Il cadavere di Michele Cilli non è ancora stato ritrovato
La Polizia ricostruisce i movimenti compiuti dai due presunti killer la sera della scomparsa
martedì 22 marzo 2022
13.10
La ricostruzione di un percorso che va da Piazza 13 Febbraio 1503, luogo del bar in cui fu visto per l'ultima volta Michele Cilli, e prosegue verso un garage in via Ofanto, poi lungo la litoranea Mennea, la Fiumara e infine a Montaltino. Sono questi i luoghi dove si sono concentrate le indagini per far luce sul caso della scomparsa del 24enne barlettano.
Oggi si parla per la prima volta in modo ufficiale di omicidio. Tuttavia del cadavere di Michele Cilli non c'è nessuna traccia. Una delle ipotesi di reato infatti è quella di soppressione di cadavere. L'unica novità riguarda un paio di occhiali ritrovati dai poliziotti in zona Montaltino: sul reperto verranno presto effettuati ulteriori accertamenti, ma è dato per certo che fossero quelli appartenuti a Michele.
Dopo il riepilogo sulle indagini a cura del questore Roberto Pellicone (che ha parlato di un «profilo basso» delle indagini, effettuate in modo silenzioso e discreto) e del procuratore Renato Nitti, il sostituto procuratore Francesco Aiello ha sottolineato l'attività di «distruzione del materiale probatorio da parte dei soggetti coinvolti nella vicenda». Per gli inquirenti è stata una «corsa contro il tempo», ha dichiarato Aiello.
Per l'avvio delle indagini sono state acquisite le immagini di videosorveglianza delle numerose telecamere delle varie zone di Barletta, affiancate dall'analisi del traffico telefonico dei soggetti e dei GPS delle autovetture. Tutto questo materiale è stato illustrato durante la conferenza e divulgato in questo video che mostra la dinamica avvenuta quella sera.
[YOUTUBE]
Sono state poi proprio le riunioni tra le persone coinvolte nel caso e il ritorno nei luoghi delle indagini che hanno consentito di riscontrare effettivamente il coinvolgimento degli indagati nella vicenda. «Le indagini hanno seguito un doppio binario: la ricerca dello scomparso da un lato e dall'altro la raccolta degli elementi probatori» ha spiegato il dirigente della squadra mobile Gesualdo Masciopinto.
La ricostruzione di quanto avvenuto quella sera punta su un luogo in particolare: il garage di via Ofanto, nel quale arriva la Golf nera con a bordo Michele Cilli, per poi uscire più tardi senza il ragazzo a bordo. Nel frattempo viene recuperata una tanica di benzina da una stazione di servizio, plausibilmente utilizzata nelle fasi di soppressione di cadavere.
Altro punto chiave è il ritrovamento di un paio di scarpe e di una tuta alla Fiumara, come ha evidenziato la dirigente del Commissariato di Barletta Francesca Falco: si ritenne da subito legato alla scomparsa di Cilli, e infatti ulteriori indagini hanno collegato quegli indumenti a uno dei due soggetti arrestati oggi.
«L'indagine non ha individuato un preciso movente. Si fa riferimento solo a precedenti dissapori tra i soggetti coinvolti» ha concluso il procuratore Renato Nitti. Insomma, un caso che ancora non è chiuso del tutto.
Oggi si parla per la prima volta in modo ufficiale di omicidio. Tuttavia del cadavere di Michele Cilli non c'è nessuna traccia. Una delle ipotesi di reato infatti è quella di soppressione di cadavere. L'unica novità riguarda un paio di occhiali ritrovati dai poliziotti in zona Montaltino: sul reperto verranno presto effettuati ulteriori accertamenti, ma è dato per certo che fossero quelli appartenuti a Michele.
Omicidio Michele Cilli, la ricostruzione della Polizia
Dopo il riepilogo sulle indagini a cura del questore Roberto Pellicone (che ha parlato di un «profilo basso» delle indagini, effettuate in modo silenzioso e discreto) e del procuratore Renato Nitti, il sostituto procuratore Francesco Aiello ha sottolineato l'attività di «distruzione del materiale probatorio da parte dei soggetti coinvolti nella vicenda». Per gli inquirenti è stata una «corsa contro il tempo», ha dichiarato Aiello.
Per l'avvio delle indagini sono state acquisite le immagini di videosorveglianza delle numerose telecamere delle varie zone di Barletta, affiancate dall'analisi del traffico telefonico dei soggetti e dei GPS delle autovetture. Tutto questo materiale è stato illustrato durante la conferenza e divulgato in questo video che mostra la dinamica avvenuta quella sera.
[YOUTUBE]
Sono state poi proprio le riunioni tra le persone coinvolte nel caso e il ritorno nei luoghi delle indagini che hanno consentito di riscontrare effettivamente il coinvolgimento degli indagati nella vicenda. «Le indagini hanno seguito un doppio binario: la ricerca dello scomparso da un lato e dall'altro la raccolta degli elementi probatori» ha spiegato il dirigente della squadra mobile Gesualdo Masciopinto.
La ricostruzione di quanto avvenuto quella sera punta su un luogo in particolare: il garage di via Ofanto, nel quale arriva la Golf nera con a bordo Michele Cilli, per poi uscire più tardi senza il ragazzo a bordo. Nel frattempo viene recuperata una tanica di benzina da una stazione di servizio, plausibilmente utilizzata nelle fasi di soppressione di cadavere.
Altro punto chiave è il ritrovamento di un paio di scarpe e di una tuta alla Fiumara, come ha evidenziato la dirigente del Commissariato di Barletta Francesca Falco: si ritenne da subito legato alla scomparsa di Cilli, e infatti ulteriori indagini hanno collegato quegli indumenti a uno dei due soggetti arrestati oggi.
«L'indagine non ha individuato un preciso movente. Si fa riferimento solo a precedenti dissapori tra i soggetti coinvolti» ha concluso il procuratore Renato Nitti. Insomma, un caso che ancora non è chiuso del tutto.