Giuseppe Tupputi lascia CON Emiliano: «Decisione sofferta ma inevitabile»
La nota del consigliere regionale ora indipendente
mercoledì 17 aprile 2024
12.26
«Politica è dire sempre 'NOI' e mai 'IO'. Parto da questo caposaldo per spiegare le ragioni che mi hanno spinto a lasciare il movimento di Con, dichiarandomi da oggi ufficialmente indipendente. 'Con', a mio avviso ha smarrito la sua identità, le sue prerogative che mi convinsero a credere in questa nuova sfida in occasione delle elezioni regionali del 2020». Così il consigliere regionale Giuseppe Tupputi.
«Quella preposizione semplice basata sulla condivisione e sull'unanimità di intenti ha, nel suo percorso, perso prima di intensità per poi dimenticare completamente la sua connotazione originaria. La linea politica tracciata 'ab origine', è oggi appena accennata e non offre prospettive future così come merita la seconda forza politica più suffragata della maggioranza. Nessuna capacità di autodeterminazione né di autonomia politico-amministrativa è stata raggiunta dal Movimento, che al contrario appare troppo spesso semplice strumento nelle mani di altri. In considerazione del mio ruolo ho provato, in diversi occasioni, a condividere le mie preoccupazioni con l'obiettivo di risvegliare lo spirito del gruppo che oggi appare anestetizzato o semplicemente 'accontentato'.
Il tentativo di riconciliazione è apparso irrecuperabile quando non ho percepito condivisione di intenti alla richiesta di azzeramento della Giunta Regionale e di tutti i ruoli apicali delle agenzie partecipate della regione, per dare un segnale forte dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno colpito il cuore della politica pugliese, allo stesso modo sono rimasto basito quando sono state considerate marginali le riunioni convocate per delineare una linea politica fondamentale per il prosieguo dell'attività del gruppo. A malincuore ritengo che Con abbia effettivamente smesso di esistere quando le posizioni individualistiche hanno soffocato la visione d'insieme, quando incarichi politici e ruoli istituzionali hanno sopito gli ardori di una progettualità futura da condividere negli interessi della comunità.
Invece si resta inermi difronte agli eventi, flemmatici e demotivati nonostante l'imminenza di appuntamenti elettorali di fondamentale importanza come le prossime europee dove il civismo avrebbe potuto giocare un ruolo da protagonista contribuendo a scrivere il futuro dell'unione europea e quello dell'Italia. Un'occasione persa, un'altra, che non posso ignorare ulteriormente, nel rispetto e nell'impegno per l'intera comunità che rappresento. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo percorso e mi auguro che quel gruppo nato come una nuova sfida in occasione delle Regionali del 2020, possa ritrovare la grinta e l'entusiasmo che lo hanno contraddistinto fino a quando il "NOI" ha prevalso sull' "IO"».
«Quella preposizione semplice basata sulla condivisione e sull'unanimità di intenti ha, nel suo percorso, perso prima di intensità per poi dimenticare completamente la sua connotazione originaria. La linea politica tracciata 'ab origine', è oggi appena accennata e non offre prospettive future così come merita la seconda forza politica più suffragata della maggioranza. Nessuna capacità di autodeterminazione né di autonomia politico-amministrativa è stata raggiunta dal Movimento, che al contrario appare troppo spesso semplice strumento nelle mani di altri. In considerazione del mio ruolo ho provato, in diversi occasioni, a condividere le mie preoccupazioni con l'obiettivo di risvegliare lo spirito del gruppo che oggi appare anestetizzato o semplicemente 'accontentato'.
Il tentativo di riconciliazione è apparso irrecuperabile quando non ho percepito condivisione di intenti alla richiesta di azzeramento della Giunta Regionale e di tutti i ruoli apicali delle agenzie partecipate della regione, per dare un segnale forte dopo le ultime vicende giudiziarie che hanno colpito il cuore della politica pugliese, allo stesso modo sono rimasto basito quando sono state considerate marginali le riunioni convocate per delineare una linea politica fondamentale per il prosieguo dell'attività del gruppo. A malincuore ritengo che Con abbia effettivamente smesso di esistere quando le posizioni individualistiche hanno soffocato la visione d'insieme, quando incarichi politici e ruoli istituzionali hanno sopito gli ardori di una progettualità futura da condividere negli interessi della comunità.
Invece si resta inermi difronte agli eventi, flemmatici e demotivati nonostante l'imminenza di appuntamenti elettorali di fondamentale importanza come le prossime europee dove il civismo avrebbe potuto giocare un ruolo da protagonista contribuendo a scrivere il futuro dell'unione europea e quello dell'Italia. Un'occasione persa, un'altra, che non posso ignorare ulteriormente, nel rispetto e nell'impegno per l'intera comunità che rappresento. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo percorso e mi auguro che quel gruppo nato come una nuova sfida in occasione delle Regionali del 2020, possa ritrovare la grinta e l'entusiasmo che lo hanno contraddistinto fino a quando il "NOI" ha prevalso sull' "IO"».