I sindacati chiedono alla Asl Bt una cabina di regia sull'emergenza Covid
«Per indicare un quadro prospettico che sia in grado di alleviare la morsa che il territorio sta vivendo sul piano sanitario»
venerdì 4 dicembre 2020
Era nata per monitorare gli impegni presi su gare d'appalto, investimenti, liste d'attesa, Cup e piano di riordino ospedaliero. L'ultima cabina di regia tra sindacati e Asl Bat si è tenuta a luglio scorso con l'idea di verificare a settembre l'applicazione di alcune condizioni come il rafforzamento degli organici di qualche disciplina in particolare. Poi è arrivata la seconda ondata dell'emergenza sanitaria a complicare tutto. Ed è così che Cgil, Cisl, Uil insieme alle categorie dei pensionati e del pubblico impiego di ciascuna sigla sindacale hanno scritto il 2 dicembre al Dg della Asl Bat, Alessandro Delle Donne, per chiedere un nuovo incontro della cabina di regia ma questa volta focalizzato sull'emergenza Covid-19.
«La provincia BAT è probabilmente la più esposta nell'attuale fase di contagio. Per alcuni limiti strutturali della propria rete ospedaliera, ma anche per la dimensione e la diffusione del contagio che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario pugliese, e quello della nostra provincia in particolare», si legge nella nota a firma di Biagio D'Alberto, Giuseppe Boccuzzi e Carla Costantino, Vincenzo Posa, per i tre sindacati confederali e poi Remini, Capodiferro e D'Alessandro, Quacquarelli per il pubblico impiego e Pelagio, Muzi e Ciociola, Di Leo dei pensionati che osservano come «alla riduzione, o congelamenti di una parte dei servizi ospedalieri, si sommano le difficoltà nel riuscire a dare una risposta complessiva alla medicina del territorio, anche perché le risorse umane, già carenti in una situazione di normalità, appaiono davvero insufficienti nel quadro attuale. Il blocco delle ferie è sintomatico di tale condizione».
«L'altra difficoltà che si avverte è la riduzione degli spazi di assistenza delle persone più fragili, a partire dalla popolazione anziana che dentro le RSA e RSSA sta pagando il prezzo più alto. Il governo del tracciamento, che sembra sia saltato in ogni provincia, si coniuga con l'inevitabile confusione che numeri sempre più crescenti stanno creando nella linearità della filiera dei tamponi. Ma anche quando si prova ad allargare gli spazi dell'offerta ospedaliera, come per la Pma, postazione medica avanzata a Barletta, ci si scontra con numeri di personale insufficiente. Mentre gli attuali operatori pagano l'altissimo sacrificio, sia in termini di contagio, che nella capacità di resistenza sempre più limitata», prosegue la missiva alla Asl.
I sindacati, all'unisono, ritengono che ci sia «la necessità di convocare la cabina di regia, in questa fase difficilissima» e che questo possa servire a valutare «in modo condiviso, un momento durissimo per la vita di tutti noi, per capire se ci sono condizioni organizzative che ci possano consentire di indicare un quadro prospettico che sia in grado di alleviare la morsa che il territorio sta vivendo sul piano sanitario».
«La provincia BAT è probabilmente la più esposta nell'attuale fase di contagio. Per alcuni limiti strutturali della propria rete ospedaliera, ma anche per la dimensione e la diffusione del contagio che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario pugliese, e quello della nostra provincia in particolare», si legge nella nota a firma di Biagio D'Alberto, Giuseppe Boccuzzi e Carla Costantino, Vincenzo Posa, per i tre sindacati confederali e poi Remini, Capodiferro e D'Alessandro, Quacquarelli per il pubblico impiego e Pelagio, Muzi e Ciociola, Di Leo dei pensionati che osservano come «alla riduzione, o congelamenti di una parte dei servizi ospedalieri, si sommano le difficoltà nel riuscire a dare una risposta complessiva alla medicina del territorio, anche perché le risorse umane, già carenti in una situazione di normalità, appaiono davvero insufficienti nel quadro attuale. Il blocco delle ferie è sintomatico di tale condizione».
«L'altra difficoltà che si avverte è la riduzione degli spazi di assistenza delle persone più fragili, a partire dalla popolazione anziana che dentro le RSA e RSSA sta pagando il prezzo più alto. Il governo del tracciamento, che sembra sia saltato in ogni provincia, si coniuga con l'inevitabile confusione che numeri sempre più crescenti stanno creando nella linearità della filiera dei tamponi. Ma anche quando si prova ad allargare gli spazi dell'offerta ospedaliera, come per la Pma, postazione medica avanzata a Barletta, ci si scontra con numeri di personale insufficiente. Mentre gli attuali operatori pagano l'altissimo sacrificio, sia in termini di contagio, che nella capacità di resistenza sempre più limitata», prosegue la missiva alla Asl.
I sindacati, all'unisono, ritengono che ci sia «la necessità di convocare la cabina di regia, in questa fase difficilissima» e che questo possa servire a valutare «in modo condiviso, un momento durissimo per la vita di tutti noi, per capire se ci sono condizioni organizzative che ci possano consentire di indicare un quadro prospettico che sia in grado di alleviare la morsa che il territorio sta vivendo sul piano sanitario».