 . 1916.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani caduti e dispersi durante la prima e seconda guerra mondiale.
Si ringrazia per la collaborazione Ruggiero Graziano, presidente dell'ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra) - sezione Barletta (via Capua, 28). La redazione di BarlettaViva invita i discendenti di Ettore Fucci, a contattare la redazione per approfondire la conoscenza del loro illustre parente, inviando una mail al nostro indirizzo di riferimento, oppure al numero 320 4160422
Il Corpo Italiano di Liberazione (CIL) fu un contingente di truppe italiane regolari che, costituito il 18 aprile 1944, fiancheggiò le operazioni degli alleati (soprattutto del V Corpo britannico e del II Corpo polacco) contro i tedeschi. Operò sulle pendici nord-orientali delle Mainarde molisane, nelle alte valli del Volturno e del Sangro, poi nel settore adriatico fino a Urbino. Fu protagonista delle conquiste del Monte Marrone e del Monte Cavallo, e di quella di Filottrano. Fu disciolto il 24 settembre 1944, ma l'impegno e la volontà dimostrata convincono gli alleati, i quali decidono di aumentare la possibilità d'impiego dei reparti italiani e di assegnare nuovi equipaggiamenti, consentendo la nascita di 6 divisioni denominate Gruppi di Combattimento.
Il Corpo Italiano di Liberazione (CIL) fu un contingente di truppe italiane regolari che, costituito il 18 aprile 1944, fiancheggiò le operazioni degli alleati (soprattutto del V Corpo britannico e del II Corpo polacco) contro i tedeschi. Operò sulle pendici nord-orientali delle Mainarde molisane, nelle alte valli del Volturno e del Sangro, poi nel settore adriatico fino a Urbino. Fu protagonista delle conquiste del Monte Marrone e del Monte Cavallo, e di quella di Filottrano. Fu disciolto il 24 settembre 1944, ma l'impegno e la volontà dimostrata convincono gli alleati, i quali decidono di aumentare la possibilità d'impiego dei reparti italiani e di assegnare nuovi equipaggiamenti, consentendo la nascita di 6 divisioni denominate Gruppi di Combattimento.