Fuoco alle polveri sul lungomare di Ponente: giochi pericolosissimi

Adolescenti sconsiderati contro automobilisti ignari, attendiamo un incidente?. Traffico rallentato, nessun intervento

martedì 31 maggio 2011 15.04
A cura di Mario Sculco
Giochi pericolosi, anzi pericolosissimi, nella notte appena trascorsa (tra lunedì 30 e martedì 31 maggio) sulla litoranea di Ponente ad opera di adolescenti sventati (ma meriterebbero epiteto peggiore). Fuochi pirici e auto di passaggio non sono mai stati sposi destinati ad andare d'accordo, ma perché dovrebbero? Chiediamolo ad un gruppo di sette – otto adolescenti (di età compresa tra i sedici e i diciotto anni o poco più), fermi accanto alle loro auto parcheggiate nei pressi dell'ingresso del Lido Ginevra. Serata calda, ottimo dunque affrontarla con un po' di fresco al sapor di sale marino. Ma i nostri sono andati ben oltre dando fuoco alle polveri.

Motivi imprecisati, da far pensare ad un momento di follia, ad un sonno della coscienza o peggio dell'intelligenza, hanno spinto questi criminali (senza timore a dirlo; l'età come l'ignoranza, non è mai una scusante), appena trascorsa la mezzanotte, ad accendere fuochi pirici artificiali , i cosiddetti tric-trac, caratterizzati da una sequenza di scoppi consecutivi fino ad una finale detonazione più adatta a zone di guerra che ad un'arteria asfaltata. Le notti di San Silvestro sono piene di questi colpi di bombarda, quasi quanto il pronto soccorso di svaniti giocherelloni amanti del fuoco, ma a maggio, onestamente ci pare inedito.

Ragazzate, magari un po' sopra le righe? Non se questi residuati bellici venivano lanciati verso il centro della strada, con il deliberato intento di colpire automobili di passaggio o per l'inebriante gioco che quest'ultime debbano evitare l'improvvisato focolaio con manovre disimpegnanti, a tutto pericolo per chi giungeva dalla opposta corsia. Alcuni, per evitare pericolosi "scarti", hanno inteso passar sopra questi surrogati di mine, sperando che non detonassero proprio in quel momento. Ora chiudiamo gli occhi e immaginiamo un impianto a gas gpl o a metano, montato su di un auto.

Riapriamoli: dieci minuti d'inferno, traffico rallentato, ragazzi -criminali pardon- gaudenti. Alcuni automobilisti hanno chiamato la Polizia ma dopo circa 10 minuti nessun intervento. Probabilmente i giullari hanno concluso nei loro letti la nottata pensando a che "sballo" sia stato.

Il mio benzinaio, saggio come pochi, mi fa spegnere l'auto quando mi trovo ad almeno 10 metri dall'erogatore di gas presso il distributore di benzina. «Per evitare che uno sbuffo di gas accidentale, prenda fuoco e arrivi al serbatoio», giusto! Devo proprio raccontargli qualcosa. Sperando che a qualche genitore di questi pazzi adolescenti arrivi almeno un passaparola. Si sa, i benzinai parlano sempre e in mancanza di forze dell'ordine non resta che affidarci a questo. E ad un po' di senso civico, o perlomeno di autoconservazione.