I pugliesi e la pressione fiscale, forte calo del gettito complessivo
Confartigianato Puglia: dieci miliardi spesi per le tasse
lunedì 2 marzo 2015
I pugliesi hanno versato 10 miliardi di euro per Irpef, Iva, Irap e Ires. Secondo i dati raccolti da Confartigianato, sono stati pagati complessivamente 9.814.954.000 euro. Tenendo conto delle dichiarazioni del 2013 (con l'anno di imposta riferito al 2012), le cifre sarebbero in calo di 52,7 milioni, pari ad un tasso negativo dello 0,5% rispetto all'anno prima. In particolare, sono stati versati 6,3 miliardi di euro per l'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), da parte di 2.598.902 contribuenti pugliesi, mediante la dichiarazione dei redditi. Rispetto all'anno prima sono aumentati di 13.544 unità, pari allo 0,5%. Dichiarati però, 388,6 milioni di euro in meno, pari a un tasso negativo dell'1%. Il reddito complessivo dichiarato ammonta invece a 39 miliardi di euro, contro i 39,4 dell'anno precedente. Il reddito medio è di 15.570 euro, contro i 19.747 della media nazionale.
Per quanto riguarda invece l'imposta sul valore aggiunto (Iva), il gettito ammonta a due miliardi 425 milioni. Sono state presentante, per via telematica, 340.630 dichiarazioni da parte di lavoratori autonomi, ditte individuali e società pugliesi che costituiscono il 6,34 del totale nazionale delle dichiarazioni (5.373.864). Rispetto all'anno precedente sono state 25.202 in più, con un incremento dell'8% mentre il volume d'affari dichiarato è diminuito di 3,2 miliardi di euro. Il totale degli acquisti e delle importazioni ricavate da 306 mila dichiarazioni ha superato i 61 miliardi, con una media di 199 mila euro, ma in calo del 12,6%.
I dati raccolti per la tassa regionale sulle attività produttive (Irap), parlano di 552,9 milioni di euro versati dalle attività pugliesi ad esclusione degli enti pubblici locali, con una media di circa tremila euro per ogni impresa. sono state presentante, per via telematica, 297.302 dichiarazioni Irap ossia il 6,40 del totale nazionale. I contribuenti sono persone fisiche, società, enti che esercitano attività commerciali, società semplici che esercitano attività di lavoro autonomo, produttori agricoli, enti privati non commerciali, amministrazioni pubbliche. Il valore della produzione ammonta a 16,8 miliardi di euro, contro i 18 dell'anno precedente. In media, ogni contribuente ha dichiarato 57.683 euro, contro i 63.499 dell'anno prima.
Infine per quella sul reddito delle società (Ires), le aziende pugliesi hanno versato mezzo miliardo di euro. Rispetto all'anno prima, il gettito è diminuito di circa 40 milioni, pari al 7,4%. Sono state presentante 57.947 dichiarazioni, pari al 5,28% del totale nazionale. L'anno prima ne erano state presentate 57.278. Si è registrato, dunque, un aumento dei modelli Ires inviati al Fisco. Il reddito d'impresa medio è di 67.773 euro, in calo del 6,4 per cento rispetto all'anno prima (72.388), mentre la perdita media è di 55.865, in aumento dell'1,1%.
«Il quadro sinottico approntato dal nostro centro studi - ha commentato Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia - evidenzia quale sia il valore assoluto della pressione fiscale sui contribuenti e sulle imprese del nostro territorio, così elevata da produrre un gettito pari a quasi 10 miliardi di euro. È del tutto chiaro, fatto salvo quanto accade per l'IVA, probabilmente a causa della forte spinta all'autoimprenditorialità generata dalla carenza di posti di lavoro dipendente, che ci troviamo di fronte ad un forte calo del gettito complessivo. Una riforma fiscale organica e completa, è sempre più una priorità nell'ottica di una reale riduzione della pressione su imprese e contribuenti e di una consistente semplificazione degli oneri».
Per quanto riguarda invece l'imposta sul valore aggiunto (Iva), il gettito ammonta a due miliardi 425 milioni. Sono state presentante, per via telematica, 340.630 dichiarazioni da parte di lavoratori autonomi, ditte individuali e società pugliesi che costituiscono il 6,34 del totale nazionale delle dichiarazioni (5.373.864). Rispetto all'anno precedente sono state 25.202 in più, con un incremento dell'8% mentre il volume d'affari dichiarato è diminuito di 3,2 miliardi di euro. Il totale degli acquisti e delle importazioni ricavate da 306 mila dichiarazioni ha superato i 61 miliardi, con una media di 199 mila euro, ma in calo del 12,6%.
I dati raccolti per la tassa regionale sulle attività produttive (Irap), parlano di 552,9 milioni di euro versati dalle attività pugliesi ad esclusione degli enti pubblici locali, con una media di circa tremila euro per ogni impresa. sono state presentante, per via telematica, 297.302 dichiarazioni Irap ossia il 6,40 del totale nazionale. I contribuenti sono persone fisiche, società, enti che esercitano attività commerciali, società semplici che esercitano attività di lavoro autonomo, produttori agricoli, enti privati non commerciali, amministrazioni pubbliche. Il valore della produzione ammonta a 16,8 miliardi di euro, contro i 18 dell'anno precedente. In media, ogni contribuente ha dichiarato 57.683 euro, contro i 63.499 dell'anno prima.
Infine per quella sul reddito delle società (Ires), le aziende pugliesi hanno versato mezzo miliardo di euro. Rispetto all'anno prima, il gettito è diminuito di circa 40 milioni, pari al 7,4%. Sono state presentante 57.947 dichiarazioni, pari al 5,28% del totale nazionale. L'anno prima ne erano state presentate 57.278. Si è registrato, dunque, un aumento dei modelli Ires inviati al Fisco. Il reddito d'impresa medio è di 67.773 euro, in calo del 6,4 per cento rispetto all'anno prima (72.388), mentre la perdita media è di 55.865, in aumento dell'1,1%.
«Il quadro sinottico approntato dal nostro centro studi - ha commentato Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia - evidenzia quale sia il valore assoluto della pressione fiscale sui contribuenti e sulle imprese del nostro territorio, così elevata da produrre un gettito pari a quasi 10 miliardi di euro. È del tutto chiaro, fatto salvo quanto accade per l'IVA, probabilmente a causa della forte spinta all'autoimprenditorialità generata dalla carenza di posti di lavoro dipendente, che ci troviamo di fronte ad un forte calo del gettito complessivo. Una riforma fiscale organica e completa, è sempre più una priorità nell'ottica di una reale riduzione della pressione su imprese e contribuenti e di una consistente semplificazione degli oneri».