Franco Caputo scrive a Barlettalife

Lettera a Michele Sarcinelli. "Commenti" sotto processo

mercoledì 13 marzo 2013 15.46
Mesi or sono dovetti faticare per convincere il riluttante Franco Caputo a scrivere preziose considerazioni sulla nostra testata. Sia lui che io eravamo consapevoli dei traccianti sentenziosi che si sarebbero intersecati a commento dei suoi eleganti e pertinenti saggi politici. Qualsivoglia dardo che lo abbia colpito, è stato sempre pubblicato, anche se a volte, con silenziosa sofferenza del nostro redattore. La sua collaborazione e per sua stessa volontà, si è interrotta nel corso di queste campagne elettorali (politiche, primarie, amministrative). E' stato Franco a chiedere la sua interdizione desiderando ancora esprimere liberamente il suo pensiero politico, che sarebbe apparso per Barlettalife, confondibile con altre espressioni, ovviamente egualmente legittime. Trovo ancora idonea, per un futuro, la collaborazione di Franco Caputo, se libero da impegni di partito e pubblicamente lo ringrazio, sicuramente anche a nome degli Editori e della Redazione del suo contributo. Mi sembra giusto pubblicare questa esternazione personale nella quale ritrovo molte perplessità di cui spesso, con facile coraggio, abbiamo discusso degustando caffè zuccheratissimi.
Michele Sarcinelli


«Gentilissimo Michele Sarcinelli,
rivolgo simbolicamente a Lei queste mie poche righe con le quali cercherò di esprimere alcune considerazioni, questa volta da cittadino-lettore, in relazione all'attualità politica e sociale della nostra città, prendendo a riferimento, senza alcuna enfasi, alcuni commenti pubblicati su Barlettalife al solito accompagnati da una eccessiva dose di "veleno". Mi riferisco (non certo per un fatto personale) ad un commento, fra i tanti, relativo all'articolo: "Appello per una città futura" pubblicato nei giorni scorsi, in cui risulterei tra i firmatari del citato appello. Un documento politico che di fatto non ho sottoscritto (per ragioni che forse interessano poco i cittadini) di cui tuttavia potrei condividerne gli orientamenti ancorché, a mio avviso, deficitario sotto il profilo della concretezza e della praticabilità politica-elettorale.

Il fatto di essere stato citato immotivatamente nel commento in questione, cosa di cui tuttavia ringrazio l'ennesimo "guerriero mascherato" di questa città (tale Pino …!?), non è rilevante in sé ma è emblematico di un clima torbido, confuso e superficiale che caratterizza da molti mesi il dibattito cittadino. Un "cecchinaggio" che colpisce all'impazzata, senza neanche puntare il bersaglio, all'insegna di un nuovismo che non può dirsi nemmeno di "facciata" visto che il nobile autore, come tanti altri, preferisce nascondersi nell'anonimato del web. Per lo più invettive, insulti e giudizi sommari, all'insegna del totale disprezzo verso le persone, indirizzati sopratutto verso coloro che a vario titolo hanno svolto ruoli pubblici, sindacali, politici e istituzionali, senza alcuna distinzione. Una "tara" che personalmente avevo già messo in conto anche nel corso della mia bellissima esperienza "in chiaro" da collaboratore di Barlettalife allorquando pregai Lei Direttore, che potrà darmene atto, di evitare per i miei testi qualsiasi forma di censura nell'auspicio di favorire, con tutta la redazione, un processo collettivo di crescita culturale e di partecipazione democratica e di coinvolgimento dei cittadini-lettori.

Si è invece di fronte ad un preoccupante crescendo di brutali attacchi privi di costrutto, spesso ai limiti della decenza e della legittimità, che invece eludono sistematicamente e drammaticamente i contenuti volta a volta offerti alla cittadinanza attraverso comunicati e articoli vari, fossero anche i più sensati. Invero, uno spaccato del clima politico e sociale che caratterizza, da troppo tempo, anche la politica nazionale. Un magma corrosivo, che tocca tanto la politica quanto la società, che a mio modesto avviso rischia di minare le istituzioni, la democrazia e la civile convivenza. La rabbia e l'indignazione, benché comprensibili, non possono legittimare certe forme di violenza, allo stato solo verbale. Il disprezzo, l'intolleranza e il dileggio non hanno mai portato bene e ad essi devono opporsi con maggio vigore e credibilità la ragione e la cultura del confronto unitamente al "diritto al rispetto". Un tema che, ne sono certo, quantomeno per i profili legati all'informazione sta a cuore anche all'editore e all'intera redazione di Barlettalife.

Sul piano politico la soluzione, benché complessa e difficilmente realizzabile, non può certo venire dal pensiero "contro", ancor più quando esso è ancorato al "pre-giudizio". Forse è anche questo, unitamente alla crisi politica di Partiti, il limite che non aiuta la discussione e non fa emergere proposte e progetti per la città. Un debolezza che probabilmente abita ipocritamente anche taluni ambienti "nobili" della politica cittadina, forte nel pensiero ma tentennante nell'azione.

Così che quella "prateria politica" (come ebbe a dire una volta un grande Sindaco, ora assente), temporaneamente libera dai simulacri di Partito e da certe lobby affaristiche oggi costrette a "ferie obbligate", difficilmente potrà essere conquistata e rigenerata, ancor più se prevarranno personalismi, tatticismi politici e sciocchi pensieri di "epurazione"».