Forum Ambientalista: «Una farsa questo consiglio comunale»
«Un vero teatro di ipocrisia e malcostume politico»
domenica 20 marzo 2016
«Il consiglio comunale di venerdì che avrebbe dovuto deliberare su due proposte di iniziativa popolare sul tema dei rifiuti e del monitoraggio ambientale si è rivelato una vera farsa. Iniziato con circa due ore di ritardo rispetto all'orario stabilito si è concluso frettolosamente perché raggiunto l'orario oltre il quale la sala consiliare doveva essere sgomberata per motivi di sicurezza». Lo scrive Daniela Dimonte, presidente del Forum Ambientalista di Barletta, che si unisce al coro delle riflessioni sull'ultimo consiglio comunale.
«Quello che è avvenuto nel mezzo è stato un vero teatro di ipocrisia e mal costume politico. La delibera 'rifiuti zero' è stata oggetto di emendamenti che l'hanno resa di fatto inutile, poiché sono stati eliminati tutti i riferimenti temporali che avrebbero garantito l'impegno fattivo della amministrazione comunale per la realizzazione degli obiettivi previsti. Sulla seconda proposta, quella del monitoraggio ambientale sulle aziende insalubri, il consiglio ha dato però il peggio di se. Infatti, subito dopo la lettura del testo 'censurato' della delibera il consiglio non ha aperto la discussione. L'assessore ritenuta la 'complessità' della questione e la necessità di scrivere meglio (?) il testo ha proposto di rimettere il tutto in commissione. Curioso che in tutti questi mesi in cui la proposta di delibera è stata formalizzata, la commissione o la Giunta non abbiano trovato il modo di esaminarla.
La seconda proposta era in effetti il cliente scomodo, perché prevedeva di procedere ai rilievi delle sostanze tossiche, in primis, la diossina, emesse dalle due 'innominabili' aziende insalubri. L'amministrazione ed il consiglio tutto si sono volutamente e scientemente sottratti al confronto su questo tema, assumendo un contegno che vogliamo definire codardo, ma che forse è anche peggio. L'operato delle associazioni, dei comitati e le preoccupazioni fondate dei cittadini sono state vanificate e sono rimaste prive di una benché minima risposta concreta.
Unica cosa desumibile dallo squallido spettacolino andato in scena venerdì è che la tutela degli interessi della città e dei suoi abitanti, tutti, non è ben riposto in questa classe politica. L'inerzia è la "qualità" tipica degli incapaci, specie nella politica, e l'amministrazione barlettana ne ha dato ennesima conferma. E si badi: non erano state chieste misure draconiane, non era stato proposto il fermo degli impianti, ma la delibera prevedeva semplicemente che fosse finalmente attivato un monitoraggio della situazione che una classe politica degna di questo nome avrebbe dovuto attivare, autonomamente, da decenni,in una città come la nostra che convive con mostri industriali come la Timac e la Cementeria. Attendevamo con ansia una risposta da questo consiglio comunale così come dal Sindaco, ma, come già rimaneva priva di riscontro la nostra lettera aperta del mese di febbraio, anche stavolta siamo rimasti inascoltati ed ignorati. Viceversa noi non ignoreremo né questo vergognoso comportamento né la salute dei barlettani».
«Quello che è avvenuto nel mezzo è stato un vero teatro di ipocrisia e mal costume politico. La delibera 'rifiuti zero' è stata oggetto di emendamenti che l'hanno resa di fatto inutile, poiché sono stati eliminati tutti i riferimenti temporali che avrebbero garantito l'impegno fattivo della amministrazione comunale per la realizzazione degli obiettivi previsti. Sulla seconda proposta, quella del monitoraggio ambientale sulle aziende insalubri, il consiglio ha dato però il peggio di se. Infatti, subito dopo la lettura del testo 'censurato' della delibera il consiglio non ha aperto la discussione. L'assessore ritenuta la 'complessità' della questione e la necessità di scrivere meglio (?) il testo ha proposto di rimettere il tutto in commissione. Curioso che in tutti questi mesi in cui la proposta di delibera è stata formalizzata, la commissione o la Giunta non abbiano trovato il modo di esaminarla.
La seconda proposta era in effetti il cliente scomodo, perché prevedeva di procedere ai rilievi delle sostanze tossiche, in primis, la diossina, emesse dalle due 'innominabili' aziende insalubri. L'amministrazione ed il consiglio tutto si sono volutamente e scientemente sottratti al confronto su questo tema, assumendo un contegno che vogliamo definire codardo, ma che forse è anche peggio. L'operato delle associazioni, dei comitati e le preoccupazioni fondate dei cittadini sono state vanificate e sono rimaste prive di una benché minima risposta concreta.
Unica cosa desumibile dallo squallido spettacolino andato in scena venerdì è che la tutela degli interessi della città e dei suoi abitanti, tutti, non è ben riposto in questa classe politica. L'inerzia è la "qualità" tipica degli incapaci, specie nella politica, e l'amministrazione barlettana ne ha dato ennesima conferma. E si badi: non erano state chieste misure draconiane, non era stato proposto il fermo degli impianti, ma la delibera prevedeva semplicemente che fosse finalmente attivato un monitoraggio della situazione che una classe politica degna di questo nome avrebbe dovuto attivare, autonomamente, da decenni,in una città come la nostra che convive con mostri industriali come la Timac e la Cementeria. Attendevamo con ansia una risposta da questo consiglio comunale così come dal Sindaco, ma, come già rimaneva priva di riscontro la nostra lettera aperta del mese di febbraio, anche stavolta siamo rimasti inascoltati ed ignorati. Viceversa noi non ignoreremo né questo vergognoso comportamento né la salute dei barlettani».