Giorno del Ricordo, l'omaggio del prefetto e del sindaco di Barletta
Momento di commemorazione presso l’ex Caserma Stennio di via Manfredi
domenica 11 febbraio 2018
13.18
«Non dimenticare significa appropriarsi delle lezioni apprese lungo il doloroso percorso della memoria». Richiamando così il significato della giornata dedicata al ricordo delle vittime delle fobie e dell'esodo giuliano-dalmata, il prefetto Maria Antonietta Cerniglia e il sindaco Pasquale Cascella hanno deposto ieri un omaggio floreale dinanzi alla lapide sulla mura dell'ex Caserma Stennio di via Manfredi che, al culmine della Seconda Guerra mondiale, accolse numerosi esuli dalla terre irredenti.
Il legame della città di Barletta con il dramma della deportazione che colpì le comunità italiane dell'Adriatico orientale è stato indicato dal sindaco agli studenti presenti all'avvio delle iniziative dedicate alla Disfida: "l'episodio storico del 1503, che D'Azeglio assunse a simbolo del Risorgimento, ha forgiato l'identità della città che ha raccolto gli esuli dalla Dalmazia e dall'Istria con la stessa ispirazione dell'Italia 'una e indivisibile' posta dai costituenti a fondamento dei principi della Repubblica libera e democratica che rigetta la guerra come strumento di offesa e opera per la pace tra i popoli". Il prefetto Cerniglia ha tenuto a sottolineare la continuità con la testimonianza offerta l'altro giorno a Minervino Murge dalla consegna della Medaglia alla memoria del Carabiniere Mario Fusano, deportato in quei tragici eventi: "attraverso questi percorsi della memoria - ha tenuto a sottolineare - è possibile affidare alle nuove generazioni la coscienza dei valori che animano il divenire della Nazione".
Il legame della città di Barletta con il dramma della deportazione che colpì le comunità italiane dell'Adriatico orientale è stato indicato dal sindaco agli studenti presenti all'avvio delle iniziative dedicate alla Disfida: "l'episodio storico del 1503, che D'Azeglio assunse a simbolo del Risorgimento, ha forgiato l'identità della città che ha raccolto gli esuli dalla Dalmazia e dall'Istria con la stessa ispirazione dell'Italia 'una e indivisibile' posta dai costituenti a fondamento dei principi della Repubblica libera e democratica che rigetta la guerra come strumento di offesa e opera per la pace tra i popoli". Il prefetto Cerniglia ha tenuto a sottolineare la continuità con la testimonianza offerta l'altro giorno a Minervino Murge dalla consegna della Medaglia alla memoria del Carabiniere Mario Fusano, deportato in quei tragici eventi: "attraverso questi percorsi della memoria - ha tenuto a sottolineare - è possibile affidare alle nuove generazioni la coscienza dei valori che animano il divenire della Nazione".